Integrazione dei richiedenti asilo e dei rifugiati senegalesi

Un progetto per lo sviluppo delle produzioni orticole e avicole, la promozione di attività generatrici di reddito e di iniziative per favorire l’integrazione in Guinea Bissau.

Contesto

11.300, questo il numero dei rifugiati senegalesi che alcuni decenni fa scapparono in Guinea-Bissau per sfuggire al conflitto armato tra l’esercito regolare del Senegal e i ribelli del MFDC (Movimento delle Forze democratiche della Casamance). Fuggivano dalla guerra e quindi da morte e distruzione, ma non si può dire che siano arrivati in un contesto stabile sia da un punto di vista politico sia socio-economico. La Guinea-Bissau, con una popolazione di circa 1,5 milioni di abitanti, si colloca infatti agli ultimi posti per Indice di Sviluppo Umano. Il che vuol dire che circa metà della popolazione è costretta a vivere al di sotto della soglia di povertà (1,25 $/giorno). Dopo molti anni e un lavoro costante di mediazione dell’UNHCR queste persone hanno ora, con una legge speciale del governo della Guinea-Bissau, la possibilità di ottenere la cittadinanza e molti di loro l’hanno già ottenuta. Questo però, seppur da considerare un importante traguardo non risolve tutti i loro problemi perché continuano a vivere in un contesto molto povero.

Obiettivi del progetto

L’obiettivo del progetto Integrazione dei richiedenti asilo e dei rifugiati senegalesi è stato di completare il reinserimento socio-economico di rifugiati, ex rifugiati senegalesi e popolazione dei villaggi dove sono stati accolti, consolidando i risultati ottenuti nei quattro anni precedenti in 34 villaggi della regione di Cacheu, regione di confine con il Senegal.

Le attività

  1. Integrazione socio-economica dei rifugiati: azioni volte a favorire la proficua coesistenza tra rifugiati, ex rifugiati e comunità locali. Soprattutto sui temi dell’orticoltura con tecniche agroecologiche, allevamento ma anche altre attività in ambito non alimentare. 
  2. La lotta alla violenza di genere: sono stati rafforzati i Comitati di Protezione già esistenti nei 34 villaggi. che si occupano di informare la popolazione sui diritti di donne, bambini e diversamente abili, nonché di assistere le vittime di violenza di genere. Particolarmente importanti sono stati i 25 Djumbai tematici e i 7 programmi radio.
  3. Rafforzamento della protezione dei bambini: verranno formati su base comunitaria 5 nuovi comitati per la protezione dell’infanzia. Collaboreranno allo scopo con famiglie, comunità, autorità nazionali ed altre organizzazioni nazionali ed internazionali allo scopo vocate.
  4. Supporto a casi di particolare difficoltà: particolare attenzione verrà dedicata a persone diversamente abili. 8 persone riceveranno un sostegno sia formativo sia finanziario per avviare attività generatrici di reddito.

I beneficiari

I beneficiari diretti del progetto sono state 7.360 persone appartenenti a 34 villaggi.