Il Contesto

E’ un albero tropicale alto dai 4 ai 10 metri; i suoi fiori crescono lungo il tronco e sono bianchi e rosati; il suo nome scientifico significa cibo degli dei; i Maya impiegavano i suoi semi anche come moneta (10 semi per un coniglio, 100 per uno schiavo) e, se si ha l’accortezza di lasciarli fermentare, di essiccarli, di tostarli e di macinarli, si capisce bene perché questa pianta goda di tanta buona fama. E’ infatti la pianta del cacao (Theobroma cacao), che nel nostro caso è anche fine d’aroma, cioè del tipo più pregiato destinato alla preparazione di cioccolati di qualità elevata.

Tanta delizia per il palato male si accorda con le condizioni economiche dei suoi produttori nella provincia di Manabì, una delle più povere dell’Ecuador, dove il 45% dei bambini al di sotto di 5 anni soffre di malnutrizione cronica.

Ecuador, Provincia di Manabì

Manabí, Ecuador

 
Gli obiettivi

Il progetto si proponeva di realizzare attività legate al miglioramento della produzione e della vendita del cacao fine d’aroma e alla gestione dei sistemi agro-forestali per il recupero e protezione delle aree danneggiate dal disboscamento; questo implica l’uso di prodotti organici, la protezione delle fonti idriche, la formazione tecnica per i produttori e la creazione di un nuovo mercato nazionale ed internazionale per il cacao, in ciò favoriti dal fatto che la domanda di cacao fine d’aroma sui mercati internazionali è in continua crescita.

Dettagli di progetto
Paese

Ecuador,

Località

Provincia di Manabì,

destinatari

25 comunità, con 500 beneficiari diretti e 3.000 indiretti

 
Le Attività
  • Innanzi tutto la formazione. Ha totalizzato 1.254 presenze in 110 eventi formativi, che hanno trattato svariati argomenti, quali la preparazione del terreno, la preparazione di concimi organici (utilizzando i gusci delle fave di cacao), la semina, la potatura, la gestione dei vivai, la protezione da parassiti e malattie, la certificazione organica, gli orti familiari. Contemporaneamente sono stati organizzati altri 26 eventi formativi per 312 dirigenti delle varie organizzazioni comunitarie.
  • Le famiglie di produttori coinvolte nel progetto sono ora 396 su di un numero circa pari di ettari in produzione (1 ha = ca. 2 campi di calcio) e con 44.500 piante a dimora. Le sementi selezionate, la cura della fertilità del suolo, gli innesti, la potatura fanno sì che la produzione per le nuove piante raggiunga i 12-15 quintali di cacao secco per ettaro (previsti 4-8 q/ha). E non di cacao qualunque: 268 ha sono già stati certificati dall’ICEA come di produzione organica, con un notevole incremento del valore commerciale del cacao prodotto.
  • La costruzione di 2 centri di raccolta, uno a El Reten ed un altro presso la Union de Santa Maria, ha consentito fino ad ora la commercializzazione comunitaria, e quindi a condizioni di maggior favore, di 3.256 q di cacao. La futura creazione di 2 fondi monetari quali capitali di giro, uno per ciascun centro, consentirà di incrementare ulteriormente l’attività di commercializzazione.
  • Per quanto riguarda la diversificazione delle coltivazioni, che permette il miglioramento della fertilità dei suoli e quindi il miglioramento nella qualità del prodotto, in totale sono stati piantumati 71 ha con piante da legno e da frutto. Relativamente invece alla gestione efficiente ed al ripristino dei sitemi agro-forestali, sono stati seguiti 46,5 ha, curandone la manutenzione e seminando 48.000 nuove piante prodotte precedentemente nei vivai.
  • Per finire, ma non certo ultimo, sono state create 7 casse di risparmio e un consorzio di 8 società popolari di investimento, coinvolgendo un totale di 3.800 famiglie, che hanno potuto così beneficare di crediti immediati per ca. 61.700 $.

Partner di progetto

CEDERENA