Un’indagine congiunta FAO e WFP del 2013 mostra che solo il 7% della popolazione della Guinea Bissau gode di un’alimentazione adeguata, rendendo evidente la necessità di perseguire al più presto un aumento della produzione alimentare.
Dati del locale Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale indicano che la produzione di uova e di pollame è gravamente insufficiente per soddisfare la domanda nazionale.
Le ragioni di tale grave carenza sono principalmente la bassa produttività dell’avicultura rurale, la mancanza di formazione specifica, l’assenza di imprese moderne, la difficoltà di accesso al credito agricolo, la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di vaccini, farmaci veterinari e mangimi.
E così l’uovo sulle tavole della Guinea Bissau compare mediamente non più di una o due volte al mese.
Guinea Bissau
Bissau, Regione di Bissau, Guinea-Bissau
Guinea Bissau
Regione di Cacheu, Guinea-Bissau
Guinea Bissau
Regione di Oio, Guinea-Bissau
Il progetto, della durata di 36 mesi, si proponeva di contribuire a sviluppare una filiera produttiva di proteine di origine animale, riducendo così l’insicurezza alimentare della popolazione ed al contempo dando vita ad attività generatrici di reddito. Ciò è stato perseguito con la strutturazione di una articolata filiera avicola in ambito sia cittadino che rurale, coordinata dal partner locale Asas de Socorro, responsabile dell’avvio del Centro Pilota di Promozione, Formazione e Produzione Avicola (CEDAVES).
Dettagli di progetto
Paese
Guinea Bissau,
Località
Bissau,Cacheu,Oio,
destinatari
4000 persone
È di 653 tonnellate la quantità di mangimi per polli prodotti nel corso del progetto (erano previste 288 tonnellate, cioè meno della metà). I mangimi sono serviti ai centri di produzione avicola del progetto, ma anche a tanti piccoli allevatori che ne hanno fatto richiesta, senza doverli importare dal Portogallo o dal Senegal a prezzi ben maggiori. Sono 209.792 le uova prodotte dal progetto (pardon, dalle galline del progetto) e immesse sul mercato locale. E sono 26.399 i polli che ogni anno escono dai centri di produzione avicola del presente progetto per arricchire la dieta alimentare locale.
Vediamo ora cosa è stato fatto per ottenere questi risultati:
Potenziamento del CEDAVES
Comprende l’allestimento degli spazi dedicati alla preparazione e al confezionamento dei mangimi, l’installazione dei necessari macchinari, l’allestimento dei pollai per polli da carne e galline ovaiole, la realizzazione degli spazi e l’acquisto dell’attrezzatura per l’incubazione delle uova, la realizzazione degli spazi per la formazione nelle tecniche di produzione avicola e di vaccinazione.
Fondamentale è stato lo studio della formula per mangimi, condotto dall’Università di Torino, e a seguire la realizzazione di una rete di fornitori cerealicoli, appartenenti a 29 CSR (Centri di Servizio Rurali) e riforniti allo scopo per le prime campagne con sementi di miglio per un totale di 2 tonnellate.
È iniziata così la produzione dei mangimi, dopo adeguata formazione del personale. E non mangimi qualunque, ma differenziati in 5 diverse tipologie a seconda dei livelli di crescita degli animali.
Rafforzamento di 13 centri di produzione avicola del territorio
Si tratta di imprese sia associative che familiari. Sono stati somministrati 9 cicli di formazione sulla produzione, la vaccinazione, la commercializzazione e la gestione amministrativa, che hanno interessato circa 300 persone.
Sono stati inoltre forniti accompagnamento tecnico, equipaggiamenti, materiali da costruzione per l’ampliamento delle strutture esistenti, pulcini selezionati, una prima razione di mangimi di qualità.
Supporto alla commercializzazione
Si è partiti da uno studio di mercato e da un piano di produzione e vendita studiato da esperti. Si è poi attrezzato un centro di vendita alimentato ad energia solare, per terminare con un censimento di fiere, mercati e negozi della zona potenzialmente interessati.
Infine è stato organizzato un evento fieristico nell’ambito del secondo Incontro Nazionale di Avicoltura.
Sensibilizzazione della popolazione
A seguito di un’inchiesta su 900 famiglie della zona, si sono condotte varie sessioni di dibattito pubblico sia sui benefici di un’alimentazione più equilibrata, sia sulle opportunità economiche che la filiera avicola può offrire ai piccoli produttori familiari. È stato inoltre pubblicato e diffuso materiale divulgativo sull’argomento. Anche a seguito di ciò l’interesse per l’apertura di piccoli allevamenti familiari sta crescendo sensibilmente.