Il Contesto

Lo stato del Tamil Nadu, nell’India meridionale, gioca un ruolo importante sia per l’industria nazionale tessile e del cotone, sia per marchi e rivenditori multinazionali. D’altra parte l’industria tessile del Tamil Nadu è uno dei settori manifatturieri più antichi e prestigiosi della regione. Attualmente Tirupur, cuore dell’industria tessile indiana, impiega una forza lavoro di oltre 750.000 persone.

Le fabbriche in cerca di mano d’opera a basso costo hanno iniziato a rivolgersi a giovani donne e ragazze tra i 13 e i 21 anni, tramite agenti che battono casa per casa nel circondario.

Nello schema di apprendistato chiamato Sumangali una ragazza lavora a contratto per tre anni. Nel corso del periodo contrattuale viene pagata una miseria, molto meno del minimo sindacale previsto dalla legge, con la promessa, il più delle volte non mantenuta, di ricevere il resto al termine del periodo contrattuale. Alloggiano all’interno del perimetro della fabbrica, lavorando per 12-15 ore al giorno per sette giorni alla settimana. Non possono farsi rappresentare dai sindacati, il loro contratto può essere unilateralmente interrotto in qualsiasi momento, le condizioni di lavoro sono malsane e provocano patologie anche gravi e, qualora se ne andassero prima del termine contrattuale, non riceverebbero la somma finale pattuita. E’ insomma una forma non troppo mascherata di schiavitù.

Come se non bastasse, l’industria del cotone attrae anche molti lavoratori da altre zone dell’India. Questi migranti sono per la maggior parte analfabeti, vivono in alloggi sovraffollati e privi dei servizi di base e i loro figli spesso abbandonano la scuola per diventare bambini lavoratori.

Tutto questo vergognoso sfruttamento della forza lavoro, composta prevalentemente da donne e bambini, avviene in barba all’abbondante legislazione indiana al riguardo, che nessuno si sogna di far rispettare.

India

Tirupur, Tamil Nadu, India

India

Dindigul, Tamil Nadu, India

 
Gli obiettivi

Obiettivo principale del progetto era garantire il rispetto degli standard lavorativi nelle unità produttive dell’industria tessile e manifatturiera nei distretti di Tirupur e Dindigul, e di prevenire in particolar modo le peggiori violazioni del diritto del lavoro, violazioni equiparabili ai reati di trafficking e alla riduzione in forme moderne di schiavitù.

Dettagli di progetto
Paese

India,

Località

Distretti di: Tirupur,Dindigul,

destinatari

4150, di cui 3450 adulti e 700 adolescenti

 
Le Attività
  • Incontri di sensibilizzazione delle comunità
    Sono stati tenuti 33 incontri di sensibilizzazione sui temi della migrazione sicura e del trafficking per un totale di 2.237 partecipanti.
  • Sensibilizzazione delle Organizzazioni Comunitarie di Base sui temi della migrazione sicura e del trafficking
    Sono stati organizzati 43 incontri con la partecipazione di 1.324 persone.
    Questa capillare azione di informazione e sensibilizzazione ha portato al risultato che le comunità hanno deciso di non mandare le figlie a lavorare durante le vacanze scolastiche estive. In questo periodo infatti le fabbriche cercano mano d’opera in grandi quantità, e le famiglie tendevano a mandare le ragazze a lavorare, perché contribuissero al difficile bilancio famigliare. Tuttavia le ragazze che iniziano a lavorare in questo periodo dell’anno tendono poi a non ritornare più a scuola, specialmente le studentesse delle classi dall’8a alla 9a, in cui si registra la più alta percentuale di abbandono.
  • Sensibilizzazione nelle scuole su lavoro minorile e trafficking
    Un totale di 1.055 studenti, in 10 scuole secondarie di primo e secondo grado, sono stati sensibilizzati sui temi del lavoro minorile e del trafficking. Come risultato del programma di sensibilizzazione, 49 ragazze hanno chiamato la linea telefonica governativa a sostegno dell’infanzia, informando del fatto che alcune loro compagne di classe erano stati costrette dai genitori ad andare a lavorare, ed erano state picchiate sia a scuola che a casa. La situazione è stata prontamente risolta e le ragazze stanno ora proseguendo gli studi, iscritte all’ottava classe
  • Eventi pubblici con la partecipazione di autorità governative
    Due eventi pubblici sono stati organizzati coinvolgendo un totale di 697 ragazze e di varie autorità governative.
  • Formazione su legislazione del lavoro e diritti dei lavoratori per lavoratrici ed ex lavoratrici del tessile, e per i loro genitori
    Sono stati organizzati 44 eventi per le ragazze attualmente impiegate negli impianti di filatura e per ex lavoratrici. Hanno partecipato un totale di 814 persone.
    Una situazione particolare emersa è quella di 16 ragazze, costrette ad andare a lavorare in un impianto di filatura subito dopo aver terminato l’esame delle classi 8a, 9a e 10a. Al termine di un periodo di lavoro, che sarebbe dovuto essere limitato, il manager ha però rifiutato di rimandarle a casa affinché proseguissero gli studi. Col sostegno dei leader dei Gruppi di Auto Aiuto femminili, tutte le ragazze sono state tratte in salvo. Le lavoratrici minorenni non avevano ricevuto alcun pagamento per il lavoro svolto. Lo staff del progetto è quindi intervenuto perché potessero ricevere i pagamenti a cui avevano diritto, e così è stato.
  • Alfabetizzazione finanziaria per lavoratrici, ex lavoratrici e genitori
    Sono stati organizzati corsi di alfabetizzazione finanziaria a cui hanno partecipato 814 donne, affrontando in particolare le questioni relative a risparmi e spese, spese necessarie e impreviste, debiti, istruzione dei bambini.
    In seguito alla formazione, 527 donne sono diventate membri dei Gruppi di Auto Aiuto femminili e gestiscono il denaro in maniera efficace. L’alfabetizzazione finanziaria le ha aiutate a pianificare le finanze domestiche, anche a favore dell’istruzione dei figli, e le sta aiutando a prendere le giuste decisioni, per non essere costrette a mandarli a lavorare prima del tempo.
  • Formazione e miglioramento professionale per lavoratrici ed ex lavoratrici
    Nel corso del progetto sono state promosse tra le donne attività generatrici di reddito per aumentare le entrate familiari. 317 donne hanno ricevuto prestiti da banche nazionali per acquistare animali da allevamento (capre, galline), per avviare attività commerciali (un piccolo negozio di frutta e verdura, un’attività di estetista, la vendita di sari), per la produzione di concime naturale e per l’acquisto di macchine da cucire e attrezzatura agricola. Questo ha consentito ai genitori dei bambini più vulnerabili di migliorare la propria situazione economica.
  • Costituzione e formazione dei Comitati di villaggio
    414 persone da 14 villaggi sono entrate a far parte dei Comitati di villaggio per monitorare i lavoratori migranti. I comitati si sono riuniti 14 volte in 10 villaggi per condividere il censimento locale dei lavoratori migranti e per discutere delle loro condizioni di lavoro e vita negli alloggi delle fabbriche distanti, del rifiuto del pagamento delle somme finali dovute da parte delle aziende, del mancato pagamento o del pagamento irregolare dei salari, delle limitazioni nella libertà di movimento e nella libertà di associazione, ecc.
  • Identificazione e formazione dei Volontari Comunitari
    Sono stati 490 i volontari provenienti da 18 villaggi diversi, che si sono offerti di informare e comunicare a dipendenti, potenziali dipendenti ed ex dipendenti delle industrie della filatura e del confezionamento i fondamenti dei diritti dei lavoratori. I volontari sono stati formati sulle misure per il salvataggio e la riabilitazione per giovani donne vittime di trafficking e sui meccanismi di sostegno esistenti a livello governativo, privato e di società civile, e dei sistemi di reclamo nelle fabbriche.
  • Workshop di informazione sulla situazione delle ragazze vittime di trafficking e sulle pericolose condizioni delle giovani donne impiegate negli impianti di filatura
    Per tutta la durata del progetto c’è stato un dialogo costante con i 21 impianti di filatura sulle misure più efficaci da implementare, come la sicurezza sul lavoro, la libertà di movimento, un ambiente di lavoro che tuteli dalle molestie sessuali, la limitazione della libertà di movimento e il pagamento dei salari.
    14 di questi impianti hanno partecipato ad un evento di informazione e sensibilizzazione con lo scopo di adottare un approccio costruttivo con il mondo del business locale, costruendo una relazione di reale scambio. Questo obiettivo è stato raggiunto ed è stato quindi possibile costruire un rapporto con questi impianti di filatura, che sono stati sensibilizzati sulla necessità di migliorare le condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori nelle fabbriche, come per altro ampiamente previsto dalla legislazione dello stato del Tamil Nadu.
  • Linea telefonica di assistenza per le segnalazioni dei lavoratori della filatura e del confezionamento tessile
    Sono state messe in funzione due linee telefoniche di assistenza. Le linee telefoniche hanno lo scopo di offrire assistenza a tutti i lavoratori del settore, in particolar modo ai lavoratori che migrano nella zona da altre regioni del Tamil Nadu, da altri stati della confederazione indiana e a volta addirittura dall’estero (Nepal) e alle categorie di lavoratori maggiormente esposti a potenziali abusi.
    In media le linee telefoniche hanno gestito oltre 500 chiamate al mese. I casi segnalati attraverso le linee telefoniche sono stati successivamente seguiti e monitorati nel tempo, per assicurarsi che le informazioni fossero state correttamente recepite, i dubbi chiariti e che nel frattempo le problematiche non si fossero aggravate.

Da quanto detto appare evidente che il bilancio del progetto è stato decisamente positivo financo oltre al preventivato. Notevole è il fatto che nel corso del periodo progettuale non si sono verificati nuovi episodi di trafficking a scopo di sfruttamento lavorativo, grazie all’attivazione dei membri di villaggio coinvolti nelle attività progettuali, i quali si sono mostrati estremamente vigili, reagendo tempestivamente ogni qual volta si sono verificati incidenti e violazioni dei diritti.

Partner di progetto