La Guinea-Bissau si colloca al 178 posto su 188 paesi per ISU (Indice di sviluppo umano) e la stima nazionale della popolazione al di sotto della soglia di povertà si attesta al 80.4%.
L’instabilità politica ha compromesso lo sviluppo dell’economia interna, che dipende di fatto dal settore primario. Prevalgono le colture di sussistenza, che tuttavia non riescono a soddisfare il fabbisogno interno, mentre il 70% dell’esportazione del paese dipende dall’anacardo, di cui la Guinea-Bissau è il 6° produttore mondiale. L’attività economica preponderante è l’agricoltura che coinvolge l’85% della popolazione; l’allevamento, nonostante la sua indubbia importanza a livello economico ed alimentare, è poco sviluppato, condotto in termini di pura sussistenza e insufficiente al fabbisogno nazionale.
Considerato un Paese ad alto potenziale produttivo per la ricchezza delle risorse naturali, esse non vengono in realtà utilizzate a beneficio della popolazione locale che permane in uno stato di povertà generalizzata. Le principali cause sono da imputarsi all’isolamento della zona, dovuto alla quasi totale assenza di strade asfaltate, e alla fragilità del settore agricolo, la cui scarsa produttività dipende dalla mancanza di fattori produttivi (sementi, fertilizzanti, attrezzi), da inadeguate tecnologie e da basse competenze tecniche, mentre lo stoccaggio improprio è foriero di quasi il 5% delle perdite del raccolto.
Il presente progetto costituisce la naturale continuazione e l’estensione dell’intervento triennale realizzato da Mani Tese dal 2015 al 2018.
Guinea-Bissau
Bissau, Regione di Bissau, Guinea-Bissau
Guinea-Bissau
Regione di Cacheu, Guinea-Bissau
Guinea-Bissau
Regione di Oio, Guinea-Bissau
Guinea-Bissau
Bissau, Guinea-Bissau
Guinea-Bissau
Bafatá, Guinea-Bissau
Guinea-Bissau
Gabú, Guinea-Bissau
Il progetto si propone di contribuire a strutturare la filiera avicola in Guinea-Bissau, promuovendo opportunità socioeconomiche nell’ambito della stessa filiera.
Dettagli di progetto
Paese
Guinea Bissau,
Località
Oio,Cacheu,Biombo,Bissau,Bafata,Gabu,
destinatari
2 imprese sociali, 94 imprese familiari e aziende avicole, 185 nuclei familiari.
- Piano formativo e operativo per imprese sociali: sarà realizzato uno studio sul potenziale della filiera avicola e sulla sua strategia di sviluppo. Successivamente verrà preparato un piano formativo per il rafforzamento delle due imprese sociali, strutturate con progetti precedenti e a oggi funzionanti -CEDAVES SARL e PIU PIU AWARA – con acquisto di materiali utili per il miglioramento del loro lavoro.
- Sostegno a micro-imprese: sostegno a 4 micro-imprese vincolate con la filiera avicola, in particolare per la produzione di materie prime o lavorati che servono per la preparazione di mangimi. Ciascuna verrà seguita durante il corso del progetto e sostenuta a livello di infrastrutture ed equipaggiamento. In particolare, si cercherà di individuare soggetti che siano in grado di lavorare per la produzione e trasformazione di farina di pesce, di farina di gusci di ostriche e di olio di arachidi, componenti necessarie per il mangime, che difficilmente si trovano come lavorati nel Paese.
- Analisi materie prime e formulazione della dieta avicola: verrà condotto dall’Università di Torino uno studio per esaminare la disponibilità locale di materie prime per la preparazione di mangime e successivamente la preparazione della formula per mangime, che sarà poi testata dalle due imprese per verificarne l’efficacia.
- Programma di avicoltura familiare (PAF): il programma riguarderà 90 pollai familiari (35 esistenti e 55 nuovi), che saranno assistiti con finanziamenti, supporto tecnico, costruzione e ristrutturazione di pollai, fornitura di attrezzature, di materie prime e di animali per l’avvio della produzione, nonché attraverso l’organizzazione di sistemi di acquisto consortile delle materie prime necessarie.
- L’organizzazione di fiere e di occasioni di interscambio: verrà organizzata ogni anno, una fiera nazionale. Sarà inoltre programmata una visita di interscambio all’estero utile per fare nuove esperienze.
- Un corso di avicoltura integrata: il corso (uno all’anno per tre anni) sarà riservato a giovani imprenditori, allevatori, tecnici paraveterinari e durerà 60 ore, dilazionate su 2 mesi, fra teoria e pratica.
- L’aggiornamento dei quadri della Direzione Generale di Allevamento-Ministero Agricoltura: sarà realizzato con un corso teorico e pratico organizzato dal Politecnico di Bragança e dall’Università di Torino.
- Salute animale e sorveglianza epidemiologica: sono previste campagne di vaccinazioni, due volte l’anno, sia per gli animali delle imprese che per quelli degli allevamenti in regime estensivo. Si prevede inoltre l’apertura di 4 farmacie paraveterinarie.
- Il rafforzamento delle associazioni di categoria: si tratta dell’UPCA (produttori avicoli) e dell’AIAI (paraveterinari), destinatari di attività di formazione.