Mettiamo le ali allo sviluppo

Un progetto in Guinea-Bissau per contribuire a strutturare la filiera avicola promuovendo opportunità socioeconomiche.

Contesto

La Guinea-Bissau si colloca al 178 posto su 188 paesi per ISU (Indice di sviluppo umano) e la stima nazionale della popolazione al di sotto della soglia di povertà si attesta al 80.4%. Considerato un paese ad alto potenziale produttivo per la ricchezza delle risorse naturali, esse non vengono in realtà utilizzate a beneficio della popolazione locale che permane in uno stato di povertà generalizzata. L’instabilità politica ha compromesso lo sviluppo dell’economia interna, che dipende di fatto dal settore primario. Prevalgono le colture di sussistenza, che tuttavia non riescono a soddisfare il fabbisogno interno. L’attività economica preponderante è l’agricoltura che coinvolge l’85% della popolazione. L’allevamento, nonostante la sua indubbia importanza a livello economico ed alimentare, è poco sviluppato, condotto in termini di pura sussistenza e insufficiente al fabbisogno nazionale.

Obiettivi

Il progetto Mettiamo le ali allo sviluppo si propone di contribuire a strutturare la filiera avicola in Guinea-Bissau, promuovendo opportunità socioeconomiche nell’ambito della stessa filiera.

Attività

  1. Piano formativo e operativo per imprese sociali: sarà realizzato uno studio sul potenziale della filiera avicola e sulla sua strategia di sviluppo e verrà preparato un piano formativo per il rafforzamento delle due imprese sociali, strutturate con progetti precedenti e a oggi funzionanti -CEDAVES SARL e PIU PIU AWARA – con acquisto di materiali utili per il miglioramento del loro lavoro.
  2. Sostegno a micro-imprese: verrà dato sostegno a 4 micro-imprese vincolate con la filiera avicola, in particolare per la produzione di materie prime o lavorati che servono per la preparazione di mangimi. Ciascuna verrà seguita durante il corso del progetto e sostenuta a livello di infrastrutture ed equipaggiamento.
  3. Analisi materie prime e formulazione della dieta avicola: verrà condotto dall’Università di Torino uno studio per esaminare la disponibilità locale di materie prime per la preparazione di mangime e successivamente la preparazione della formula per mangime, che sarà poi testata dalle due imprese per verificarne l’efficacia.
  4. Programma di avicoltura familiare (PAF): il programma riguarderà 90 pollai familiari (35 esistenti e 55 nuovi), che saranno assistiti con finanziamenti, supporto tecnico, costruzione e ristrutturazione di pollai, fornitura di attrezzature, di materie prime e di animali per l’avvio della produzione.
  5. L’organizzazione di fiere e di occasioni di interscambio: verrà organizzata ogni anno, una fiera nazionale. Sarà inoltre programmata una visita di interscambio all’estero utile per fare nuove esperienze.
  6. Un corso di avicoltura integrata: il corso (uno all’anno per tre anni) sarà riservato a giovani imprenditori, allevatori, tecnici paraveterinari e durerà 60 ore, dilazionate su 2 mesi, fra teoria e pratica.
  7. L’aggiornamento dei quadri della Direzione Generale di Allevamento-Ministero Agricoltura: sarà realizzato con un corso teorico e pratico organizzato dal Politecnico di Bragança e dall’Università di Torino.
  8. Salute animale e sorveglianza epidemiologica: sono previste campagne di vaccinazioni, due volte l’anno, sia per gli animali delle imprese che per quelli degli allevamenti in regime estensivo. Si prevede inoltre l’apertura di 4 farmacie paraveterinarie.
  9. Il rafforzamento delle associazioni di categoria: si tratta dell’UPCA (produttori avicoli) e dell’AIAI (paraveterinari), destinatari di attività di formazione.a