Il Contesto

Poipet è la città cambogiana più famosa per il valico con la Thailandia. Per questa sua caratteristica da ogni parte della Cambogia decine di migliaia di persone sono arrivate a Poipet con le loro famiglie, convinte che la città potesse offrire loro ottime opportunità di lavoro. Niente di più falso, soprattutto per lavoratori non qualificati o con un basso livello d’istruzione. E così Poipet è diventato un inferno di disperati, in cui tutte le abiezioni sono possibili.

La povertà e la disperazione di queste persone sono terreno fertile per delle bande criminali. Le famiglie infatti si lasciano facilmente convincere dal denaro e dalle false promesse dei trafficanti di una vita migliore per i loro figli nella vicina Thailandia. E così i bambini lasciano la famiglia per un futuro ben diverso da quello prospettato. I più fortunati accompagneranno con un parasole i turisti dalla pelle delicata, altri trascineranno a fatica i loro pesanti bagagli, altri si troveranno a chiedere l’elemosina per le strade di Bangkok, altri ancora finiranno a soddisfare le voglie dei pedofili. Di scuola ovviamente non se ne parla.
Ogni tanto la polizia thailandese li rastrella e li riporta al posto di confine cambogiano di Poipet. Qui il ciclo si ripeterebbe, se non ci fosse Damnok Toek che li riceve nel suo Centro di Accoglienza per riabilitarli e per reintegrarli nella vita civile.

Damnok Toek dal 2001 ha accolto nel suo Centro di Accoglienza di Poipet centinaia di bambini cambogiani dai 5 ai 15 anni, venduti in Thailandia e rimpatriati oppure abbandonati e raccolti per le strade di Poipet, e ha cercato di ridare loro una vita, dopo i traumi che hanno profondamente segnato la loro personalità.

Il reinserimento dei bambini in famiglia rappresenta un obiettivo prioritario (17 sono stati reinseriti nel 2009, 20 nel 2010, 21 nel 2011), ma rimane però sempre una grande sfida, perché, anche quando la situazione di un bambino si è normalizzata (ad esempio ha smesso di fare uso di sostanze stupefacenti), spesso la situazione familiare continua ad essere problematica ed instabile. I genitori ad esempio possono essere emigrati in Thailandia, possono ripetersi episodi di violenza domestica, abuso di alcol o droghe. In questi casi non rimane che ospitarli nei due centri residenziali di Poipet e di Neak Loeung, che hanno una capienza totale di 100 posti.

Nel 2009, per aiutare le famiglie a prendersi cura dei propri figli, a mandarli a scuola e ad evitare che stiano in strada, si è deciso di avviare un progetto per l’introduzione di attività generatrici di reddito per le famiglie che vivono in situazioni economiche particolarmente difficili.

Cambogia

Poipet, Krong Poi Pet, Banteay Meanchey Province, Cambogia

 
Gli obiettivi

Il progetto consisteva nel coprire per un anno le spese di funzionamento del Centro di Accoglienza di Poipet, volto alla riabilitazione ed alla reintegrazione di bambini dai 5 ai 15 anni, abbandonati, traumatizzati e vittime di traffico minorile con la vicina Thailandia.

Inoltre con il programma di produzione presso la propria abitazione: le donne beneficiarie hanno ricevuto una formazione continua ed i materiali necessari. I prodotti (collane, borse, portafogli, souvenir) sono stati acquistati dalla ONG Friends International per rivenderli ai turisti con il marchio ChildSafe o venduti direttamente da Damnok Toek nel nuovo negozio aperto nel mercato notturno di Angkor.

Dettagli di progetto
Paese

Cambogia,

Località

Poipet,

destinatari

13 madri provenienti da situazioni economiche vulnerabili, 47 bambini ospiti del Centro di Accoglienza

 
Le Attività
      • Centro di accoglienza
        Per tutti i bambini ospiti presso il Centro di Accoglienza, le lezioni del mattino sono state dedicate ad attività psicosociali, ricreative e creative. Monitorati da vicino da educatori specializzati, i bambini hanno avuto accesso a diverse attività come il racconto di storie, l’artigianato, disegno, arte, canti e danze, e discussione di temi morali e sociali.
        I bambini più piccoli e quelli maggiormente a rischio di essere nuovamente vittime di trafficking hanno avuto a disposizione le attività di istruzione non-formale in una zona protetta del Centro di Accoglienza. Gli educatori di Goutte d’Eau fornivano quattro ore di istruzione non formale nel pomeriggio, con tre pause. L’obiettivo del Centro di Accoglienza è stato quello di reinserire i bambini all’interno delle loro famiglie nel breve/medio periodo. Prima di procedere al reinserimento gli operatori sociali di Goutte d’Eau rintracciavano la famiglia e successivamente effettuavano una valutazione della situazione sociale e finanziaria attuale della famiglia, questo per evitare di esporre i minori al rischio di cadere nuovamente vittime del trafficking o di altri abusi. Il Centro di Accoglienza ha continuato a organizzare workshop per i bambini con cadenza mensile, insieme ai bambini del Centro Residenziale e del Centro di Riabilitazione. Gli argomenti dei workshop sono sempre stati scelti insieme ai bambini, a rotazione. Inoltre nel 2012 sono stati creati dei Comitati dei Bambini per poter meglio rappresentare gli interessi dei bambini. Durante il periodo in oggetto, tutti i bambini hanno avuto accesso alle cure mediche presso le cliniche di Damnok Toek, con una media di 8 bambini visitati ogni mese.
      • Lavoro artigianale domestico per le donne
        Nel gennaio 2012 è stato aperto un negozio presso il mercato notturno di Siem Reap. Lo staff di progetto, col supporto dei consulenti tecnici, ha messo in atto una serie di misure per aumentare le vendite.Per il progetto di Produzione presso la propria abitazione nel luglio 2012 è stato deciso di concentrarsi su una gamma di nuovi prodotti destinati ai bambini. Il progetto è stato realizzato grazie al supporto di un coordinatore, un responsabile della Produzione domestica e di un formatore. Nel luglio 2012 è stato assunto un nuovo commesso part-time, grazie al quale il negozio a Siem Reap può rimanere aperto 7 sere alla settimana, incrementandone così i ricavi. Seguendo le raccomandazioni dello staff addetto al marketing di Friends International, lo staff del progetti ha deciso di rimuovere alcuni prodotti vecchi e sostituirli con la nuova gamma di prodotti per bambini, per differenziare il negozio di Damnok Toek dagli altri negozi del mercato notturno, e per mettere in risalto la relazione tra i prodotti e il lavoro svolto da Damnok Toek per assistere i bambini cambogiani vulnerabili.Il progetto è stato pensato per garantire che i figli dei beneficiari non siano costretti a lavorare nelle strade. Dall’inizio del progetti, sono stati 116 I bambini che ne hanno beneficiato. A settembre lo staff del progetto ha deciso di includere un servizio di assistenza sociale all’interno del progetto, assegnando a un operatore sociale il compito di monitorare regolarmente le famiglie coinvolte, separando in questo modo gli aspetti commerciali da quelli sociali del progetto stesso.

Partner di progetto