Il Burkina Faso è fra i dieci paesi più poveri del mondo. La popolazione, che si aggira sui 13 milioni, è per la maggior parte rurale e vive di agricoltura e di allevamento. La produzione risulta però insufficiente a soddisfare il fabbisogno dell’intera popolazione. Questa incapacità deriva dalle condizioni climatiche avverse che spesso compromettono gran parte del raccolto, dall’esigua disponibilità di attrezzature agricole e dalla limitata conoscenza delle tecniche di produzione.
Le colture intensive praticate in altri tempi hanno contribuito al degrado del terreno. A ciò si aggiunge l’uso generalizzato della legna come combustibile domestico, che ha causato un impoverimento ulteriore della flora, soprattutto in prossimità dei centri abitati. Di conseguenza il problema più incombente oggi è quello dell’insicurezza alimentare, che deve essere necessariamente affrontato per ridurre lo stato di povertà delle fasce più sfavorite delle popolazioni dei villaggi.
Burkina Faso
Boulkiemdé, Regione del Centro-Ovest, Burkina Faso
Il presente progetto, della durata di due anni, aveva come obiettivo generale il miglioramento della sicurezza alimentare degli abitanti di 30 villaggi nella provincia di Boulkiemdé. L’azione intendeva migliorare la produzione agricola attraverso la riduzione dell’erosione e del degrado dei suoli, e la fertilizzazione dei terreni. Si volevano inoltre migliorare le condizioni socio-economiche attraverso la promozione di attività agro-forestali sostenibili e la riduzione dei consumi energetici.
Dettagli di progetto
Paese
Burkina Faso,
Località
Provincia di Boulkiemdé,
destinatari
Gli abitanti dei 30 villaggi selezionati, pari a 102.165 persone
- Diffusione di buone pratiche di conservazione dei suoli.
Sono state direttamente formate 3.100 persone in tecniche per la lotta all’erosione dei suoli e il miglioramento delle rese produttive dei terreni, a cui se ne devono aggiungere almeno il doppio che sono state sensibilizzate all’utilizzo di buone pratiche per la conservazione dei suoli. Le persone formate direttamente hanno poi avuto l’opportunità di costruire barriere anti erosive in pietra a cui vanno aggiunte le barriere erbose in Jatropha. Sono tecniche che evitano che l’acqua si porti via gli elementi nutritivi della terra. Il progetto ha inoltre fornito ai gruppi di villaggio attrezzi ed equipaggiamenti per la raccolta delle pietre, e i vivai per la Jatropha per permettere ai beneficiari di continuare a costruire barriere anche dopo la conclusione del progetto.
Hanno impattato sul miglioramento della produzione agricola soprattutto le fosse di compostaggio, di cui ne sono state realizzate 3180 nel corso del progetto. La produzione e l’utilizzo di compost è aumentata del 90%. - Diffusione di tecniche migliorate di riforestazione.
Le piante di Jatropha sono stata trapiantate presso le barriere anti erosive in pietra o direttamente in funzione protettiva dall’erosione dei suoli.
La riforestazione è stata favorita attraverso la piantumazione individuale di alberi di mango.
Sono state invece 7.464 le piante di mango piantate individualmente dai beneficiari. - Diffusione di tecniche di risparmio energetico attraverso l’uso dei forni migliorati.
Sono stati realizzati forni migliorati in cemento ed è stata proposta una formazione sulla realizzazione di quelli in argilla. I primi, distribuiti alle donne, sono stati 3.100.
L’adozione di questo strumento è stata accolta molto favorevolmente da parte delle donne e ha permesso un risparmio energetico di legna da ardere pari al 60% e la riduzione del lavoro giornaliero di 2 ore in media per donna, permettendo un miglioramento delle condizioni di lavoro e una riduzione del taglio di alberi per la legna da ardere. - Individuazione e diffusione di buone pratiche.
Gli spettacoli teatrali previsti sono stati 12 a cui hanno assistito persone di tutti i 31 villaggi coperti dal progetto ed una presenza che ha visto in media 200 persone assistere agli spettacoli.
Infine sono stati realizzati un evento sulla lotta alla desertificazione in Burkina Faso con mostra fotografica sul progetto, organizzato a Gorgonzola; un evento sulla sovranità alimentare presso il comune di Ralo, uno dei 31 dove è stato realizzato il progetto; l’evento finale, dove insieme ai rappresentanti dell’amministrazione locale e agli altri stakeholder ci si è confrontati sui concetti fondamentali e condivisi di una politica di lotta alla desertificazione e all’erosione dei suoli.