Siamo nel sottodistretto di Dacope, nella parte sudoccidentale del Paese. Quest’area è ciclicamente interessata da inondazioni, cicloni e altre calamità naturali, che nel tempo hanno eroso e impoverito i terreni rendendoli ormai inutilizzabili a fini agricoli, se non di mera sussistenza. Le condizioni socioeconomiche della popolazione locale sono di grande privazione. Qui, nel villaggio di Banisanta, opera uno dei bordelli ufficialmente riconosciuti nel Paese, in cui le prostitute e i loro figli vivono in condizioni di estrema precarietà. Tra le donne si trovano casi di vittime di trafficking, donne vendute dai propri mariti in cambio di denaro e costrette a prostituirsi con la violenza.
Particolarmente grave è la situazione dei loro figli, che portano il peso dello stigma sociale e che sono a loro volta a rischio di diventare vittime di soprusi e violenze.
Il traffico di esseri umani rappresenta un problema dalla portata significativa in Bangladesh (si stimano 20.000 casi circa ogni anno). Le vittime vengono trafficate per lo sfruttamento a fini sessuali e sporadicamente per la riduzione in schiavitù. Il trafficking non è solo un fenomeno interno; oltre al confine con l’India, nell’ovest del Paese, un’altra rotta del trafficking è quella che porta verso il Medio Oriente.
Bambini, donne e uomini delle fasce più povere della popolazione rischiano di diventare vittime di trafficking, perché è proprio la povertà il grilletto che fa scattare questo meccanismo perverso. Va da sé che un programma di lotta al trafficking deve necessariamente avere un approccio integrato, incentrato sulla prevenzione e sull’eliminazione delle cause profonde del fenomeno.
Banishanta, Distretto di Khulna, Bangladesh
Banishanta, Old Port Residential Area, Divisione di Khulna, Bangladesh
Dacope, Distretto di Khulna, Bangladesh
Dacope, Divisione di Khulna, Bangladesh
Il progetto si inseriva all’interno della campagna inTRATTAbili di Mani Tese, per la lotta al traffico di esseri umani. Si intendeva in particolar modo sensibilizzare e fornire informazioni sul fenomeno della tratta degli esseri umani, sia alle potenziali vittime (bambini e adulti, sia donne sia uomini), sia ad altre categorie a vario titolo interessate dal fenomeno (autorità locali, forze di polizia, media).
Dettagli di progetto
Paese
Bangladesh,
Località
Upazila di Banishanta,Upazila di Dacope,
destinatari
Donne e bambini di Banisanta soggette o a rischio di trafficking
Nel corso del progetto sono stati portati a termine 288 programmi di sensibilizzazione attraverso incontri, teatro di strada e seminari su vari argomenti, quali il traffico di esseri umani, i diritti in generale, l’importanza dell’istruzione, la prevenzione dei matrimoni precoci, della violenza sulle donne e del fenomeno della dote. Vi hanno partecipato 6.765 persone con una presenza femminile particolarmente numerosa ed attiva. Numerosi sono stati i suggerimenti e le proposte per potenziare l’azione futura.
Per quanto riguarda l’istruzione è stato fornito materiale scolastico e aiuto economico, oltre all’organizzazione di classi di sostegno per scongiurare l’abbandono scolastico, a 612 studenti di 5 scuole primarie e secondarie di altrettanti villaggi. Inoltre le famiglie più povere incontrano spesso grandi difficoltà nel pagare le tasse di iscrizione agli esami finali dei vari cicli di studio (classi IV e X) che non vengono quindi sostenuti. Per ovviare a ciò il progetto ha pagato le tasse di iscrizione di 460 studenti delle scuole di cui sopra.
Inoltre si sono tenuti due seminari di consulenza e orientamento per studenti di scuola secondaria di altri 31 villaggi (compresi i ragazzi residenti nel bordello, figli delle prostitute). A 300 di essi è stato offerto un sostegno mensile di 50 Taka (pari a circa ½ Euro).
Un centro di formazione per adulti, operante all’interno del bordello di Banisanta, ha consentito a 20 prostitute analfabete di acquisire un’educazione primaria di base.
Anche l’istruzione in informatica, oggigiorno sempre più indispensabile anche nei paesi del sud del mondo, è stata oggetto di lezioni introduttive per gli studenti di scuole secondarie.
Tutte queste attività sono state accompagnate da sessioni di formazione per i genitori dei Comitati scolastici e da vari incontri con i genitori degli allievi.
Ed ora veniamo all’aspetto sanitario. Una buona salute, favorita da corrette pratiche igieniche e nutrizionali ed assistita da appropriate cure mediche, non è solo un inderogabile diritto come tale, ma ha anche importanti ricadute socioeconomiche. Infatti
dover affrontare ingenti spese mediche improvvise è spesso uno dei motivi che costringono le famiglie a indebitarsi, innescando il circolo vizioso del trafficking. Alla luce di ciò è stato avviato un intenso programma di sensibilizzazione sull’igiene personale e ambientale, sul sistema di approvvigionamento di acqua potabile e di smaltimento dei rifiuti, su cibo e nutrizione, sui problemi di salute delle donne, ecc. Si è trattato di 227 sessioni di sensibilizzazione a cui hanno partecipato 8.749 donne e 896 uomini. Già si vedono i risultati: già in un anno si assiste ad un incremento nella zona di circa il 20% nelle pratiche igieniche e nutrizionali e nell’uso delle latrine.
Ma non è tutto: sono stati anche organizzati 6 campi medici e sono stati forniti trattamenti e terapie mediche a 797 pazienti.