Il Contesto

Nonostante l’espansione economica che ha caratterizzato il Mozambico negli ultimi anni, il Paese continua a occupare posizioni basse nell’Indice di Sviluppo Umano, collocandosi al 180º posto su un totale di 188 Paesi (UNDP, 2017).

La provincia della Zambezia è una delle più povere del Mozambico: dati della World Bank del 2016 stimano che il 70% della popolazione di tale provincia si trovi sotto la soglia di povertà.

A peggiorare ulteriormente la situazione si è aggiunto un ciclone tropicale, che ha colpito a marzo 2019 il Mozambico.

Il ciclone IDAI si è abbattutto nella notte tra il 14 e il 15 marzo 2019 vicino a Beira, nella provincia di Sofala, nel Mozambico centrale. Ha portato con sé piogge torrenziali e venti nelle province di Sofala, Zambézia, Manica e Inhambane. Più di 715.000 ettari di coltivazioni sono stati distrutti, suscitando preoccupazioni per la sicurezza alimentare, dato che la devastazione è avvenuta poco prima del raccolto annuale.

Mani Tese dal 1° novembre 2019 collabora con il World Food Programme Mozambico nell’ambito del programma Food Assistance for Assets – FFA (“Assistenza alimentare in cambio di beni strumentali”), che ha come obiettivo quello di soddisfare i bisogni alimentari più immediati delle popolazioni colpite dal ciclone tramite erogazioni di cibo e promuovendo, al contempo, la creazione o il ripristino di beni che possano migliorarne la sicurezza alimentare e la resilienza.

Provincia di Zambezia, distretto di Chinde

Chinde, Mozambico

 
Gli obiettivi

L’obiettivo principale di questo intervento di emergenza è stato quello di migliorare le condizioni di vita della popolazione di Chinde colpita dal ciclone IDAI, fornendo alimenti di prima necessità e, al tempo stesso, rilanciando attività produttive come la costruzione di pozzi, latrine e strade di collegamento.

Dettagli di progetto
Paese

Mozambico,

Località

Provincia di Zambezia, distretto di Chinde,

destinatari

20.000 persone (beneficiari indiretti)

 
Le Attività
  1. Assistenza alimentare di emergenza
    Distribuiti pacchi alimentari contenenti 40 kg di cereali, 6 kg di fagioli e 5 litri di olio a 4.000 famiglie per un totale di circa 20.000 beneficiari, ogni mese per 5 mesi.
  2. Miglioramento delle condizioni igieniche 
    Sono state rimesse in funzione le discariche di rifiuti domestici istallando sistemi di erogazione idrica per l’igiene personale e costruendo latrine domestiche migliorate.
  3. Riabilitazione infrastrutturale
    Per una rapida ripresa delle attività produttive, fondamentali sono state la pulizia dei canali di raccolta delle acque reflue, la rimozione dalle strade dei materiali alluvionali e la loro riparazione con materiali locali.
  4. Recupero dell’ecosistema agricolo
    Sono stati ripuliti i canali di irrigazione, rimossi dai campi i materiali alluvionali, riforestate le zone costiere e costruiti dei vivai agricoli.

Partner di progetto

Autorità distrettuali locali