Emergenza cibo dopo il ciclone Idai

Un progetto per migliorare le condizioni della popolazione colpita dal ciclone grazie alla distribuzione di alimenti di prima necessità, al miglioramento delle condizioni igieniche e alla ripresa delle attività produttive.

Il contesto

Il ciclone IDAI si è abbattutto nel marzo 2019 vicino a Beira, nella provincia di Sofala, nel Mozambico centrale. Ha portato con sé piogge torrenziali e venti nelle province di Sofala, Zambézia, Manica e Inhambane. Più di 715.000 ettari di coltivazioni sono stati distrutti, suscitando preoccupazioni per la sicurezza alimentare, dato che la devastazione è avvenuta poco prima del raccolto annuale. Mani Tese dal 1° novembre 2019 collabora con il World Food Programme Mozambico nell’ambito del programma Food Assistance for Assets – FFA (“Assistenza alimentare in cambio di beni strumentali”), che ha come obiettivo quello di soddisfare i bisogni alimentari più immediati delle popolazioni colpite dal ciclone tramite erogazioni di cibo e promuovendo, al contempo, la creazione o il ripristino di beni che possano migliorarne la sicurezza alimentare e la resilienza.

Gli obiettivi

L’obiettivo principale di questo intervento di emergenza è stato quello di migliorare le condizioni di vita della popolazione di Chinde colpita dal ciclone IDAI, fornendo alimenti di prima necessità e, al tempo stesso, rilanciando attività produttive come la costruzione di pozzi, latrine e strade di collegamento.

Le attività

  1. Assistenza alimentare di emergenza Distribuiti pacchi alimentari contenenti 40 kg di cereali, 6 kg di fagioli e 5 litri di olio a 4.000 famiglie per un totale di circa 20.000 beneficiari, ogni mese per 5 mesi.
  2. Miglioramento delle condizioni igieniche  Sono state rimesse in funzione le discariche di rifiuti domestici istallando sistemi di erogazione idrica per l’igiene personale e costruendo latrine domestiche migliorate.
  3. Riabilitazione infrastrutturale Per una rapida ripresa delle attività produttive, fondamentali sono state la pulizia dei canali di raccolta delle acque reflue, la rimozione dalle strade dei materiali alluvionali e la loro riparazione con materiali locali.
  4. Recupero dell’ecosistema agricolo Sono stati ripuliti i canali di irrigazione, rimossi dai campi i materiali alluvionali, riforestate le zone costiere e costruiti dei vivai agricoli.