Azioni di contrasto alla dinamica migratoria irregolare in Guinea Bissau

Un progetto per monitorare l’analisi flussi migratori, la formazione alla leadership, la realizzazione di unità di trasformazione dei cereali e del pomodoro e degli allevamenti avicoli in Guinea Bissau.

CONTESTO
L’indice di povertà della zona di Kolda si attesta al 68,3% e a Gabu al 69.3%. La popolazione di queste due regioni della Guinea Bissau basa la sua economia prevalentemente sull’agricoltura del riso e sull’allevamento. Considerate zone ad alto potenziale produttivo per la ricchezza delle risorse naturali, sono in realtà tra le più povere dei due paesi. Le principali cause sono da imputarsi all’isolamento della zona, dovuto alla quasi totale assenza di strade asfaltate e alla fragilità del settore agricolo, la cui scarsa produttività dipende dalla mancanza di fattori produttivi, da inadeguate tecnologie e da basse competenze tecniche, mentre lo stoccaggio improprio è foriero di quasi il 5% delle perdite del raccolto.  In queste condizioni il tasso di occupazione per la fascia di età tra 15 e 35 anni non supera il 35%. Se si aggiunge che le esperienze dei migranti che raggiunsero l’Europa negli anni ‘80 e ‘90 hanno sedimentato un’idea condivisa del valore positivo dell’espatrio come mezzo di riscatto sociale, si comprende in queste zone la forte tendenza all’emigrazione verso I paesi limitrofi e verso l’Europa.
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Il progetto Azioni di contrasto alla dinamica migratoria irregolare in Guinea Bissau ha agito sui fattori che inducono i giovani alla scelta rischiosa della migrazione irregolare; da un lato cambiando la percezione spesso erronea e poco consapevole delle scelte migratorie e dall’altro promuovendo opportunità di impiego, che possano permettere una vita dignitosa nel contesto di origine ed essere valide alternative alla partenza. Inoltre il progetto ha cercato di favorire l’empowerment femminile in tutto lo svolgersi dell’azione, combinando azioni formative e incoraggiando meccanismi di rappresentanza e di partecipazione.
LE ATTIVITA’
  1. Elaborazione di una ricerca in profondità sui flussi migratori. La ricerca, proposta dal Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione ‘Riccardo Massa’ dell’Università di Milano-Bicocca, ha consentito di conoscere meglio il territorio in vista di più duraturi interventi contro la migrazione irregolare verso l’Europa e di coinvolgere i beneficiari in una riflessione condivisa sull’argomento, stimolandoli a far emergere anche i rischi e gli aspetti negativi dell’emigrazione.
  2. Sensibilizzazione e informazione. L’obiettivo è stato quello di decostruire il mito positivo della migrazione, che è associato alla riuscita personale, al benessere e alla ricchezza economica, ma sottovaluta o misconosce i fattori di rischio legati al viaggio, l’impatto economico sulla famiglia di origine (che si fa promotrice del viaggio), il reale contesto di accoglienza in Italia ed Europa e le difficoltà incontrate all’arrivo. Nel contempo sono state valorizzate le storie di successo nei paesi di origine, le storie di imprenditori e giovani che sono riusciti a realizzare i loro progetti.
  3. Formazione della leadership. È stata rivolta a 72 giovani di ambo i sessi appartenenti alle 18 associazioni giovanili. Sono stati sviluppati moduli didattici per rafforzare le competenze di leadership, le strutture di governance interna, nonché le capacità tecniche e strategiche.
  4. Formazione e realizzazione di unità di trasformazione cerealicola. Dopo un corso della durata di 5 giorni rivolto a 27 giovani appartenenti a 9 associazioni (5 senegalesi e 4 guineane), sono stati realizzati 9 centri di trasformazione del riso.
  5. Formazione e realizzazione di attività orticole bio-intensive. Questa attività è stata riservata alle giovani donne delle associazioni che avevano già a disposizione dei terreni per la coltivazione degli orti; si è trattato di passare da un sistema di coltivazione classico a delle coltivazioni bio-intensive, che prevedono la massimizzazione del terreno coltivato in termini economici, ma rispettando la sostenibilità agronomica ed ambientale.
  6. Formazione e avviamento attività avicole. La formazione ha riguardato 4 giovani per ogni associazione, per un totale di 72 persone e ha avuto una durata di 10 giorni. L’attività ha portato alla costruzione di 9 pollai, 5 in Senegal e 4 in Guinea Bissau. La costruzione delle gabbie è stata effettuata privilegiando materiali locali e manodopera locale.
  7. Installazione di 2 unità di trasformazione del pomodoro. Si è trattato di introdurre una linea tradizionale migliorata con energia solare. A questo scopo il progetto ha formato 12 persone, provenienti da due diverse associazioni senegalesi, all’attività di trasformazione di pomodori.
I BENEFICIARI
Beneficiari diretti sono stati ca. 3.000 giovani appartenenti a 18 associazioni giovanili dei due Paesi, oltre a ca, 14.000 persone che hanno fruito delle attività di sensibilizzazione e informazione. Beneficiarie indirette sono state le comunità locali delle aree di intervento (ca. 50.000 abitanti).