Il Contesto

Poipet è la città cambogiana più famosa per il valico con la Thailandia. Per questa sua caratteristica da ogni parte della Cambogia decine di migliaia di persone sono arrivate a Poipet con le loro famiglie, convinte che la città sia in grado di offrire loro ottime opportunità di lavoro. Niente di più falso, soprattutto per lavoratori non qualificati o con un basso livello d’istruzione. E così Poipet è diventato un inferno di disperati, in cui tutte le abiezioni sono possibili.

La povertà e la disperazione di queste persone sono terreno fertile per delle bande criminali. Le famiglie infatti si lasciano facilmente convincere dal denaro e dalle false promesse dei trafficanti di una vita migliore per i loro figli nella vicina Thailandia. E così i bambini lasciano la famiglia per un futuro ben diverso da quello prospettato. I più fortunati accompagneranno con un parasole i turisti dalla pelle delicata, altri trascineranno a fatica i loro pesanti bagagli, altri si troveranno a chiedere l’elemosina per le strade di Bangkok, altri ancora finiranno a soddisfare le voglie dei pedofili. Di scuola ovviamente non se ne parla.

Ogni tanto la polizia thailandese li rastrella e li riporta al posto di confine cambogiano di Poipet. Qui il ciclo si ripeterebbe, se non ci fosse Damnok Toek che li riceve nel suo Centro di Accoglienza per riabilitarli e per reintegrarli nella vita civile.

Damnok Toek dal 2001 ha accolto nel suo Centro di Accoglienza di Poipet centinaia di bambini cambogiani, venduti in Thailandia e rimpatriati oppure abbandonati e raccolti per le strade di Poipet, e ha cercato di ridare loro una vita, dopo i traumi che hanno profondamente segnato la loro personalità.

Cambogia

Poipet, Krong Poi Pet, Banteay Meanchey Province, Cambogia

 
Gli obiettivi

Il progetto è la continuazione di precedenti analoghi progetti ed è volto alla riabilitazione ed alla reintegrazione di bambini abbandonati, traumatizzati e vittime di traffico minorile con la vicina Thailandia.

Dettagli di progetto
Paese

Cambogia,

Località

Poipet,

destinatari

50 minori sotto i 18 anni di età, con priorità per i minori di 14 anni.

 
Le Attività

Cinque educatori si prendono cura dei bambini nel Centro di Accoglienza e li aiutano con infinito amore ad uscire dal tunnel in cui sono stati cacciati. Al mattino è la volta di attività ludiche ed educative (educazione civica, disegno, ballo, canto…) ed al pomeriggio della scuola. Per i più grandicelli sono previsti corsi professionali di avviamento al lavoro. Per tutti vitto, alloggio e cure mediche. Inoltre, a causa delle esperienze traumatiche che hanno vissuto, si presta particolare attenzione al benessere psicologico dei bambini, tramite servizi di sostegno collettivo e di assistenza individuale.

Dopo un tempo variabile da 6 a 12 mesi giunge il momento di reinserire i bambini nelle loro famiglie, con l’accordo ben preciso che continuino a frequentare i corsi scolastici organizzati da Damnok Toek e che appena possibile vengano inseriti nella scuola pubblica. Ovviamente strettissime sono la collaborazione con gli insegnanti, l’assistenza alle famiglie e la vigilanza per impedire che i bambini lascino gli studi: la condizione di un bambino reinserito nella propria famiglia è verificata 24 volte prima di chiudere il caso.

Attualmente l’80% dei bambini reinseriti vive ancora con la propria famiglia. Il rimanente 20% è inverificabile: si tratta infatti di bambini che hanno lasciato Poipet senza avvisare; le uniche informazioni provengono dai vicini, i quali sostengono siano tornati con le famiglie nelle loro province d’origine. È come dire che almeno l’80% di questi bambini viene salvato e gli viene data la possibilità di una vita normale. Non è poco. Varrebbe la pena farlo anche per uno solo.

Ma non è tutto. Damnok Toek gestisce pure, grazie anche ai fondi erogati dal presente progetto, un ambulatorio medico, di cui ci si può ben immaginare quale enorme bisogno ci sia in un contesto come quello in cui si opera. Ed in effetti negli ultimi dieci mesi sono state ben 3.076 le visite effettuate a favore di 1591 persone, fra cui 16 bambini malnutriti o a rischio di malnutrizione, i quali hanno ricevuto i supporti nutrizionali necessari.
Insomma: complimenti!

Partner di progetto