Antula è giovane!

Un progetto per offrire un’alternativa all’emigrazione e promuovere l’integrazione economica e sociale dei migranti di ritorno in Guinea Bissau.

IL CONTESTO

A Bissau, la capitale della Guinea-Bissau, la tentazione di emigrare per cercare fortuna all’estero è grande, ma i risultati sono sovente molto inferiori alle attese.

GLI OBIETTIVI

Il progetto Antula è giovane!, della durata di 6 mesi, ha offerto ai giovani delle comunità residenti fonti di sostentamento che hanno rappresentato valide alternative alla partenza e, nel contempo, ha promosso l’integrazione sociale ed economica dei migranti di ritorno attraverso la formazione e l’inserimento professionale.

LE ATTIVITA’

Le attività prevedevano la rivitalizzazione del Centro sociale di Antula e l’avvio di una sartoria e di una panetteria/pasticceria. Come previsto, si è ristrutturato il Centro sociale di Antula, fondato nel 2009 dall’ONG locale Asas de Socorro. Il centro è stato dotato di 15 PC con accessori, che si sono aggiunti agli altri 5 già presenti e funzionanti nel Centro.

Sono così iniziate varie attività:

  • corsi di informatica di vari livelli, che hanno interessato e diplomato 220 allievi.
  • Un corso sul teatro dell’oppresso con 33 partecipanti. Al termine del corso era pronta una rappresentazione teatrale sui rischi della migrazione irregolare, grazie alla quale gli abitanti della regione sono stati sensibilizzati sull’argomento.
  • Un breve corso sulla produzione di videoclip per 9 persone, che hanno così potuto produrre dei mini-documentari sui problemi giovanili dei loro quartieri.
  • Inizio del programma radiofonico con la radio comunitaria “Voce di Antula”.
  • Attività di cineforum.
  • Apertura al pubblico del Centro sociale, per consentire a tutti di accedere, grazie a Internet, a corsi liberi (per esempio di lingue) o alla ricerca di un impiego.

L’avvio della sartoria ha richiesto una ristrutturazione dei locali ad essa destinati e ora dà lavoro a 19 persone opportunamente formate, che si occupano della riparazione di capi esistenti e della produzione e commercializzazione di abiti nuovi.

La panetteria/pasticceria è stata costruita su terreno messo a disposizione dalla ONG Asas de Socorro, e ora vi operano 18 persone opportunamente formate, che si stanno anche specializzando in un servizio di catering.

Con l’intento di raggiungere maggior efficienza e durabilità nel tempo, la sartoria e il panificio si sono dotati di un comune Comitato di Gestione, che comprende un tesoriere, un responsabile della produzione, un responsabile delle attrezzature e un responsabile della comunicazione.

 

I DESTINATARI

I destinatari diretti del progetto sono 300 persone (di cui 150 migranti di ritorno e 150 membri della comunità di origine). Si stima inoltre che altre 1.800 persone beneficeranno indirettamente delle due micro-imprese che saranno avviate grazie al progetto.