DOPO LA VIOLENZA: L’ACCOGLIENZA DELLE DONNE IN GUINEA-BISSAU

Famiglie ospitanti e spazi di accoglienza: una rete informale di sostegno a chi ha il coraggio di denunciare episodi di violenza o di matrimoni forzati.

Di Paola Toncich, Rappresentante Paese in Guinea-Bissau, Mani Tese

 

Per “spazi informali di accoglienza” in Guinea-Bissau, Paese con un’alta incidenza di matrimoni forzati, si intendono persone e famiglie volontarie che accolgono nelle loro case ragazze e donne vittime di violenza sia nella capitale, Bissau, sia nelle regioni più isolate, dove non esistono centri di accoglienza formali. Questa definizione è stata adottata nell’ambito del progetto di Mani Tese e co-finanziato dall’Unione Europea e promosso insieme ad altri partner Libere dalla violenza: Emancipazione per donne e bambine in Guinea-Bissau (titolo originale: “No na cuida de no vida, mindjer“che in italiano significa “Ci prendiamo cura della nostra vita, donna”).

Per introdurre un nuovo approccio nella mobilitazione contro la violenza di genere, Mani Tese si sta occupando dell’identificazione e della mappatura di questi spazi, nonché del rafforzamento delle loro capacità materiali attraverso la consegna alle famiglie ospitanti di alcuni kit di appoggio alle vittime (che contengono generi alimentari, capi di abbigliamento, materiale scolastico e medicine) e sessioni formative sull’assistenza sociale di base e sugli strumenti legali contro la violenza domestica vigenti nel Paese.

 

Attualmente sono già stati identificati 12 spazi informali nelle regioni di Bafata, Gabu, Quinara e Tombali e nella città di Bissau, di cui 9 hanno ospitato o ospitano vittime di abusi e soprattutto vittime di tentativo di matrimonio precoce o forzato. Chi non ha ancora ospitato si rende disponibile per un anno, in attesa delle ragazze e delle donne che potrebbero aver bisogno di essere accolte.

Attualmente le vittime alloggiate sono 25 di cui 21 per matrimonio forzato e precoce e 4 per violenza domestica.

Le persone che ricevono una vittima sono per la maggior parte attiviste per i diritti umani, operatori del settore (poliziotti, assistenti sociali) o appartenenti ad alcuni credi religiosi (pastori evangelici). Ma ci sono anche persone che spontaneamente si offrono di accoglierla.

Dopo la denuncia alle autorità, le vittime di violenza sono accompagnate dalla polizia e dall’equipe di progetto nelle “strutture ospitanti”, che vengono supervisionate sia per quanto riguarda le loro esigenze che il corretto rapporto con le vittime.

Il progetto di Mani Tese dispone inoltre di un’assistente sociale che fornisce supporto psicosociale alle vittime ospitate dalle famiglie e che si occupa di accompagnarle attraverso colloqui e sessioni di assistenza per superare i traumi causati dalla violenza.

Nel caso di matrimonio forzato, il responsabile giuridico di Mani Tese identifica inoltre, insieme alla polizia, i famigliari della vittima per comprendere le ragioni dell’atto, per sensibilizzarli e tentare di conciliare le posizioni. Nel caso la famiglia d’origine non sia disposta a riaccogliere la ragazza, l’equipe identifica dei parenti prossimi non consenzienti al matrimonio che possano ospitarla.

Anche nel caso in cui la vittima abbia subito abusi o violenza domestica, dopo la denuncia (che non sempre porta a processo a causa dell’inadempimento della giustizia) e l’accoglienza temporanea negli spazi informali, lo staff di progetto cerca la soluzione migliore per reinserire la ragazza o la donna in società. La difficoltà del reinserimento dipende dal fatto che difficilmente la vittima accetta di uscire dalla propria comunità per ricominciare una vita altrove. Nella fase di reintegrazione, la cui durata dipende dalla gravità della violenza subita, le famiglie e le ragazze vengono seguite attraverso visite domiciliari e contatti telefonici.

Nei prossimi mesi verrà istituita una rete con lo scopo di mettere in contatto fra loro le famiglie ospitanti nelle regioni d’intervento. Una rete che crei interscambio, condivisione delle esperienze e delle necessità delle famiglie per garantire protezione a chi trova il coraggio di fuggire dalla violenza.

 

Bartolo: “Sulle migrazioni ci hanno raccontato menzogne”

Le parole del medico di Lampedusa al convegno di Mani Tese

Ci hanno raccontato bugie, menzogne”. Sono le parole di Pietro Bartolo, intervenuto sabato 28 settembre al convegno di Mani Tese “Diritti oltre i confini – La cooperazione internazionale per un mondo senza frontiere”.

Il medico di Lampedusa ora Eurodeputato è stato ospite alla festa della Federazione Mani Tese a Catania, tenutasi a distanza di 55 anni dalla costituzione della storica Ong.

Sono tante le menzogne che, per Bartolo, ci hanno raccontato in riferimento alla narrazione delle migrazioni.

“Ci hanno parlato di malattie infettive gravi, ma queste persone (ndr: i migranti arrivati per mare) non ne portano”. E poi ancora “Li chiamano clandestini, si dice di loro che sono terroristi, che ci vengo a rubare il lavoro, le case, che sono delle prostitute…Io penso che sono esseri umani e non mi stancherò mai dirlo”.

Esseri umani, persone. Le stesse persone che Bartolo ha curato. L’insistenza su questo punto è continua, come se il medico più noto di Lampedusa sentisse la necessità di riaffermare, anche nelle parole, un’umanità che abbiamo perduto.

“In questo momento stanno morendo dei bambini, delle donne, degli uomini, ora, in questo momento”.  Sono tante, troppe queste morti sulla coscienza che Bartolo, con implacabile resistenza, mostra nelle terrificanti immagini degli innumerevoli corpi che, da medico, ha dovuto toccare, valutare, identificare. Un compito terribile, di cui Bartolo porta tutto il peso addosso.

“Salvini ha detto che non abbiamo bisogno di bambini confezionati…Lui non sa che cosa sono i bambini confezionati, lo so io…Nei sacchi li ho visti i bambini. Morti…Vestiti a festa dalle mamme”.

La sua è una vera e propria chiamata alle armi al senso di umanità, quella stessa umanità di cui lui, invece, pare totalmente invaso.

“Sono stato un marinaio e sono stato un naufrago – racconta – So cosa significa stare in mezzo al mare per ore aspettando la morte. Io sono stato fortunato, ma molti di loro perdono la vita ed è inaccettabile che possa succedere tutto questo in un modo “civilizzato”, dove l’indifferenza ha preso il sopravvento.

Se pensiamo che l’Africa è il continente più ricco del mondo, ci sarà un motivo, ce lo siamo mai chiesti? Quel motivo siamo noi che abbiamo scambiato quel continente come un mercato da dove prendere tutto. Loro hanno tutto: hanno i diamanti, terre rare, il petrolio e noi gli abbiamo tolto tutto. Li abbiamo costretti ad andare via e adesso che loro sono venuti a chiederci un minimo di sopravvivenza, un lavoro anche il più umile, sarebbe opportuno dare loro quello che a loro spetta”.

Sulle migrazioni il pensiero di Bartolo è molto chiaro: “Il fenomeno delle migrazioni nasce con l’uomo. Non è un fatto temporaneo che riguarda solo l’Italia ma riguarda tutto il mondo. Le persone migrano a causa dei conflitti, delle persecuzioni o dei cambiamenti climatici. La migrazione non è un’emergenza, è un fatto strutturale. Il problema è saperlo gestire con intelligenza e lungimiranza”.

Non mancano, a questo proposito, gli affondi. All’Europa, prima di tutto, e al tradimento dei valori che stanno alla base della nostra civiltà.

“L’Europa è stata molto disattenta da questo punto di vista, la stessa Europa basata su principi e valori che stanno alla base della nostra vita, come accoglienza, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Diritti umani che nascono con l’uomo, che sono stati riconosciuti a livello internazionale e oggi sono messi in discussione”.

“Una volta coloro che salvavano le persone erano eroi. Oggi chi salva le persone diventa un delinquente e deve pagare delle sanzioni”. Ma chi salva le persone per fortuna c’è, come le Ong o come i pescatori: “I porti non sono mai stati chiusi, grazie ai pescatori. Perché i pescatori non li puoi fermare”.

E tuttavia la situazione resta drammatica: “Migliaia di persone sono morte in questo mare. Più di quaranta mila persone muoiono sotto i nostri occhi, nel mare di Lampedusa. Il mare nostrum è diventato un cimitero”.

Rivedi l’intervento di Pietro Bartolo nel video del convegno

GIORNATA MONDIALE ALIMENTAZIONE: BURKINABÉ BOUNTY (24 OTTOBRE 2019)

Il 24 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, Mani Tese vuole ancora una volta affermare e promuovere il suo impegno di giustizia in merito alla lotta al diritto al cibo nei paesi del Sud del mondo. Come? Attraverso la proiezione gratuita del documentario “Burkinabé Bounty” e contribuendo alla raccolta fondi per il nostro progetto […]

Il 24 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, Mani Tese vuole ancora una volta affermare e promuovere il suo impegno di giustizia in merito alla lotta al diritto al cibo nei paesi del Sud del mondo.

Come? Attraverso la proiezione gratuita del documentario “Burkinabé Bounty” e contribuendo alla raccolta fondi per il nostro progetto Filiere corte e cibo sano per tutti in Burkina Faso”.

locandina film burkina faso mani tese 2019

Il documentario

Burkinabé Bounty” racconta come il Burkina Faso si stia riappropriando della sua terra e intenda difendere le proprie tradizioni in un contesto di intrusione dell’industria agroalimentare mettendo in luce anche le difficoltà riscontrate dai contadini burkinabè, come l’accesso all’acqua o l’avvento di fertilizzanti chimici.

Particolarmente importante, nel documentario, è l’esperienza di un contadino che racconta la sua transizione verso tecniche nuove di coltivazione agroecologia e il conseguente incremento della produzione.

Guarda il trailer del documentario:

Il progetto

Il progetto “Filiere corte e cibo per tutti in Burkina Faso”, cofinanziato da Regione Veneto, Fondazione Maria Enrica e Fondazione ACRA, si propone di sostenere lo sviluppo di prodotti orticoli in Burkina Faso attraverso l’introduzione di tecniche di produzione e conservazione secondo i principi dell’agroecologia. Il progetto, inoltre, intende sensibilizzare e formare i cittadini Italiani (in particolare della Regione Veneto) sui temi delle filiere corte, dell’agroecologia e dell’importanza del cibo sano.

Fra le iniziative principali del progetto, è prevista, fra le altre, la formazione dei produttori agricoli nell’ambito della produzione agroecologica e la creazione di una cooperativa di II livello dell’Unione dei produttori. È prevista una formazione, dedicata in particolare ai gruppi di donne, sulla trasformazione di prodotti come il pomodoro, la citronella, le foglie di moringa, la papaya e la Kenkeliba.

Il progetto prevede anche la realizzazione di un magazzino per la conservazione delle cipolle in laterite – grazie al quale i prodotti potranno essere conservati anche per sei mesi – e una campagna di sensibilizzazione per il consumo di cibo locale.

Cosa puoi fare tu per essere un promotore o un promotrice del nostro “impegno di giustizia”?

  • Organizza una proiezione del documentario nel mese di ottobre (scegli una data)
  • Cerca una sala per proiettarlo
  • Prepara un banchetto con i materiali di Mani Tese
  • Approfondisci il nostro progetto in Burkina Faso e raccontalo dopo la proiezione
  • Raccogli le offerte libere per sostenere progetto

Film, pagamento della Siae e materiali per la promozione ti verranno forniti da Mani Tese Nazionale!

Per informazioni, scrivi a mazza@manitese.it.

 

TOMATE REVOLUTION: IN BURKINA FASO L’INDIPENDENZA PASSA ANCHE DAL POMODORO!

Di Giulia Polato, Rappresentante Paese in Burkina Faso, Mani Tese   Il sostegno di Mani Tese all’Unione dei produttori di Loumbila NANGLOBZANGA continua! Nel mese di luglio, grazie al contributo del progetto “Filiere corte e cibo sano per tutti in Burkina Faso”, cofinanziato dalla Regione Veneto, sono iniziate diverse attività di formazione per i nostri […]

Di Giulia Polato, Rappresentante Paese in Burkina Faso, Mani Tese

 

Il sostegno di Mani Tese all’Unione dei produttori di Loumbila NANGLOBZANGA continua! Nel mese di luglio, grazie al contributo del progetto “Filiere corte e cibo sano per tutti in Burkina Faso”, cofinanziato dalla Regione Veneto, sono iniziate diverse attività di formazione per i nostri produttori (…anzi, produttrici!), che stanno rafforzando le proprie capacità.

Una di queste ha riguardato la trasformazione del pomodoro in passata.

Se non lo sapete, infatti, il Burkina Faso produce tantissimo pomodoro, che viene comprato, esportato e trasformato in fabbriche estere per poi essere rivenduto in Burkina con l’etichetta “made in Ghana”! Una cosa davvero incredibile! La formazione rivolta alle produttrici è quindi molto importante, perché ha come obiettivo quello di incrementare la produzione di pomodoro locale attraverso la coltivazione e commercializzazione di un prodotto buono, sano e, soprattutto, interamente made in Burkina Faso.

I nostri amici dell’Association Watinoma di Koubri, partner di progetto, sono venuti a dimostrare concretamente alle donne produttrici quali sono tutti gli step di una corretta trasformazione del pomodoro, dal prodotto appena raccolto al vasetto sigillato.

È stato molto significativo il fatto che la location in cui si è svolta la formazione fosse proprio la fattoria didattica dove gli stessi operatori di Watinoma, a loro tempo, avevano imparato questa preparazione. Persone formate diventate a loro volta formatrici!

Anche le nostre donne, quindi, adesso potranno insegnare la tecnica utilizzata ad altre persone. In fin dei conti si tratta di una tecnica molto semplice, che non prevede obbligatoriamente il consumo di elettricità (che qui, a volte, non è un problema banale).

Per di più la trasformazione del pomodoro, ingrediente alla base di moltissimi piatti tipici burkinabé, dà la possibilità di conservare il vegetale per periodi più lunghi, favorendo così l’impiego di cibi locali e sani nella preparazione dei pasti.

Che la tomate revolution, dunque, abbia inizio! 🙂

 

PROGETTO IMARISHA: ARRIVANO I PRIMI KIT SOLARI 100% GREEN

Quale modo migliore di festeggiare la Climate Week per i nostri beneficiari se non con l’arrivo dei Kit Solari di Sun King al Molo Solar Light Group, creato con il progetto IMARISHA (AID 10934/MATE/KEN) cofinanziato da AICS– Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo? Una serie di prodotti innovativi, certificati Lightening Global, saranno da oggi venduti alle […]

Quale modo migliore di festeggiare la Climate Week per i nostri beneficiari se non con l’arrivo dei Kit Solari di Sun King al Molo Solar Light Group, creato con il progetto IMARISHA (AID 10934/MATE/KEN) cofinanziato da AICS– Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo?

Una serie di prodotti innovativi, certificati Lightening Global, saranno da oggi venduti alle famiglie nelle zone forestali di Molo, dove non vi è luce elettrica.

 

dennis lampade solari kenya mani tese 2019
Dennis- Resp. Attività energia solare del progetto Imarisha

 

Qui infatti più di metà della popolazione utilizza i koroboi, le lampade tradizionali, che bruciano paraffina e kerosene.

Queste lampade non solo emettono gas serra, ma anche pericolosissime sostanze cancerogene. Inoltre erodono il reddito delle famiglie.

Da oggi, grazie al supporto di Mani Tese e NECOFA, esiste un’alternativa! Si tratta delle lampade solari 100% green, che forniscono luce, una presa di ricarica per il cellulare e alcune addirittura una radio!

Questo permette ai beneficiari di non dover più dipendere dai combustibili fossili, avere luce gratuitamente e poter quindi migliorare il proprio reddito oltre che la propria salute.

L’arrivo dei kit solari è certamente un ottimo modo per festeggiare la Climate Week anche qui in Kenya…

Un augurio a Dennis (nella foto in alto), il Responsabile attività energia solare del progetto Imarisha, e ai ragazzi del gruppo 🙂

55 anni di Mani Tese: a Catania “Tuttu u munnu è paisi!”

Tre giorni di eventi per sperimentare un mondo inclusivo, aperto e sostenibile. Sabato 28 il convegno su migrazioni con la partecipazione di Pietro Bartolo.

TUTTU U MUNNU È PAISI!” è il titolo della grande Festa della Federazione Mani Tese, che si terrà a Catania il 27, 28 e 29 settembre 2019.

A distanza di 55 anni dalla costituzione di Mani Tese, Associazione e Ong che dal 1964 si batte per combattere le ingiustizie nel mondo, l’evento intende raccogliere tutte le realtà locali di Mani Tese, recentemente riunitesi all’interno di una Federazione, per dare voce a un mondo inclusivo, aperto e sostenibile in grado di affrontare le sfide globali del nostro tempo.

Tre giorni ricchi di eventi che avranno come protagoniste l’inclusione sociale e l’economia circolare, le due leve fondamentali per Mani Tese per rispondere alle sfide del terzo millennio e collegare una visione globale della giustizia con l’attivazione delle persone e delle comunità.

TUTTU U MUNNU È PAISI! si terrà a FIERi, la Fabbrica Interculturale Ecosostenibile del Riuso, un luogo simbolo a Catania, nata nel 2015 dalla volontà di 13 realtà, fra cui Mani Tese Sicilia, con lo scopo di promuovere co-integrazione e creare opportunità lavorative per i migranti nelle situazioni post accoglienza e per i giovani disoccupati in condizioni di marginalità sociale ed economica.

“FIERI si trova nella periferia di Catania, in uno di quei quartieri considerati difficili, dove le buone pratiche di rispetto ambientale sono meno diffuse e dove è più facile che ci sia diffidenza verso i migranti – afferma Antonio D’Amico di Mani Tese Sicilia – Oggi è lì a mostrare che non è impossibile cambiare le proprie abitudini, che può esistere un luogo dove integrazione e pratiche di sostenibilità si uniscono riuscendo a creare un modello di lavoro innovativo, inclusivo e sostenibile”.

Il programma

La festa prevede tre giorni di iniziative aperte al pubblico fra cui laboratori di riuso ed economia circolare, Migrantour, passeggiate urbane interculturali, Arte Migrante e due serate (Welcome! e Sirinata Sapurusa) per cenare insieme e godere di spettacoli e concerti.

Sabato 28 settembre è previsto il convegno pubblico Diritti oltre i confini – La cooperazione internazionale per un mondo senza frontiere”.

Il convegno si terrà presso il Monastero dei Benedettini (Sala Coro di Notte) dalle 9.30 alle 13.30 e vedrà la presenza di numerosi ospiti fra cui Pietro Bartolo, Medico ed Eurodeputato, Fulvio Vassallo Paleologo, Docente di Diritto di asilo presso Università di Palermo, Sara de Simone, Presidente di Mani Tese e Ugo Biggeri, Presidente di Etica SGR.

Valerio Bini, Presidente della Federazione Mani Tese, commenta così la scelta di questo convegno “Alla cultura dominante dell’esclusione e dei diritti per pochi, noi di Mani Tese, oggi come 55 anni fa, vogliamo contrapporre la lotta alla povertà, la riduzione delle disuguaglianze, la prevenzione dei conflitti e il rafforzamento delle istituzioni democratiche affinché i diritti umani siano difesi prima e oltre tutti i confini”.

“Insieme ai nostri ospiti – prosegue Bini – vogliamo continuare a percorrere una direzione diversa rispetto a quella dei porti chiusi e dell’aiutiamoli a casa loro riflettendo sul ruolo e sull’importanza della cooperazione internazionale”.

Il convegno sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook di Mani Tese.

Di seguito le locandine con il programma completo della festa della Federazione e del convegno “Diritti oltre i confini”:

LA LOCANDINA DELLA FESTA
(clicca qui per scaricarla in pdf con il programma completo)

LA LOCANDINA DEL CONVEGNO
(clicca qui per scaricarla in pdf)

catania_convegno_locandina mani tese 2019

Dona al 45595 e aiuta I bambini a non abbandonare la scuola!

Dona al 45595 dal 15 settembre al 6 ottobre per la campagna #Donafuturo a favore del programma “Tutti in classe” di Mani Tese contro l’abbandono scolastico.

Ogni anno in Italia circa 130.000 minori abbandonano precocemente la scuola. Un bambino che abbandona la scuola è un bambino abbandonato: per favorire l’inclusione scolastica di chi vive situazioni di disagio e per donare loro la possibilità di un futuro migliore è possibile sostenere dal 15 settembre al 6 ottobre il programma “Tutti in classe” dell’associazione Mani Tese, donando al numero 45595 2 euro con un SMS da cellulare oppure 5 o 10 euro chiamando da rete fissa.

“Tutti in classe” è il programma dedicato ai bambini che per il 2019 ha vinto il bando promosso dall’Istituto Italiano della Donazione e rivolto agli aderenti a www.iodonosicuro.it in occasione del Giorno del Dono che si celebra per legge (n.110 del 2015) il 4 ottobre di ogni anno. Prevede una serie di azioni per prevenire le cause della dispersione e dell’abbandono scolastico nella fascia dai 9 ai 14 anni.

Destinatari del programma sono 4.616 minori delle scuole primarie e 3.171 delle secondarie di primo grado, per un totale di 6.000 famiglie coinvolte in 5 regioni italiane. Grazie a “Tutti in classe” vengono proposti agli alunni percorsi di valorizzazione del sé con accompagnamento al passaggio tra scuola primaria e secondaria e rigenerati spazi educativi con la partecipazione dei ragazzi stessi. Sono in fase di realizzazione due progetti pilota di integrazione scuola-famiglia: una scuola per gli adulti e un dopo scuola con i genitori.

“La povertà educativa è un tema di giustizia sociale e di equità intergenerazionale urgente – dichiara Giacomo Petitti, Responsabile Educazione e Formazione di Mani TesePer questo riguarda anche Mani Tese, che ha sempre combattuto la spirale della povertà in diversi paesi del Sud del Mondo e si trova oggi a intervenire anche in Italia per fornire alle bambine e ai bambini strumenti e risorse per emanciparsi da una condizione che, se non supportata, porterà facilmente a un nuovo ciclo di povertà”.

“Trattandosi di un problema educativo – prosegue Petitti la risposta non può essere semplicistica ma multidimensionale, comprendendo azioni orientate ad aumentare le competenze di cittadinanza dei ragazzi, a connettere i soggetti che fanno educazione, ad aumentare l’efficacia e la qualità dell’insegnamento e a migliorare le condizioni di contesto in cui i ragazzi vivono. Siamo molto felici del supporto della campagna #Donafuturo 2019, che ci permetterà di implementare molte attività per prevenire l’abbandono scolastico”.

#Donafuturo è la campagna nazionale di raccolta fondi che sostiene ogni anno un progetto innovativo a favore delle fasce di popolazione a rischio con il sostegno di UBI Banca e Certiquality e la collaborazione di Coop Lombardia, Fondazione Italiana Accenture e della web agency 3d0. Oltre che al 45595 è possibile donare anche tramite bonifico bancario o paypal, tutte le informazioni su www.donafuturo.it.

COME DONARE!

Puoi donare al programma “Tutti in classe” nviando un SMS o chiamando il 45595 dal 15 settembre al 6 ottobre:
– 2 euro SMS da cellulare
– 5 o 10 euro chiamata da rete fissa

Il progetto Giorno del Dono 2019

Ente promotore: Istituto Italiano della Donazione nell’ambito del protocollo di intesa con il MIUR.

Enti patrocinanti: Regione Lazio, Comune di Catania, Comune di Roma, ACRI, ANCI, ASSIF, Centro Nazionale per il Volontariato, CSVnet, Fondazione Sodalitas, Forum Terzo Settore.

Si ringrazia: Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo.

Partner: Amazon, Certiquality, UBI Banca.

Partner tecnici: 3d0, Esse Due S.a.s., Fondazione Italiana Accenture, Modulstudio, Nexive, Nextbit, NP Solutions. Media Partner: Avvenire, Buone Notizie – L’impresa del bene, Coop Lombardia, Docenti senza frontiere, Famiglia Cristiana, Il Giornale della Protezione Civile, Oggiscuola, OnlusOnAir, Rai Parlamento, Redattore Sociale, Scuola Magazine, Tuttoscuola, Uidu, Vita, Volontariato Oggi.

A QUELIMANE SI È TENUTA LA PRIMA FIERA AGROECOLOGICA!

La prima fiera agroecologica della Zambezia si è tenuta a Quelimane il 7 e 8 settembre ed è stata organizzata anche grazie al contributo di due progetti gestiti da Mani Tese: Quelimane agricola, co-finanziato dall’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, e Cibo locale, cibo sano, co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. Gli agricoltori beneficiari degli interventi […]

La prima fiera agroecologica della Zambezia si è tenuta a Quelimane il 7 e 8 settembre ed è stata organizzata anche grazie al contributo di due progetti gestiti da Mani Tese: Quelimane agricola, co-finanziato dall’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, e Cibo locale, cibo sano, co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.

Locandina mozambico mani tese 2019

Gli agricoltori beneficiari degli interventi hanno potuto vendere i loro raccolti (manioca, fagioli, pomodori….); i gruppi teatrali RetratistasRelâmpagos si sono esibiti in uno spettacolo che ha avuto come focus la promozione di prodotti locali; la band musicale Os Manos ha cantato “Nalime!” – un pezzo scritto appositamente per Mani Tese per sensibilizzare la popolazione sul consumo di prodotti locali, sani e nutrienti; la fondazione FDC e le associazioni Esperança e Nhenhele hanno realizzato due showcooking con ricette zambeziane riviste per essere ad alto valore nutritivo, e molto altro…

Anche l’arcobaleno ha fatto capolino per celebrare l’importanza di questa manifestazione per la popolazione della Zambezia.

Scopri di più nelle nostre foto!