IL FONIO: IL “PIATTO DEI NOBILI” CHE VALE PIÙ DELL’ORO

In Senegal le famiglie dei Bedick, “il popolo del fonio”, oltre a produrlo, ora potranno vendere questo straordinario prodotto biologico, che garantirà loro un reddito sicuro

In cima alle falesie che separano il Senegal dal Mali e dalla Guinea Conakry e nel fondo valle dove nasce e inizia a scorrere il fiume Gambia vivono i cosiddetti “popoli del fonio”.  

Ci troviamo nella regione di Kédougou, nel Sud-Est del Senegal e qui vi abitano i Bedick, i Bassari e i Peul. I Bedick, in particolare, sono una minoranza etnica fuggita dal Mali durante la guerra di decenni fa con la Guinea e si sono rifugiati in cima alle montagne rocciose della regione per potersi proteggere e controllare il territorio.  

Su queste montagne hanno portato la loro cultura così come la loro tradizione agricola e, in particolare un cereale: il fonio. Dalle altre popolazioni del Senegal, i Bedick vengono appunto chiamati “il popolo del fonio perché da sempre coltivano questo particolare grano e lo utilizzano durante le feste, le cerimonie e come piatto per accogliere gli stranieri e le persone importanti nelle loro case. 

Non mi dispiace venire associata al fonio, in quanto Bedick, anzi, mi rende orgogliosa perché sento che così il nostro popolo esce dall’isolamento e viene conosciutoacconta sorridendo Adele KEITA, una delle produttrici di fonio sostenute dal progetto “Il fonio: dal cibo tradizionale al cibo del futuro” cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna e promosso da Mani Tese. Ho 45 anni e ho iniziato a lavorare i campi di fonio sin da bambina con la mia famiglia – prosegue Adele KEITA – Per noi il fonio vale più dell’oro, è un piatto nobile e fa bene alla salute”.  

Adele vive nel villaggio di Damboucoye con la sua grande famiglia. da piccola abitava a Iwol il villaggio originario dei Bedick, situato in cima alla falesia, ma per poter coltivare di più è scesa a valle, e al villaggio natale ritorna per le feste. Il villaggio di agricoltori è ben organizzato, ognuno ha il suo ruolo e le donne, in particolare, sono le addette al fonio. 

Insieme alle altre donne del villaggio – racconta Florence KEITA, 23 anni – ogni giorno prepariamo da mangiare per tutta la famiglia. Preparare il fonio non è facile perché richiede tanto tempo, anche per questo ha un grande valore. Bisogna decorticarlo, lavarlo, seccarlo e poi pestarlo e cucinare la salsa”.