Taranto, la voce dei cittadini oltre I ricatti dell’Ilva

Mani Tese, con Cittadini Reattivi, ha chiesto ai Tarantini cosa significa per loro Giustizia Ambientale a Taranto (video di Gloria Schiavi e Rosy Battaglia)

Non c’è giustizia quando bisogna scegliere tra salute e lavoro. È quanto ripetono da anni i cittadini, le associazioni, i pediatri di Taranto che non ci stanno a cedere al ricatto, anche quando la battaglia sembra quella di Davide contro Golia. “Spesso abbiamo dimostrato che l’Ilva era fuori regola – ci racconta Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink – e a quel punto hanno cambiato le regole”. Un estenuante percorso ad ostacoli confermato dai botta e risposta degli ultimi giorni, con il Governo che minaccia di far saltare il tavolo istituzionale convocato per il 20 Dicembre se Comune di Taranto e Regione Puglia non ritireranno il ricorso al TAR presentato contro le modifiche al Piano Ambientale approvate a fine Settembre.

E mentre si discute se sedersi o non sedersi al tavolo, sul quartiere Tamburi tornano i Wind Days, che portano le polveri provenienti dai parchi minerari sulle case, le strade, i balconi. Per chi abita a ridosso dell’area industriale significa non poter aprire le finestre per ordinanza comunale. Per i bambini significa che le scuole chiudono, e non si può dire che sia una misura una tantum, visto che è già accaduto ben quattro volte dal 24 Ottobre ad oggi.

In gioco non c’è solo il ricatto tra salute e lavoro ma anche il diritto all’istruzione. Lo sanno bene al Comitato dei Genitori Tarantini, che insieme a Peacelink, WWF e Taranto Respira chiede apertamente al sindaco Melucci, in una lettera del 12 Dicembre, di non fare passi indietro.

E lo sa bene anche la pediatra Anna Maria Moschetti, che riprende i dati dell’Istituto Superiore della Sanità per ricordare che la popolazione infantile che vive in prossimità degli altoforni, maggiormente esposta a sostanze neurotossiche, registra una riduzione del quoziente intellettivo di circa 10 punti rispetto alla media.

Che fare quindi? “Di fronte a questa situazione espositiva – dice la dottoressa – quello che vale è il principio di precauzione: non dobbiamo aspettare il risultato nessun studio scientifico, perché laddove esiste un rischio molto elevato di danno alla salute anche in assenza di evidenze scientifiche bisogna fare di tutto per ridurre o annullare l’esposizione della popolazione”.

Dovrebbe essere questa la priorità. E invece nubi impressionanti continuano ad alzarsi dai forni.

Mani Tese, in collaborazione con Cittadini Reattivi, ha chiesto ai Tarantini cosa significa per loro Giustizia Ambientale a Taranto. Le voci dei protagonisti in questo video realizzato da Gloria Schiavi e Rosy Battaglia: