Sreypin, storia di una bambina che ha ricominciato a sognare

Sreypin, vittima di sfruttamento fin da piccola, è ora ospite del centro di accoglienza Damnok Toek in Cambogia e sogna di diventare sarta o contadina.

Sreypin* è una ragazza cambogiana di 15 anni ed è la quarta di otto fratelli. Dopo la morte del padre, la madre della bambina si è risposata e si è accordata con un intermediario per portare i suoi figli e figlie in Tailandia a lavorare.

Sreypin ha così cominciato a lavorare per una famiglia tailandese come domestica, pulendo la casa e prendendosi cura dei loro cani. Inizialmente guadagnava 4.000 bath tailandesi, equivalenti a 107 euro al mese, ma la metà del suo primo stipendio è stata data all’intermediario. Dopo alcuni mesi di lavoro, la madre di Sreypin ha chiesto un prestito al datore di lavoro della ragazza e questi ha ridotto il suo stipendio a 3.000 bath al mese, circa 80 euro.

Sreypin racconta: “Quando mia madre si è risposata, non le importava più di me, chiedeva solo i soldi. Avevo paura quando ero in Tailandia e non volevo vivere o lavorare lì, ma mia madre non mi ha aiutata. Lei non aveva idea di quanto fossero brutte le condizioni di lavoro”.

A un certo punto il datore di lavoro di Sreypin ha cominciato ad accusarla di furto di denaro e di rompere apposta oggetti di valore della casa. Così, un giorno, ha preso Sreypin e l’ha portata in una zona sconosciuta, abbandonandola in mezzo al nulla.

La giovane aveva molta paura e ricorda: “Non sapevo come tornare a casa, mi sentivo persa. A un certo punto ho visto una venditrice ambulante e le ho chiesto aiuto, ma lei ha chiamato la polizia tailandese. Sono arrivati i poliziotti e mi hanno portata in un centro di accoglienza per ragazze. Sono rimasta lì per due mesi, prima di essere riportata in Cambogia”.

Una volta arrivata in Cambogia è stata lasciata nel centro di transito di Poipet e a quel punto Damnok Toek, in collaborazione con le autorità locali, ha indirizzato la giovane al centro di accoglienza di Damnok Toek dove vive tutt’oggi.

“Ora sono qui al centro di accoglienza – dice Sreypin – posso studiare il Khmer (la lingua cambogiana) e imparare cose nuove. Sono molto felice al centro perché abbiamo una casa dove stare e ciò che apprendo mi serve per la vita e mi rende felice. Facciamo meditazione, danza, artigianato, giardinaggio, cucina, disegno e possiamo parlare con lo psicologo”.

In futuro, Sreypin sogna di fare la sarta o la contadina perché le piace il giardinaggio e vuole che la frutta e la verdura siano coltivate in maniera naturale, senza prodotti chimici. Infine, desidera fortemente che anche altri bambini vulnerabili, come lei, possano andare a scuola e imparare.

Aiutaci a supportare il centro di accoglienza per bambini e bambine di Damnok Toek: https://donazioni.manitese.it/

*Sreypin è un nome di fantasia per proteggere la privacy del minore.