Sognare l’impossibile con una sartoria sociale

Il progetto “ManiGOLDe”
coinvolge le donne donando
nuova vita a cose e persone

Di Gaia Barbieri, Volontaria di Mani Tese Finale Emilia

L’Associazione Mani Tese di Finale Emilia ha avviato, da oltre 2 anni, una sartoria sociale che esprime un’economia circolare, inclusiva e d’integrazione a tutto tondo. “ManiGOLDe” nasce per tante ragioni:
dall’accumulo di abiti e accessori nel magazzino di Finale Emilia, dalla la necessità di leggere e accogliere i bisogni della nostra comunità, da vent’anni di impegno associativo per generare beni e condivisioni… Oggi “ManiGOLDe” accoglie oltre 30 volontarie, 4 inserimenti di donne con diverse fragilità (psichiatriche, sociali, disabilità) con tirocini formativi regionali e una figura professionale di educatore. L’idea alla base del progetto di sartoria sociale “ManiGOLDe” è stata quella di utilizzare i materiali usati e di scarto per
produrre capi di abbigliamento “nuovi” e realizzare azioni di inclusione socio-lavorativa per persone vulnerabili. “Lavoriamo per le nuove vite e possibilità di persone e cose; guardiamo gli scarti come risorse e diamo valore alle loro profonde ricchezze e significati; crediamo nelle nuove opportunità e ci ‘ricuciamo’ in uno spazio che è anche luogo per l’ascolto e la speranza” dice il nostro manifesto. Il progetto parte a novembre 2019. Grazie alla donazione di Mantovani Benne, possiamo acquistare le macchine professionali. Poche settimane dopo, però, tutto si chiude: inizia la pandemia e il lockdown e, per tenere “acceso” questo progetto, ci si incontra al massimo in video. La sartoria è pronta ma ci si scoraggia e si
pensa di fermarsi. Due però sono le Fondazioni che credono in noi e che appoggiano non solo economicamente il progetto: la Fondazione Cattolica Assicurazioni, che dà la spinta importante iniziale, e la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, che ci supporta nell’acquisto dei macchinari.
Per abitare questo tempo sospeso e di emergenza, decidiamo di confezionare e recuperare mascherine, incontrandoci distanziate e per pochi minuti, e recuperiamo così la carica di pensare e progettare.

©Antonio Mantovani

Appena possibile, inauguriamo lo spazio vendita nella sede. Ricominciamo a cucire e a costruire insieme. Mani Tese Padova ci mette in contatto con una merceria di Trento che ci dona tutti i mobili e i materiali: un patrimonio inestimabile. La proprietaria, Rita Postal, ci trasmette la sua vita, la sua passione per la moda, l’aggiustare, la dedizione a un lavoro di mani e creatività. Tutto arriva a Finale Emilia e ogni angolo di Mani Tese straripa di bottoni, gancetti, stoffe, colori e pizzi. Impariamo cos’è il gos grain, il tombolo, il merletto. E decidiamo di sfidare l’impossibile: apriamo un temporary store a Finale Emilia che, dopo 6 mesi di prova, sta proseguendo con successo la sua avventura. Con Mani Tese ONG otteniamo un finanziamento dalla Cassa di Risparmio di Modena e nasce il gemellaggio con un progetto di cooperazione in Guinea-Bissau che unisce le donne vittime di violenza alle “ManiGOLDe”. Durante collegamenti online molto emozionanti, ci scambiamo tutorial, segreti e vite. Attiva da anni, si sviluppa poi con più intensità la collaborazione con i servizi sociali dell’Unione comuni Area Nord, con il tribunale dei Minori e con l’Ufficio Esecuzione Penale esterna di Modena per accogliere diverse persone in percorsi finalizzati all’inserimento lavorativo e sociale. Con il progetto legato alla sartoria ci si spinge oltre all’aspetto puramente assistenziale e d’integrazione: lo scopo è quello di promuovere un insieme di pratiche che coniughino l’aspetto pratico del recupero creativo con un programma di sviluppo orientato a trasferire competenze, etica del lavoro, sensibilità ambientale e cultura della solidarietà. Quello che “ManiGOLDe” offre è quindi un’opportunità di crescita professionale che diventa dignità.

©Antonio Mantovani

Nel passato recente dell’avventura di “ManiGOLDe” c’è anche la relazione con il gruppo dei ragazzi con disabilità dell’Istituto Calvi di Finale Emilia per un’esperienza educativa e formativa molto importante.
Ogni mercoledì, per molti mesi, i ragazzi accompagnati dai loro educatori hanno frequentato la nostra sede, collaborando attivamente con i volontari dell’emporio solidale e della sartoria sociale.
Possiamo certamente dire che “ManiGOLDe” oggi è molto più di una sartoria sociale. È un laboratorio concreto e quotidiano per la sostenibilità ambientale, sociale ed economica; un network territoriale che unisce sinergie già esistenti sviluppando ambiti imprenditoriali innovativi; un modo per dare e ridare il giusto valore all’uso consapevole delle risorse e all’ambiente che ci circonda; un mezzo per professionalizzare le competenze sartoriali di persone che, per diverse ragioni, hanno difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro; uno spazio di relazioni e incontri significativi dove trovare e sperimentare i significati profondi della cura del Bene e dell’Altro, facendo economia.
Oggi “ManiGOLDe” produce sartoria di qualità e di alto valore ambientale e sociale. Al tempo stesso è spazio che accoglie le persone nei propri percorsi di disagio e difficoltà attraverso una visione che valorizza le loro competenze e il loro vissuto e restituisce dignità attraverso l’inclusione e il lavoro.
Perché l’impossibile, a volte, è possibile.

©Antonio Mantovani

Articolo pubblicato nel numero di dicembre 2022 del Giornale di Mani Tese: LINK