Piccoli che Valgono!

Un progetto pr affrontare il tema della dispersione scolastica in termini di prevenzione attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti della comunità educante, in primis le scuole.

Il contesto

In Italia ci sono zone particolarmente a rischio situate a ridosso delle città capoluogo e nelle aree interne di 5 Regioni italiane distribuite tra nord, centro e sud Italia: Lombardia, Sardegna, Umbria, Toscana, Puglia. Si tratta di territori accomunati da un incremento della popolazione e da problematiche sociali caratterizzate da isolamento, assenza di identità comune per via dello squilibrio delle caratteristiche demografiche della popolazione, degrado, aumento dei flussi migratori, frammentazione e carenza di servizi, scarsa presenza di spazi verdi e tassi di disoccupazione rilevanti. In questo contesto i minori sono una delle categorie meno protette e più soggette a rischi di vario genere, tra cui bullismo, fenomeno delle bande, maltrattamenti, abbandono familiare, trascuratezza e dispersione scolastica. Dall’analisi dei contesti emerge, in particolare, un serio quadro di cronicità delle situazioni di povertà educativa.

Obiettivi

Il progetto Piccoli che Valgono! ha una durata di tre anni e intende affrontare il tema della dispersione scolastica in termini di prevenzione attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti della comunità educante, in primis le scuole. L’obiettivo è promuovere azioni efficaci per contrastare il disagio minorile scolastico e per prevenire le cause di dispersione e abbandono agendo, in particolare, nella fase di passaggio tra il ciclo della scuola primaria e quello della secondaria (fascia di età 9-14 anni). Le sperimentazioni previste dal progetto contribuiranno all’elaborazione di una metodologia replicabile sul piano nazionale per contrastare l’aumento della povertà educativa in Italia.

Le attività

Indagine preliminare sul benessere scolastico. Verrà attuata in tutte le scuole coinvolte al fine di fornire una raccolta di dati comuni per orientare gli interventi calibrandoli sui bisogni specifici di ciascun territorio.

Percorsi per la valorizzazione del sé nella scuola primaria. Attività per potenziare le competenze relazionali degli studenti in vista della delicata fase di passaggio alla scuola secondaria di primo grado. Sono previsti percorsi per insegnanti e momenti di condivisone con le famiglie.

Percorsi di ricerca azione nella scuola secondario di primo grado. L’attività coinvolgerà i docenti in un corso di formazione, volto a identificare i criteri del benessere scolastico di studenti e docenti e solleciterà i ragazzi in un percorso di formazione di un Parlamento scolastico e di partecipazione nell’organizzazione del Festival dei Diritti.

Accompagnamento peer to peer  nel passaggio tra scuola primaria e secondaria. Verranno creati gruppi misti di studenti, in ambito post-scolastico, composti secondo una specifica strategia di melting culturale e cognitivo, che si confronteranno sui problemi della scuola, con l’obiettivo di responsabilizzare i ragazzi rispetto a un compito.

Sperimentazione della metodologia del peer to peer mentoring. I ragazzi, in coppie o in piccoli gruppi, svolgeranno delle attività nell’ambito del programma della scuola per migliorare le competenze cognitive degli studenti sulle materie in cui sono più deboli. 

Mappatura e coinvolgimento della comunità educante. Fornire un database a cui le scuole potranno attingere per la programmazione delle proprie iniziative, offrire una narrazione di quanto e di come i territori operano per la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e raccogliere il punto di vista dei ragazzi.

Percorsi integrati scuola famiglia. Sperimentazione di una Scuola per gli Adulti, con il coinvolgimento diretto dei nuclei familiari dei ragazzi, e un’attività di doposcuola insieme ai genitori nell’aula informatica, al fine di facilitare il rapporto tra giovani, famiglie e new media.

Ripensamento degli spazi educativi. Un’azione di riappropriazione degli spazi abitati dai minori dentro e fuori la scuola attuata in forma “leggera” (senza ristrutturazioni edilizie) e partecipata, per favorire il processo di ownership dei ragazzi e della comunità educante rispetto agli spazi di incontri, scuola in primis.

Organizzazione di 2 edizioni del Festival “Il diritto di essere bambini”. L’obiettivo è fornire elementi di visibilità per la comunità educante e di riflessione comune sulle strategie locali e nazionali di intervento riguardo alle povertà educative.