Protezione e formazione dei migranti di ritorno e minori non accompagnati

Un progetto in Guinea Bissau per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei giovani a rischio di migrazione irregolare e dei migranti di ritorno creando in loco opportunità occupazionali generatrici di reddito e fornendo maggior consapevolezza sui rischi.

Il contesto

In Guinea Bissau l’economia interna dipende di fatto dal settore primario: agricoltura, allevamento, sfruttamento forestale e pesca contribuiscono al PIL per il 62,4%. Prevalgono le colture di sussistenza (riso, mais, miglio, ortaggi), che tuttavia non riescono a soddisfare il fabbisogno interno. Lo sviluppo economico resta concentrato nella capitale Bissau a scapito delle periferie, soprattutto le regioni di Gabu e Bafatá – oggetto del presente intervento di Mani Tese – che mantengono una forte vocazione agropastorale e sono tra le più povere del paese. La mancanza di opportunità rappresenta la leva principale che spinge i giovani a tentare la strada della migrazione irregolare. I migranti di ritorno, però, sono stigmatizzati dalla famiglia e dalle comunità di appartenenza, che riponevano in loro le speranze per un riscatto economico e sociale.

Gli obiettivi

L’obiettivo del progetto Protezione e formazione dei migranti di ritorno e minori non accompagnati è di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei giovani a rischio di migrazione irregolare e dei migranti di ritorno creando in loco opportunità occupazionali generatrici di reddito, fornendo maggior consapevolezza sui rischi della migrazione irregolare e curando la reintegrazione dei migranti di ritorno, in particolar modo se minori. 

Le attività

Le attività a seguire sono quelle di specifica competenza di Mani Tese e del partner locale AMIC in Guinea Bissau.

1. Supporto alla filiera orticola e alla filiera dell’arachide con aumento delle capacità produttive e commerciali

Si sosterranno 4 orti già esistenti (120 persone) e se ne realizzeranno altri 2 (60 persone) dell’estensione di un ettaro ciascuno. Si terranno formazioni specifiche e si approfondiranno varie tecniche e cure colturali. In più, si prevede di formare dei gruppi agricoli di base di minimo 10 persone, che verranno formati sulle tecniche di agroecologia più adatte. L’attività è rivolta a migranti di ritorno e potenziali migranti (giovani in cerca di impiego) e mira a creare opportunità di autoimpiego. 

2. Rafforzamento del dispositivo comunitario di protezione dell’infanzia

In Guinea Bissau la ricerca e la localizzazione delle famiglie è uno dei primi passi per poter avviare il processo di reinserimento dei minori nei paesi di origine. AMIC in Guinea Bissau presenta dei punti focali/antenne sparsi in tutto il Paese e Comitati di Gestione e Vigilanza creati in 10 villaggi sensibili della regione di Gabu. Per poter dare più capillarità nel territorio il progetto pretende di sviluppare altri 10 comitati in 10 villaggi diversi e di formarli adeguatamente. 

3. Attività di accoglienza e reintegrazione dei minori non accompagnati

Il progetto intende supportare il Centro di Accoglienza Temporaneo di Gabu per i migranti di ritorno attraverso kit base per alimentazione, igiene e salute. Dopo l’analisi della situazione del minore e della famiglia, i minori saranno reintegrati nella comunità di origine. Saranno supportati con appoggio scolare o nell’apprendistato. In quest’ottica, il progetto prevede la reintegrazione in famiglia o in affidamenti alternativi di almeno 80 minori non accompagnati ritornati. 

4. Attività di supporto psicosociale post reintegrazione, volta a minori e migranti di ritorno vulnerabili

Si intende eseguire visite psicosociali ai migranti di ritorno almeno ogni 2 mesi, dotando la famiglia di mezzi per la comunicazione diretta con gli assistenti sociali. Il personale con funzione psicosociale avrà il compito di ascoltare, suggerire e mediare i casi più complessi con le famiglie e le comunità. 

5. Organizzazione di eventi di sensibilizzazione e di informazione sulle opportunità di formazione ed impiego a livello locale

Verrà organizzato un festival annuale sulle migrazioni con lo scopo di dare un messaggio positivo del Paese attraverso cultura, danza e tradizioni, oltre che di sensibilizzare i giovani e le comunità dell’est del Paese sui rischi della migrazione irregolare, dando uno spazio alle opportunità economiche e produttive della Guinea Bissau. Il messaggio sarà inoltre rafforzato con la partecipazione del gruppo di migranti di ritorno, che porteranno testimonianza e si esibiranno in alcune espressioni artistiche (canto, danza). 

6. Sensibilizzazione con dibattiti, teatri e campagne radio sui rischi della mobilità precoce e sulla migrazione sicura

Saranno organizzati 10 djumbai  (dibattiti in cui si includono persone di riferimento per la comunità) per agire sulle motivazioni della partenza. Si spiegherà la differenza tra migrazione regolare e irregolare, con i conseguenti rischi. Saranno inoltre eseguiti dei teatri itineranti in 5 zone diverse della regione. In più, è prevista una programmazione radiofonica come strumento di sensibilizzazione.