Come l’Okapi

Percorsi educativi per favorire il dialogo e superare l’omologazione.

Il contesto

Negli ultimi vent’anni la società italiana e le realtà educative hanno visto una profonda trasformazione nella composizione della popolazione, in relazione alla progressiva ed elevata presenza di ragazzi e ragazze con cittadinanza non italiana, sovente coinvolti nei percorsi migratori dei loro genitori, ma, soprattutto negli anni più recenti, nati nel nostro Paese. Nel territorio lombardo, contesto di riferimento del progetto, l’esistenza di realtà locali (urbane e non) a elevata presenza di minori con origine straniera rende sempre più necessaria la formazione di competenze per la gestione dei gruppi e delle classi multietniche e dei rapporti con le famiglie.

Gli obiettivi

Il progetto Come l’Okapi intende favorire un passaggio dalla realtà multietnica, intesa come normalizzazione della pluralità di presenze, alla costruzione di una vera e propria società interculturale, centrata sull’esperienza quotidiana dello scambio, del dialogo e del crescere insieme. Si tratta quindi di superare l’integrazione intesa come semplice omologazione del diverso per conseguire un’integrazione frutto di un reciproco arricchimento dovuto alla diversità delle culture, come l’okapi appunto, strano e felice connubio tra una giraffa e una zebra.

Le attività

  1. Seminario di avvio, con la presenza di 150 fra insegnanti ed educatori.
  2. Percorsi educativi sul valore delle differenze e sull’ascolto: previsti 300 interventi educativi per gruppi e classi. Termineranno con la produzione di 60 murales illustrativi di quanto appreso.
  3. Laboratori per maggiori di 16 anni: previsti 60 interventi per gruppi e classi.
  4. Eventi di maggio: saranno 53 e comprenderanno laboratori, proiezioni, concerti, rappresentazioni teatrali aventi il compito di promuovere il valore delle differenze.
  5. Seminario conclusivo su come fornire un’educazione di qualità che valorizzi le differenze, che superi l’omologazione e che offra opportunità di realizzazione per tutti. È prevista la presenza di 250 fra ragazzi, educatori, dirigenti scolastici, rappresentanti di enti territoriali e di associazioni di migranti.
  6. Sviluppo di una rete locale. Servirà a progettare future iniziative di inclusione e si articolerà in 60 tavoli di lavoro locali, coordinati da riunioni trimestrali.
  7. Ricerca partecipata sull’inclusione. Operatori e ragazzi, con l’aiuto di un ente di ricerca, raccoglieranno la voce di 3.000 cittadini e produrranno 15 video illustrativi.
  8. Conferenze locali sull’inclusione. Saranno 15 con 750 partecipanti e verranno organizzate grazie alla presenza della rete locale di cui sopra.

Mani Tese sarà specificamente coinvolta nelle azioni 2, 3, 4 e 6 con particolare riguardo alla zona ovest di Milano.