15/11/2017
Un forno, un’associazione giovanile, otto migranti di ritorno. Un piccolo gruppo di donne. Un quartiere periferico della città di Gabù.
Quella che raccontiamo in queste poche righe è una storia di una attività produttiva e di piccole economie di quartiere, di riscatto e di integrazione sociale. La storia è di un forno comunitario del quartiere di Capo Verde gestito dall’associazione Mon Na Lama insieme ad alcuni migranti di ritorno che da giugno 2017 lavorano attivamente all’interno del forno producendo pane, ciambelle e pan dolce.
Un idea, questa del pan dolce (pãozinho) che consente ad Aliu e Samba, due giovani che hanno tentato il viaggio in Europa e subito violenze in Libia, di avere un piccolo reddito e di riscattarsi a livello comunitario.
Quasi ogni giorno il forno produce 300 pani dolci che vengono venduti attraverso un porta a porta con l’ausilio di biciclette e una vendita a piccole botteghe di quartiere.
Molti bambini assalgono le biciclette per poterlo assaggiare! Provare per credere. Squisitezze pasticciere da leccarsi i baffi…