Dal 2009 a oggi Mani Tese ha sostenuto in Benin piรน di 50 gruppi di donne nella produzione, trasformazione e vendita di prodotti agricoli locali. Oggi circa 1000 donne lavorano organizzate in cooperative di primo e secondo livello in tre comuni del Dipartimento dellโAtacora: Kouandรฉ, Natitingou e Toucountouna. Grazie a un accordo di partnership firmato […]
Dal 2009 a oggi Mani Tese ha sostenuto in Benin piรน di 50 gruppi di donne nella produzione, trasformazione e vendita di prodotti agricoli locali.
Oggi circa 1000 donne lavorano organizzate in cooperative di primo e secondo livello in tre comuni del Dipartimento dellโAtacora: Kouandรฉ, Natitingou e Toucountouna. Grazie a un accordo di partnership firmato da Mani Tese con un istituto di microfinanza, presso il quale รจ stato depositato un fondo di garanzia, possono avere accesso al credito.
Il sostegno alle donne ha permesso, inoltre, a 100 famiglie povere di intraprendere attivitร di coltivazione e commercializzazione anche di colture tradizionali scomparse o in via dโestinzione come fonio, mais giallo, igname giallo, souchet, sesamo e patata dolce.
Mani Tese promuove inoltre la cittadinanza attiva delle donne attraverso attivitร di sensibilizzazione sull’esercizio dei loro diritti e la loro partecipazione alla vita civile.
Dal 2018, inizialmente in tre e oggi in nove villaggi dei giร citati comuni, promuove il diritto all’istruzione delle bambine e sensibilizza sui pericoli dell’abbandono scolastico per ridurre le disparitร di accesso alla scuola tra ragazzi e ragazze.
Ecco gli auguri delle donne di Tampรจgrรฉ e di Maka:
FUGGITA DA UN MATRIMONIO FORZATO, SOGNO DI DIVENTARE UNA DOTTORESSA
La storia di Fatumata, ragazza ospite del centro di accoglienza per vittime di matrimoni forzati e violenza di genere sostenuto da Mani Tese in Guinea-Bissau, dove piรน della metร delle ragazze fra i 15 e i 19 anni รจ sposata con uomini piรน vecchi di almeno 10 anni.
Fatumata (nome di fantasia) รจ una ragazzina vittima di matrimonio forzato e da ottobre dellโanno scorso รจ ospite del centro di accoglienza per bambine e donne vittime di violenza di genere e matrimoni forzati e precoci di Bissau. Il centro รจ sostenuto da Mani Tese nellโambito del progetto โLibere dalla violenzaโ finanziato dallโUnione Europea.
Fatumata insieme a un’assistente sociale del centro di accoglienza per bambine e donne vittime di violenza di genere e matrimoni forzati e precoci di Bissau
Fatumata proviene dal Sud della Guinea-Bissau, una zona che presenta tra le piรน alte percentuali di matrimoni forzati e precoci del paese, le cui cause sono legate soprattutto a questioni culturali e allโimpossibilita delle famiglie di mantenere il numero elevato di figli. Nel caso delle ragazze, la โdonazioneโ in matrimonio oggi assume una vera e propria fonte di entrata per la famiglia e lโabbandono scolastico รจ altissimo, proprio perchรฉ sono vittime dei matrimoni precoci, ma anche perchรฉ occupate nel lavoro agricolo e a volte vittime di rituali etnici come la mutilazione genitale femminile. Secondo dati del 2014, la percentuale di donne tra i 15 ed i 19 anni sposate con uomini piรน vecchi di almeno 10 anni sul territorio nazionale รจ del 59,6%.
Fatumata ci ha raccontato la sua storia.
โSono nata a Bissau, dove ho vissuto i primi anni con mia madre, mio padre e le mie tre sorelle.
I miei genitori si sono separati e mio โโpadre รจ andato a lavorare sullโisola di Bolama. Da allora non abbiamo piรน avuto contatti con lui.
Mia madre non lavorava e aveva quattro figlie da mantenere, cosรฌ ha deciso di mandarmi a vivere con mia nonna materna a Buba, cittร del sud del paese Avevo 5 anni, allโepoca, e tutto andava bene: la nonna mi trattava molto bene, frequentavo lโasilo ed ero felice.
L’incubo รจ iniziato a 10 anni, quando la sorella di mia nonna รจ venuta a prendermi per andare a vivere con lei in un villaggio che si trovava a due ore di distanza da Buba. Questa mia zia perรฒ mi picchiava, mi urlava addosso e mi faceva lavorare duramente per ore e ore nelle faccende domestiche: ero la prima a svegliarmi e lโultima ad andare a dormire[i].
Io volevo tornare a frequentare la scuola come le altre ragazze e, dopo tante insistenze, mia zia mi ha finalmente iscritto, ma non avevo nemmeno un quaderno. Per pagarmi il materiale didattico, i vestiti e quello di cui avevo bisogno per andare in classe, sono stata mandata a raccogliere la castagna dellโanacardo nei campi.
Nonostante la stanchezza, frequentavo regolarmente le lezioni, ma allโetร di 15 anni, un giorno, verso le 5 di mattina, mia zia, mia nonna e alcune altre donne del villaggio sono venute a prendermi per portarmi via. โDove mi state portando e perchรฉ?โ, ho chiesto. โTi stiamo portando da tuo marito.โ, รจ stata la risposta.
Allโinizio ho pensato che si trattasse di uno dei figli di mia ziaโฆInvece era suo marito, un uomo di 70 anni. Ho iniziato a piangere e a urlare. Le donne hanno preso a colpirmi sui piedi, sulla schiena e su tutto il corpo. Poi mi hanno tagliato i capelli e mi hanno vestito da sposa.
Nei sei giorni che precedono il matrimonio non ho mai lasciato che quellโuomo mi toccasse. Mia madre รจ stata chiamata a Bissau per assistere alla cerimonia, ma appena mi ha vista ha iniziato a piangere ed รจ scappata a Buba a denunciare il fatto alla polizia.
Cosรฌ sono arrivati i poliziotti e hanno portato via i responsabili, ma il processo รจ ancora in corso e mia madre ha ricevuto minacce per essere andata contro la decisione della famiglia.
ร per questo che mi hanno portato al centro di accoglienza per vittime di violenza, per proteggermi fino a che la situazione non sarร migliorata. Pare che ora, dopo 4 mesi, lo sia e dovrei tornare da mia madre a marzo.
Al centro di accoglienza sto continuando a frequentare la scuola e sto seguendo i corsi di cucina e di sartoria. La mia vita รจ cambiata molto da quando sono arrivata qui, perchรฉ mi stanno aiutando a essere una persona migliore, a pensare che posso avere un futuro insieme a mia madre e un giorno avere una professione. Io desidero continuare a studiare per diventare dottoressa.
Vorrei dire a tutti i genitori che non devono permettere lโallontanamento dei propri figli dalla famiglia per essere cresciuti in condizioni di schiavitรน e a tutti coloro che obbligano una ragazza a sposarsi contro la sua volontร che dovrebbero essere puniti secondo la leggeโ.
Corso di sartoria al centro di accoglienza per bambine e donne vittime di violenza di genere e matrimoni forzati di Bissau
Djenabu Balde, assistente sociale di Mani Tese, racconta che Fatumata ritornerร in famiglia dopo un percorso di reinserimento iniziato giร allโinterno del centro, con lโaccompagnamento di Mani Tese e secondo un piano di vita e familiare pensato per lei.
[i] Il fenomeno di cui parla Fatumata รจ quello dei โminino di Kriasonโ, bambini che vengono โaffidatiโ ad altre famiglie perchรฉ non desiderati o per mancanza di mezzi di sostentamento, che li utilizzano nel lavoro o in servizi forzati che rasentano la schiavitรน. Secondo dati UNICEF del 2014 piรน di un bambino su 3 in Guinea-Bissau tra i 5 e i 17 anni รจ occupato in attivitร economiche e di questi lโ85% in lavori non remunerati. I principali luoghi di lavoro per i bambini sono le piantagioni familiari (71,1%).
Alcuni prodotti realizzati durante i corsi di sartoria
Dopo i primi mesi di progetto in cui sono stati distribuiti cereali, fagioli e olio a 4.000 famiglie, circa 20.000 persone, adesso i beneficiari stanno portando avanti i lavori previsti per il rilancio delle attivitร produttive.
In particolare, ci si sta concentrando sul distretto di Chinde, alla foce del fiume Zambezi, dove il ciclone Idai รจ stato estremamente violento provocando forti piogge e numerosi allagamenti, oltre a distruggere abitazioni, coltivazioni e infrastrutture.
Nellโultimo mese sono state realizzate diverse attivitร da parte dei beneficiari, fra queste la ricostruzione di un ponte, l’edificazione di due strutture destinate al mercato del pesce e allo svolgimento di incontri e riunioni e la costruzione di semplici tippy taps per il lavaggio delle mani nelle comunitร .
Inoltre รจ stata effettuata unโopera di bonifica e manutenzione delle strade inagibili da tempo a causa del fango portato dalle piogge.
Qui di seguito alcune immagini dal progetto
L’edificazione delle strutture destinate al mercato del pesce
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Lโopera di bonifica e manutenzione delle strade
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La costruzione di tippy taps per il lavaggio delle mani nelle comunitร
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BURKINA FASO: I MIGRANTI BURKINABร PARTECIPANO ALLO SVILUPPO DELLโIMPRENDITORIA LOCALE
I rappresentanti della diaspora burkinabรฉ in Italia si sono recati in missione nel loro Paese dโorigine per sostenere la nascita e lo sviluppo di imprese locali agroalimentari
Il progetto, cofinanziato dallโAgenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), mira infatti aย favorire lo sviluppo dellโimprenditoria locale in Burkina Faso attraverso il coinvolgimento dei migrantiย per sostenere, insieme a Mani Tese, la nascita e lo sviluppo di imprese locali di produzione e trasformazione di prodotti agroalimentari.
Alcuni rappresentanti della diaspora, grazie al progettoย e a seguito di un percorso formativo in Italia tenuto dal partnerย CeSPI (Centro studi di politica internazionale), ย si sono recati in missione qui in Burkina Faso,ย nel loro Paese dโorigine, per sostenere queste imprese. Delle venti organizzazioni collettive sostenute dal progetto, quattro in particolare hanno un forte legame con la diaspora burkinabรฉ in Italia, che le sta aiutando attraverso consigli tecnici, supporto economico e, durante il soggiorno, anche manovalanza allโoccorrenza!
Questa missione ha rappresentato unโoccasione molto importante per i rappresentanti della diaspora per rendersi realmente conto di quanto si stia realizzando nel loro Paese e per rafforzare i legami con le quattro associazioni sopracitate che lavorano nel territorio del Boulgou, regione centro-orientale del Burkina Faso.
I rappresentanti che hanno incontrato le imprese, hanno svolto insieme a loro unโanalisi FFOM (forze, debolezze, opportunitร e minacce) della propria organizzazione e del progetto che stanno realizzando, hanno valutato gli investimenti necessari, hanno elaborato strategie di comunicazione e discusso di come le associazioni della diaspora in Italia possano continuare a fornire il proprio appoggio. Ma hanno anche lavorato insieme a questi imprenditori, con impegno e soddisfazione.
Non possiamo che augurarci che questa collaborazione continui a dare i suoi frutti!
Qui di seguito alcune foto dei rappresentanti della diaspora insieme all’impresa che stanno sostenendo. In ordine da sinistra a destra: l’impresa Sabtenga col sostenitore More, l’impresa Zubawanki col sostenitore Bambara, Idriss sostenitore dell’impresa Koumare e Lucien sostenitore dell’Union des jeunes leaders du Boulgou (UJLB).
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Abbandono scolastico: in Italia a rischio un bambino su sette
I risultati dellโindagine sul benessere scolastico realizzata nellโambito del progetto โPiccoli che Valgono!โ promosso da Mani Tese con il contributo di Con i Bambini.
Ogni sette bambini che frequentano la scuola dellโobbligo ce nโรจ uno che porta i sintomi della disaffezione scolastica. ร quanto confermano i primi dati dellโIndagine sul Benessere Scolastico condotta da Mani Tese e Giunti Psycometrics in cinque regioni italiane.
Lโindagine รจ stata realizzata nellโambito di โPiccoli che Valgono!โ, un progetto selezionato da Con i Bambini nellโambito del Fondo per il contrasto della povertร educativa minorile, promosso da Mani Tese insieme ad altri partner.
Lโindagine ha riguardato 1.277 bambini tra i 9 e i 13 anni, che hanno risposto individualmente (senza mediazioni da parte dei genitori e dei docenti) a 31 domande studiate dagli esperti di Giunti Psychometrics assieme a Stefano Taddei e Bastianina Contena, docenti presso lโUniversitร degli studi di Firenze per valutare la percezione degli studenti rispetto ai fattori del disagio scolastico: lo stile genitoriale, lโatteggiamento e la fiducia degli adulti nello studio, le emozioni che emergono dalle relazioni allโinterno della scuola, lโengagement scolastico, la discriminazione, il benessere fisico, i tentativi di evitamento, il contesto extrascolastico e lโappropriazione degli spazi.
Lโabbandono scolastico in Italia
Gli ultimi dati Eurostat (2019) mostrano come, nonostante i progressi, lโItalia continui a collocarsi negli ultimi posti in Europa quando si considera il tasso di abbandono scolastico con un preoccupante incremento verificatosi nel 2018 in controtendenza rispetto ai dati degli ultimi anni (dal 14% al 14.5%).
A questo si aggiungono i preoccupanti dati relativi allโabbandono scolastico implicito, ovvero a quella non trascurabile percentuale di persone (circa il 7%) che pur andando a scuola e conseguendo i titoli di studio non acquisisce le competenze richieste (Ricci, 2019) come evidenziabile dai risultati delle recenti prove Invalsi (2019).
I risultati dellโindagine
Il risultato che emerge con piรน evidenza รจ una sorta di costante fissa del disagio, che riguarda una fascia di minori in una percentuale che si attesta sempre intorno al 15%.
โร la regola del settimo nano โ dichiara Giacomo Petitti, Responsabile Educazione e Formazione di Mani Tese –ย circa un bambino su sette manifesta un malessere fin dagli ultimi anni della scuola elementare che, se non intercettato per tempo, puรฒ facilmente trasformarsi in dispersione e contribuire alle ragioni dellโabbandono, su cui lโItalia continua a mostrare valori preoccupanti rispetto alla media europeaโ.
Il 13% degli intervistati dellโindagine percepisce i genitori come nonsupportivi perchรฉ rimproverano sempre (4,9%), lasciano fare ai bambini tutto ciรฒ che vogliono (5,3%) o piรน semplicemente si fanno gli affari loro (2,9%). Una percentuale analoga si ritrova nelle emozioni provate a scuola. A fronte di una maggioranza che prova stati emotivi positivi o neutri, il 15% degli studenti dichiara sentimenti negativi come rabbia, paura, tristezza e disperazione nel rapporto con gli insegnanti. La scuola in generale suscita emozioni negative nel 20% dei partecipanti, con un significativo aumento nel passaggio tra la primaria e la secondaria di primo grado. Il malessere si evidenzia anche attraverso le strategie di evitamento (al 15% capita di chiedere ai genitori di essere tenuto a casa da scuola) e le relazioni tra pari (il 9% non ha o ha pochissimi amici nel contesto scolastico). Se guardiamo al contesto extrascolastico le cose non migliorano. La percentuale di minori che fuori dalla scuola dichiarano di non provare stimoli piacevoli รจ, manco a dirlo, del 15%.
Questi dati sembrano essere in correlazione con la motivazione allo studio, da cui emerge che circa la metร degli intervistati dice di avere poco o nessun interesse per lo studio e, cosa ancor piรน allarmante trattandosi di una fascia di etร tra i 9 e i 13 anni, dichiara di non essere particolarmente interessata ad imparare cose nuove.
Un dato positivo riguarda la fiducia negli adulti.Il 95% degli intervistati dichiara di fidarsi molto o moltissimo degli insegnanti e dei genitori, un numero quasi assoluto che indica una strada chiara per ridurre il disagio.
โQuanto รจ ricambiata questa fiducia? โ prosegue Giacomo Petitti– Come รจ possibile valorizzarne il potenziale positivo e trasformarla, con il passaggio allโadolescenza, in fiducia in sรฉ stessi? Gli insegnanti, i genitori e le figure che svolgono un ruolo educativo devono farsi corresponsabili di un patto educativo per restituire il piรน possibile ai bambini quella fiducia che รจ stata loro accordata, e farla diventare una risorsa. La scommessa, non solo della scuola ma dellโintera comunitร educante, รจ tenerli tutti saldamente nel percorso scolastico. Anche quei โsettimi naniโ che meritano di poter sfruttare fino in fondo lโoccasione di apprendere, utilizzando il massimo delle loro capacitร โ.
Il progetto Piccoli che Valgono!
Piccoli che Valgono! intende promuovere azioni efficaci per contrastare il disagio minorile scolastico e per prevenire le cause di dispersione e abbandono agendo, in particolare, nella fase di passaggio tra il ciclo della scuola primaria e quello della secondaria (fascia di etร 9-14 anni) attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti della comunitร educante, in primis le scuole.
Quattro gli ambiti di intervento: la vulnerabilitร dei minori, la fluiditร nel passaggio tra il ciclo della primaria e quello della secondaria, lโimpreparazione della comunitร educante e lโanonimato degli spazi educativi.
Le sperimentazioni previste dal progetto contribuiranno allโelaborazione di una metodologia replicabile sul piano nazionale per contrastare lโaumento della povertร educativa in Italia.
Il progetto, della durata di tre anni, รจ promosso da Mani Tese in collaborazione con CIAI, Il Timone, Coop. Sociale Cellarius, Faber City, Centro Studi Villa Montesca, Giunti Psychometrics, Guardavanti, Lama Development And Cooperation Agency, Universitร Bicocca, Universitร Caโ Foscari, le scuole e i comuni di 5 regioni italiane.
Il progetto Piccoli che Valgono! รจ stato selezionato da Con i Bambininellโambito del Fondo per il contrasto della povertร educativa minorile. Il Fondo nasce da unโintesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 รจ nata lโimpresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD.
Imarisha! Un convegno pubblico su cooperazione e lotta ai cambiamenti climatici
Martedรฌ 18 febbraio 2020 si terrร un convegno pubblico sull’impatto dei cambiamenti climatici nella cooperazione internazionale con un approfondimento sui risultati del progetto IMARISHA! di Mani Tese in Kenya.
Mani tese รจ lieta di invitarvi, martedรฌ 18 febbraio 2020 alle ore 9.00 presso la Sala Malliani dell’Universitร degli Studi di Milano, al convegno pubblico sull’impatto dei cambiamenti climatici nella cooperazione internazionale e sulle risposte possibili, con unโattenzione particolare alla gestione delle risorse forestali e alla promozione di energie rinnovabili.
9.00 โ 11.00 PRIMA PARTE: L’IMPATTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI NELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E LE RISPOSTE POSSIBILI
Saluti iniziali a cura di Flavio Lucchesi, Presidente del Corso di Laurea in Scienze Umane dell’Ambiente, del Territorio e del Paesaggio dellโUniversitร degli Studi di Milano, rappresentanti di Mani Tese e dellโAgenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS)
Foreste e cambiamenti climatici – Luca Bonardi, Docente di Geografia dell’ambiente dellโUniversitร degli Studi di Milano
La relazione tra giustizia ambientale, giustizia sociale e Agenda 2030 – Giosuรจ De Salvo, Responsabile advocacy, educazione e campagne di Mani Tese
Le energie rinnovabili in Africa: una sfida per la cooperazione internazionale – Matteo Leonardi, Curatore per WWF della pubblicazione โEnergie rinnovabili in Africa: il caso del Kenya spunti per la cooperazione internazionaleโ
Moderazione e conclusioni a cura di Valerio Bini, Geografo dell’Universitร degli Studi di Milano e co-autore della pubblicazione โCombattere la deforestazione in Africa: la foresta Mau (Kenya)โ
11.00 –ย 11.30 COFFEE BREAK
11.30 โ 13.30 SECONDA PARTE: LE ATTIVITร REALIZZATE DAL PROGETTO IMARISHA! IN KENYA
Proiezione del video: IMARISHA! Lotta all’emergenza climatica in Kenya
Lโidea di IMARISHA e i risultati ottenuti – Samuele Tini, Capo progetto in Kenya, Mani Tese
La foresta di Mau e il fenomeno della deforestazione – Stefania Albertazzi, Geografa dellโUniversitร degli Studi di Padova e co-autrice della pubblicazione โCombattere la deforestazione in Africa: la foresta Mau (Kenya)โ
La mappatura della biodiversitร nella foresta di Mau – Guido Trivellini, Biologo e coautore della pubblicazione โCombattere la deforestazione in Africa: la foresta Mau (Kenya)โ
Il fotovoltaico quale risposta ai bisogni di accesso all’energia elettrica della popolazione della foresta di Mau e come opportunitร di reddito: il “Chiosco solare” di Mariashoni e i Solar home systems – Luca Zingale, Presidente di Climate and Development Foundation (CDF)
Moderazione e conclusioni a cura di Giovanni Sartor, Responsabile cooperazione internazionale di Mani Tese
Tratta e schiavitรน: il grande business delle mafie
Il convegno annuale sulla tratta questโanno parlerร di come i gruppi criminali si arricchiscono con il traffico di persone. Lโevento รจ promosso dal Centro Pime di Milano, Mani Tese e Caritas Ambrosiana con la collaborazione di Ucsi Lombardia.
Armi, droga, merce contraffatta, tabaccoโฆ ma soprattutto esseri umani. Gruppi criminali internazionali, ma anche mafie italiane, si stanno arricchendo sulla pelle di milioni di persone spesso in condizioni di grande vulnerabilitร . Uomini, donne e, sempre piรน spesso bambini e bambine, vengono trafficati e ridotti in condizioni di vera e propria schiavitรน per lo sfruttamento lavorativo e sessuale, ma anche per accattonaggio forzato, servitรน domestica, matrimoni precoci, espianto dโorgani, adozioni illegali e molto altro ancora. Quello della tratta รจ uno dei business illegali piรน redditizi al mondo. Anche in Europa. Ma รจ ancora molto difficile da contrastare. E da raccontare…
ยซLa tratta รจ diventata un business internazionale estremamente redditizio – conferma Maria Grazia Giammarinaro, Special Rapporteur dellโOnu, che interverrร al convegno dellโ8 febbraio -. Da intercettazioni telefoniche di boss della โndrangheta emerge addirittura che alcuni di loro considerano lo sfruttamento sia sessuale che lavorativo ancora piรน redditizio del traffico di droga. Eppure nel contrasto siamo ancora agli alboriยป.
Anche questโanno, in occasione della Giornata mondiale contro la tratta (8 febbraio 2020), il Centro Pime di Milano, Mani Tese e Caritas Ambrosiana organizzano, con la collaborazione di Ucsi Lombardia, un convegno pubblico sul tema.
“TRATTA E SCHIAVITร: IL GRANDE BUSINESS DELLE MAFIE” รจ il titolo dell’evento che parlerร di come i gruppi criminali, sia italiani che internazionali, stiano diventando sempre di piรน dei mercanti di schiavi. Ma anche di come i media possono e devono raccontare questo complesso e drammatico fenomeno (anche alla luce delle Carta di Roma).
Il convegno, a ingresso libero, si terrร l’8 febbraio 2020 presso il centro PIME di Milano in via Mosรจ Bianchi 94 alle ore 9.30.
I dati
Nel mondo sono 40 milioni le vittime di tratta. Tra queste, il 72% sono donne, mentre il 23% sono minori. Fra le principali finalitร della tratta vi sono lo sfruttamento sessuale (quasi 60%) e il lavoro forzato (34%).
In questi ultimi anni il fenomeno della tratta รจ cresciuto soprattutto nei contesti di guerra e di migrazioni forzate e ha visto un aumento significativo dei minori โ sia maschi che femmine โ coinvolti (circa un terzo delle vittime). (Fonte: Unodc)
Il programma
Il convegno sarร aperto da Maria Grazia Giammarinaro, relatrice speciale Onu sul traffico di persone, che illustrerร il quadro internazionale del fenomeno della tratta.
La seconda parte del convegno sarร dedicata alle mafie e al loro contrasto con gli interventi di Leonardo Palmisano, sociologo e autore del libro โAscia Neraโ, sulla mafia nigeriana, e David Mancini, magistrato della Dda dellโAquila, che collabora con lโOrganizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa (Osce) nellโambito del contrasto alla criminalitร organizzata e alla tratta di persone, nonchรฉ sulla tutela dei diritti umani delle vittime.
La terza parte del convegno sarร dedicata ad alcuni casi che toccano anche il nostro Paese molto da vicino: Agromafie e caporalato con Federica Cattaneo, Flai-Cigl Milano; Rotta balcanica e racconto mediatico con Valerio Cataldi,giornalista RAI3 e presidente Associazione Carta di Roma; i โCorridoi Umanitariโ attivati come possibili vie legali di accesso al nostro Paese nelle situazioni di emergenza con Luciana Forlino di Caritas Italiana.
L’impegno di Pime, Mani Tese e Caritas Ambrosiana
Pime, Mani Tese e Caritas Ambrosiana operano in contesti diversi per la prevenzione del traffico di esseri umani e la protezione delle vittime.
ยซIl Pime รจ presente in diversi Paesi di origine e transito delle vittime di tratta – spiega padre Mario Ghezzi, direttore del Centro Pime di Milano, rientrato in Italia dopo 18 anni in Cambogia -. Il nostro principale impegno รจ nellโambito dellโeducazione e della sensibilizzazione per cercare di prevenire la partenza di giovani senza prospettive e senza progetti migratori mirati, che li spingono quasi inevitabilmente nelle mani di trafficanti e sfruttatori. Grazie alla nostra rete di missionari e volontari, in diversi Paesi d’Africa, Asia e America Latina, e grazie al sostegno di molti amici e benefattori qui in Italia, cerchiamo di promuove istruzione e sviluppo, specialmente nei luoghi piรน poveri e abbandonati, e di offrire cosรฌ ai giovani opportunitร di vita dignitosa e prospettive di futuroยป.
Mani Tese ha lanciato, nel 2016, il programma di sensibilizzazione โI EXIST โ say no to modern slaveryโ per prevenire e contrastare le cause delle schiavitรน moderne, nellโambito del quale ha promosso iniziative di sensibilizzazione e avviato progetti in India, Bangladesh, Cambogia e Nicaragua a sostegno delle vittime di lavoro minorile, trafficking e sfruttamento lungo le filiere produttive. Dal 2017 ha inoltre avviato in Guinea-Bissau una collaborazione con lโorganizzazione locale AMIC per strutturare e rafforzare il sistema di protezione per donne e minori vittime di violenza, in particolare di matrimonio forzato e/o precoce, e per i minori trafficati talibรจ rimpatriati dal Senegal.
Lโimpegno di Caritas Ambrosiana sul tema della tratta รจ a tutto tondo. Promuove attivitร di ricerca e di sensibilizzazione attraverso studi, convegni e campagne sul tema. Inoltre lโorganismo diocesano รจ attivo sul campo con lโofferta di diversi servizi alle vittime: dal primo incontro realizzato dallโunitร di strada allโinserimento in percorsi di integrazione reso possibile da una rete di alloggi protetti presenti nel territorio. Inoltre Caritas Ambrosiana, con altre Caritas diocesane, assicura accoglienza ai richiedenti asilo che giungono nel nostro Paese attraverso โCorridoi Umanitariโ attivati in alcuni contesti di particolare emergenza.
Il convegno รจ aperto a tutti. Ingresso libero.
Il convegno รจ accreditato per la formazione permanente di giornalisti e assistenti sociali. Esonero per gli insegnanti.
Tratta e schiavitรน: il grande business delle mafie
Armi, droga, merce contraffatta, tabaccoโฆ ma soprattutto esseri umani. Gruppi criminali internazionali, ma anche mafie italiane, si stanno arricchendo sulla pelle di milioni di persone spesso in condizioni di grande vulnerabilitร . Uomini, donne e, sempre piรน spesso bambini e bambine, vengono trafficati e ridotti in condizioni di vera e propria schiavitรน per lo sfruttamento lavorativo […]
Armi, droga, merce contraffatta, tabaccoโฆ ma soprattutto esseri umani. Gruppi criminali internazionali, ma anche mafie italiane, si stanno arricchendo sulla pelle di milioni di persone spesso in condizioni di grande vulnerabilitร . Uomini, donne e, sempre piรน spesso bambini e bambine, vengono trafficati e ridotti in condizioni di vera e propria schiavitรน per lo sfruttamento lavorativo e sessuale, ma anche per accattonaggio forzato, servitรน domestica, matrimoni precoci, espianto dโorgani, adozioni illegali e molto altro ancora. Quello della tratta รจ uno dei business illegali piรน redditizi al mondo. Anche in Europa. Ma รจ ancora molto difficile da contrastare. E da raccontareโฆ
CONVEGNO APERTO A TUTTI – INGRESSO LIBERO
CENTRO PIME MILANO – VIA MOSร BIANCHI 94 โ 9.30/13.30
Il convegno รจ accreditato per la formazione permanente di giornalisti e assistenti sociali. Esonero per insegnanti
9.00 / 9.30: REGISTRAZIONE
PRIMA PARTE: IL QUADRO INTERNAZIONALE
9.30 / 10.15: UN MONDO DI SCHIAVI
Maria Grazia Giammarinaro, relatrice speciale Onu sul traffico di persone
SECONDA PARTE: MAFIE E CONTRASTO
10.15 / 10.45: MAFIA NIGERIANA E MAFIE ITALIANE
Leonardo Palmisano, etnologo e scrittore, insegna Sociologia Urbana al Politecnico di Bari autore di: โAscia Nera, la brutale intelligenza della mafia nigerianaโ
10.45 / 11.15: TUTELA
DEI DIRITTI UMANI E CONTRASTO ALLA CRIMINALITร
David Mancini, magistrato della Dda dellโAquila, collabora con lโOrganizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa (Osce) nellโambito del contrasto alla criminalitร organizzata e alla tratta di persone, nonchรฉ sulla tutela dei diritti umani delle vittime
11.15 / 11.30: PAUSA
TERZA PARTE: I CASI
11.30 / 12.00: AGROMAFIE E CAPORALATO
Federica Cattaneo, Flai-Cigl Milano
12.00 / 12.30: ROTTA BALCANICA E RACCONTO MEDIATICO
Valerio Cataldi, giornalista RAI3 e presidente Associazione Carta
di Roma