Le nostre ragazze

“In occasione di Terra Madre Giovani 2015, Mani Tese si è offerta di ospitare le giovani donne del Burkina Faso. Le “nostre ragazze”, così ci siamo abituate a chiamarle, sono arrivate a Milano il 2 ottobre insieme a centinaia di colleghi e colleghe provenienti da tutto il mondo per partecipare all’evento organizzato da Slow Food […]

“In occasione di Terra Madre Giovani 2015, Mani Tese si è offerta di ospitare le giovani donne del Burkina Faso. Le “nostre ragazze”, così ci siamo abituate a chiamarle, sono arrivate a Milano il 2 ottobre insieme a centinaia di colleghi e colleghe provenienti da tutto il mondo per partecipare all’evento organizzato da Slow Food e Slow Food Youth Network: “Terra Madre Giovani – We Feed The Planet. L’occasione ha dato modo ai giovani e alle giovani di incontrarsi, discutere e confrontarsi per dar voce alla necessità di ridare valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali.

Food Up!

Food up! From grassroot alternative food systems to new forms of food governance” 23/25 ottobre 2015 Binario 7 “Urban Center”, Monza, Italia

Food up! From grassroot alternative food systems to new forms of food governance”

23/25 ottobre 2015

Binario 7 “Urban Center”, Monza, Italia

World Food Day, da nord a sud

Lo scorso 16 Novembre si è celebrato il World Food Day. Una occasione, specie durante l’anno di Expo 2015 e Expo dei Popoli, per ribadire le nostre posizioni a un cibo “good, clean and fair”. E in contemporanea con i tanti eventi in Italia anche in Kenya si è celebrata la giornata, organizzata da  PARTICIPATORY […]

Lo scorso 16 Novembre si è celebrato il World Food Day. Una occasione, specie durante l’anno di Expo 2015 e Expo dei Popoli, per ribadire le nostre posizioni a un cibo “good, clean and fair”.

E in contemporanea con i tanti eventi in Italia anche in Kenya si è celebrata la giornata, organizzata da  PARTICIPATORY ECOLOGICAL LAND USE MANAGEMENT (PELUM-KENYA), organizzazione Non Governativa che lavora nella contea di Nakuru con il Baraka Agriculture College (BAC), Network for Eco-farming in Africa (NECOFA), Agriculture Rural Development Program (ARDP) and Maendeleo Endelevu Action Program (MEAP).

La fame è una ingiustizia e non una fatalità

“La fame si può vincere. A volte si sente dire che la fame esiste perché sulla terra non c’è cibo sufficiente per nutrire tutti gli uomini. Ma secondo la FAO l’attuale produzione di cereali potrebbe fornire a ogni uomo, donna e bambino che vivono sulla terra più di 3000 calorie e ben 65 grammi di […]

La fame si può vincere. A volte si sente dire che la fame esiste perché sulla terra non c’è cibo sufficiente per nutrire tutti gli uomini. Ma secondo la FAO l’attuale produzione di cereali potrebbe fornire a ogni uomo, donna e bambino che vivono sulla terra più di 3000 calorie e ben 65 grammi di proteine al giorno. Inoltre la terra può garantire una produzione di cereali 25 volte superiore a quella attuale. Eppure la fame esiste e assume proporzioni sempre più drammatiche. Stime prudenti indicano che nel mondo almeno 460 milioni di persone soffrono di carenze alimentari molto gravi e coloro che non mangiano a sufficienza sono ben due miliardi. […] La fame è una ingiustizia e non una fatalità.”

Convegno alla Statale di Milano

L’Africa esposta. Realtà e rappresentazioni del continente africano nelle esposizioni universali dall’Ottocento al 2015. 14 ottobre 2015 Università degli Studi di Milano Aula Malliani, via Festa del Perdono 7 Le esposizioni internazionali hanno contribuito in modo decisivo alla costruzione di un immaginario sul continente africano che si conferma oggi più vivo che mai. 

L’Africa esposta. Realtà e rappresentazioni del continente africano nelle esposizioni universali dall’Ottocento al 2015.

14 ottobre 2015
Università degli Studi di Milano

Aula Malliani, via Festa del Perdono 7

Le esposizioni internazionali hanno contribuito in modo decisivo alla costruzione di un immaginario sul continente africano che si conferma oggi più vivo che mai. 

3 milioni di firme per fermare il TTIP

La mobilitazione cresce. La comunicazione aumenta. Sempre più persone sembrano aver compreso cosa sono i negoziati sul TTIP e gli altri accordi di libero scambio. Questo era uno dei principali obiettivi della Campagna Stop TTIP, che anche Mani Tese sostiene, e che dichiarava molto chiaramente di voler “informare e sensibilizzare i cittadini riguardo i pericoli […]

La mobilitazione cresce. La comunicazione aumenta. Sempre più persone sembrano aver compreso cosa sono i negoziati sul TTIP e gli altri accordi di libero scambio. Questo era uno dei principali obiettivi della Campagna Stop TTIP, che anche Mani Tese sostiene, e che dichiarava molto chiaramente di voler “informare e sensibilizzare i cittadini riguardo i pericoli connessi al TTIP e al CETA, di dimostrare alle istituzioni europee che un ampio numero di cittadini si oppone a questi trattati, di costruire un forte movimento di opposizione in grado di diffondersi in tutti i paesi dell’UE, di difendere un sistema di garanzia dei diritti evoluto come quello europeo e di chiedere con forza modelli economico-finanziari equi e giusti che garantiscano livelli di sviluppo sostenibili”.

Nelle carceri della Guinea Bissau

L’ Unione Europea (delegazione della Guinea Bissau) annuncia l’inizio delle attività di alfabetizzazione e di formazione professionale nei carceri di Bafatà e Mansoa Il progetto europeo “Il prigioniero ha valore – EIDHR/2014/353-603” promuove il reinserimento sociale e la promozione dei diritti dei prigionieri in Guinea Bissau e offre al 90% dei detenuti presenti nelle strutture […]

L’ Unione Europea (delegazione della Guinea Bissau) annuncia l’inizio delle attività di alfabetizzazione e di formazione professionale nei carceri di Bafatà e Mansoa

Il progetto europeo “Il prigioniero ha valore – EIDHR/2014/353-603” promuove il reinserimento sociale e la promozione dei diritti dei prigionieri in Guinea Bissau e offre al 90% dei detenuti presenti nelle strutture carcerarie l’opportunità di beneficiare di 3 livelli di formazione: I livello (alfabetizzazione e cittadinanza), II livello (tecnico- professionale in ambito di agricoltura, allevamento, e artigianato), III livello (gestione di attività generatrici di reddito).

Oggi, 5 ottobre, Mani Tese, in coordinamento con il Ministero della Giustizia della Guinea Bissau e la Direzione Generale dei Servizi Carcerari, inaugurerà a Bafatà e a Mansoa l’avvio dei corsi di alfabetizzazione per i reclusi delle due rispettive prigioni. Questi corsi, cosi come tutte le attività di formazione professionale che saranno realizzate nei due centri di detenzione, sono complementari alle attività di assistenza psico-sociale, funzionale alla ricostruzione di un’identità positiva e proattiva, garantite sempre nell’ambito del presente progetto.

SAMSUNG DIGITAL CAMERA

3 OTTOBRE 2015 – SECONDO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI LAMPEDUSA Diciamo no alla globalizzazione dell’indifferenza

Sono passati due anni da quel 3 ottobre 2013 nel quale 368 persone persero la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa.  In questo giorno vogliamo ricordare tutte le vittime del Mediterraneo, principalmente nel Canale di Sicilia e nel Mar Egeo, che, nel 2015, sono già 3000 (fonte l’UNHCR). A questi si aggiungono le 3500 morte nel […]

Sono passati due anni da quel 3 ottobre 2013 nel quale 368 persone persero la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa. 

In questo giorno vogliamo ricordare tutte le vittime del Mediterraneo, principalmente nel Canale di Sicilia e nel Mar Egeo, che, nel 2015, sono già 3000 (fonte l’UNHCR). A questi si aggiungono le 3500 morte nel 2014 tra migranti e rifugiati. Questa  la distinzione spesso utilizzata per identificare le vittime del mare che noi non accettiamo: il nostro appello è all’Europa affinché possa impegnarsi concretamente nel salvataggio delle vite umane nel Mediterraneo e affinché non si costruiscano nuovi muri e barriere bensì corridoi umanitari e politiche di accoglienza.

Mani Tese, che da 50 anni lavora con le comunità locali del Sud del mondo e per la giustizia sociale, crede nella pace e nella possibilità di realizzare un nuovo modello economico sostenibile che comprenda il dialogo, l’incontro tra culture, persone e valori con pari dignità. Ed è per questo che dobbiamo impegnarci per progetti reali di accoglienza e sviluppo delle comunità locali.

Nell’ Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco si legge: “Bisogna rafforzare la consapevolezza che siamo una sola famiglia umana. Non ci sono frontiere e barriere politiche o sociali che ci permettano di isolarci, e per ciò stesso non c’è nemmeno spazio per la globalizzazione dell’indifferenza”