Nutriamo il futuro delle donne in Burkina Faso!

La testimonianza di Elisabeth, presidente dell’Associazione di Neré, che racconta i benefici delle formazione di Mani Tese nell’ambito del progetto “Nutrire il futuro”.

Kindi è un villaggio nella provincia di Boulkiemdé, nella regione del Centro-Ovest del Burkina Faso. Questa zona presenta ancora un elevato tasso di malnutrizione soprattutto tra i bambini sotto i 5 anni e le donne incinte o allattanti. Le principali cause riguardano l’insufficiente disponibilità di alimenti per via di una limitata produzione agricola, l’insufficiente accesso agli alimenti dovuto alla povertà economica, abitudini alimentari improprie e scarse condizioni igienico sanitarie. A tutto questo si aggiunge anche una situazione di instabilità socioeconomica legata alla precaria sicurezza in tutto il Paese. 

Guardando ai dati dell’Inchiesta Nazionale sulla Nutrizione del 2020, emerge che solo il 59% dei bambini con meno di 6 mesi ha un allattamento esclusivo e il 17,4% dei bambini tra 6-23 mesi ha un’alimentazione minima accettabile. Inoltre, le donne in età di procreazione a livello nazionale con una diversificazione alimentare accettabile raggiungono solo il 13,8%. La situazione è più grave nella regione del Centro-Ovest dove la prevalenza di malnutrizione acuta tra i bambini con meno di 5 anni raggiunge il 9%, mentre nella regione di Cascades arriva a 5,5% (ENN, 2020). 

Con il progetto “Nutriamo il futuro”, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo  (AICS), cerchiamo di intervenire in modo diretto sulle cause primarie che sono alla base della malnutrizione nella regione del Centro-Ovest e nella regione di Cascades, dove si trova il villaggio Kindi.  

Elisabeth è la Presidente dell’Associazione di donne coltivatrici di Neré, sostenuta dal progetto. 

Come tutte le donne della regione, si alza ogni mattina alle 5 per andare a lavorare il campo di cereali del marito. Le donne qui non dispongono della proprietà della terra, per cui tutto ciò che ricavano dalla coltivazione del campo va alla famiglia o al marito. Difficilmente, quindi, riescono a ricavare un surplus dal raccolto che possa essere rivenduto e generare per loro un picciolo reddito.  

Verso le 10 di mattina Elisabeth si ritrova però con le altre donne nel terreno dell’Associazione. Lì può coltivare prodotti orticoli fondamentali per la diversificazione dell’alimentazione famigliare. Nel pomeriggio, saluta le sue amiche e ritorna a coltivare il campo del marito, per poi rientrare a casa a cucinare la cena. 

Siamo 156 donne nell’associazione e ci occupiamo principalmente di orticoltura: coltiviamo pomodori, patate, cipolle e riso” racconta Elisabeth “Grazie alle formazioni di Mani Tese, abbiamo appreso come coltivare in modo agroecologico i prodotti orticoli e questo ci aiuta a mangiare meglio e in modo più sano”. 

“Essendoci tante bocche da sfamare in famiglia è difficile risparmiare qualcosa dall’attività agricola e spesso il cibo non basta per tutti” continua Elisabeth “Per fortuna come Associazione possiamo coltivare un campo in cui poi il raccolto ci appartiene. Grazie alle formazioni di Mani Tese, riusciremo a renderlo più produttivo e sano per renderci un po’ più indipendenti. 

Dopo le formazioni che abbiamo seguito, ora coltiviamo il terreno facendo il compost con una tecnica più efficace, che ci permette di produrre meglio senza usare fertilizzanti”. 

“Come presidente dell’Associazione” conclude Elisabeth “quando ho sentito che ci sarebbero state queste formazioni mi sono sentita in dovere di parteciparvi, così da condividere poi con le altre donne quanto appreso, in modo che tutte possano produrre meglio e guadagnare qualcosa per mandare i figli a scuola e comprare ciò che serve per la famiglia”. 

Aiutaci a sostenere il progetto “Nutriamo il futuro” in Burkina Faso e a garantire alle donne una maggiore autonomia: https://manitese.it/progetto/nutriamo-il-futuro