19/05/2021
È stata presentata il 13 maggio 2021, durante il webinar “Made in sustainability: i piccoli che fanno la differenza. Un confronto con le PMI italiane della filiera della moda” la ricerca “Moda e sostenibilità: il ruolo delle PMI italiane” a cura di ALTIS Università Cattolica e Mani Tese.
La ricerca, realizzata nell’ambito del progetto Cambia MODA! cofinanziato dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, è stata condotta su un campione di 20 piccole imprese attive nel settore moda-abbigliamento, accomunate da una particolare propensione e sensibilità verso il tema della moda etica e/o sostenibile.
Moda e sostenibilità, una crescente attenzione
Nel mondo, vengono prodotti oltre 100 miliardi di vestiti all’anno, soprattutto per l’incidenza della moda low-cost, molto impattante dal punto di vista ambientale e sociale, che ha portato dal 2000 al 2014 a raddoppiare la produzione di abiti a livello globale e ad aumentare il numero dei capi acquistati del 60%.
Il tema della sostenibilità nella moda è stato spesso sollevato a causa dei numerosi scandali che hanno messo in luce condizioni lavorative inaccettabili o casi di violazione dei diritti umani, oppure in relazione a una scarsa considerazione verso gli impatti ambientali generati. A questo si aggiunge una maggiore sensibilità verso la sostenibilità aziendale da parte dei consumatori, oggi più coscienti degli impatti della filiera.
Le PMI, protagoniste della moda sostenibile
Precedenti studi si sono concentrati sulle grandi aziende del settore, che godono di maggiore visibilità e potere di influenza lungo tutta la filiera. In realtà anche le aziende di piccole e medie dimensioni giocano un ruolo importante, in particolar modo in Italia, dove costituiscono lo zoccolo duro del comparto manifatturiero.
Dall’analisi del campione emerge infatti la capacità delle PMI di favorire una transizione del settore verso modelli più sostenibili e inclusivi. Il report mette in luce i fattori che possono favorire od ostacolare il processo e identifica gli spazi di miglioramento, su cui è stato possibile ipotizzare delle proposte per i diversi attori sociali – imprese, istituzioni ed enti del Terzo Settore – per sostenere ulteriormente la diffusione e il radicamento di comportamenti capaci di generare impatti sociali e ambientali positivi.
I risultati dell’indagine
L’osservazione e il confronto con le 20 aziende, operanti tra il nord ed il centro Italia, ha portato a identificare cinque temi rilevanti per la transizione sostenibile del settore moda:
Per concludere, si può affermare che le PMI del settore moda-abbigliamento sono essenziali per innescare un‘effettiva svolta sostenibile all’interno del sistema fashion. Gli elementi alla base di questa conclusione sono la presenza di legami forti e duraturi con il territorio e l’adozione crescente di una cultura imprenditoriale e organizzativa che favorisce l’integrazione delle logiche della sostenibilità all’interno dei propri sistemi gestionali e dei modelli di business.
Il report di ricerca è a cura di:
Laura Maria Ferri, Ricercatrice presso Università Cattolica del Sacro Cuore
Alessia Argiolas, Dottoranda, Università Cattolica del Sacro Cuore
Rachele Giglio, Studente, Università Cattolica del Sacro Cuore
Giosué De Salvo, Responsabile Area Advocacy, Educazione e Campagne di Mani Tese
Riccardo Rossella, Advocacy Officer e responsabile del progetto “Cambia MODA!” presso Mani Tese