Mani Tese presenta uno studio sul mercato dei NUS, le specie “neglette” in Burkina Faso

Lo studio è stato elaborato dall’esperta Neerbewendin Sawadogo, nell’ambito del progetto “Valorizzazione delle NUS e supporto alla trasformazione nella Grand Ouaga” finanziato da Alliance Bioversity & CIAT

Presso l’Università Joseph KI-ZERBO di Ouagadougou e organizzato dalla stessa si è tenuto ieri il sesto incontro del forum degli stakeholder organizzato nell’ambito di SUSTLIVES, progetto realizzato da AICS e CHIEAM e finanziato dall’Unione Europea, che mira a promuovere la transizione verso sistemi agricoli e alimentari sostenibili e resilienti al clima in Burkina Faso e Niger, promuovendo il patrimonio delle culture locali e la loro filiera generatrice di reddito nella regione del Sahel.

Mani Tese ETS, stakeholder di progetto, ha presentato lo studio sulla cartografia del mercato delle specie neglette o in via d’estinzione (NUS) nella Grand Ouaga elaborato dall’esperta Neerbewendin Sawadogo nell’ambito del progetto “Valorizzazione delle NUS e supporto alla trasformazione nella grand Ouaga” finanziato da Alliance Bioversity & CIAT.

La presentazione, che ha acceso un interessante dibattito tra i partecipanti al forum, ha affrontato quattro diversi argomenti: Identificare opportunità per promuovere i prodotti NUS sul mercato locale, comprendere le esigenze e le aspettative dei consumatori e degli stakeholder della catena del valore, identificare i vincoli relativi alla domanda e all’offerta di NUS, proporre raccomandazioni per lo sviluppo delle catene del valore NUS.

Sono state analizzate 6 differenti NUS tra cui Oseille, Patata Dolce, Amaranto, Vouandzou, Moringa e Fabirama, la loro offerta presso hotel, ristoranti, mense scolastiche, unità di trasformazione e punti vendita e allo stesso tempo la domanda degli stessi. Il prodotto più richiesto è la patata dolce ma la sua offerta nel mercato locale è ridotta. Sono più apprezzati i prodotti trasformati ma le unità di trasformazione che offrono questo servizio non sono ancora sufficienti a rispondere ai bisogni della clientela.

Lo studio, tra le raccomandazioni, propone di stimolare il consumo attraverso campagne di sensibilizzazione, rinforzare l’offerta attraverso l’appoggio alle cooperative locali ed infine realizzare accordi di approvvigionamento con Hotel, ristoranti e mense scolastiche.

A questo link è possibile consultare l’intero rapporto.