L’infanzia negata dei bambini Talibé

La protezione delle vittime e la prevenzione del fenomeno della tratta dei minori nell’azione di Mani Tese in Guinea-Bissau.

La tratta di esseri umani rappresenta un crimine globale. I gruppi organizzati e i trafficanti che si celano dietro questo fenomeno lucrativo approfittano di individui disperati e in stato di vulnerabilità. Il Protocollo di Palermo del 2000 per prevenire, reprimere e punire la tratta di persone, in particolare di donne e bambini, è uno dei tre protocolli associati alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale. La definizione di tratta di persone in esso contenuta costituisce uno strumento vitale per l’identificazione delle vittime e per la prosecuzione di ogni forma di sfruttamento che possa configurare il crimine. I Paesi che ratificano il Protocollo hanno il dovere di perseguire il crimine e adottare misure interne in linea con le previsioni in esso contenute, capaci di fornire protezione e assistenza alle vittime di tratta e assicurando il rispetto dei loro diritti.

La Guinea-Bissau ha ratificato il Protocollo di Palermo nel 2007. Tuttavia, secondo il Rapporto sulla Tratta di Persone del 2020, il Governo della Guinea-Bissau, nonostante abbia adottato un piano di azione volto a regolamentare il fenomeno della tratta, non rispetta ancora sufficientemente gli standard minimi internazionali. In ragione di ciò, per il terzo anno consecutivo, la Guinea-Bissau è stata collocata nella speciale lista di controllo del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America.

Il fenomeno dei bambini Talibé

Nella sezione riguardante il profilo delle vittime di tratta, vengono annoverati i bambini Talibé. Si tratta di bambini che, inviati in Senegal per l’apprendimento dei precetti coranici, sono invece costretti a mendicare nelle strade e diventano vittime di diverse forme di violenza fisica e psicologica perpetrate da maestri coranici provenienti, nella maggior parte dei casi, dalle regioni di Gabu e Bafata. Questi ultimi, conosciuti dalle comunità di provenienza dei bambini, sono spesso stati Talibé a loro volta e approfittano della debolezza delle istituzioni e dei confini terrestri per condurre i minori in Senegal.

Mani Tese dal 2018 interviene nelle regioni ad est della Guinea Bissau, particolarmente colpite dal fenomeno, per assicurare la tutela dei diritti dei minori vittime di tratta, ricalcando il Paradigma delle 4P – Prosecution, Protection, Prevention, Partnership – che continua a fungere da quadro fondamentale di riferimento per combattere la tratta di persone. In linea con le disposizioni contenute nel Protocollo di Palermo, che all’articolo 9 invita gli Stati ad adottare misure protettive e di prevenzione in cooperazione con le organizzazioni internazionali e la società civile, Mani Tese coopera con AMIC, l’Associazione locale Amigos das Crianças, che dal 2005 si batte per la protezione dei diritti dell’infanzia con lo scopo di fortificarne le competenze.

Nell’ambito del progetto “Investire sul futuro: protezione, formazione e occupazione per i migranti di ritorno, i migranti potenziali ed i migranti minori non accompagnati in Senegal, Gambia e Guinea Bissau” cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Codice VIS/REG/11659/5), Mani Tese previene il fenomeno sensibilizzando le comunità di origine dei flussi di tratta attraverso dibattiti comunitari e campagne radiofoniche realizzate in lingua locale, grazie alle quali i genitori vengono a conoscenza delle condizioni degradanti che affliggeranno i bambini una volta giunti in Senegal. Mani Tese crea inoltre dei Comitati Comunitari di Prevenzione e Allerta Precoce presso i villaggi in cui lavora, istruendo i membri che ne fanno parte sulle caratteristiche del fenomeno e esortandoli a contattare istituzioni e associazioni quando i bambini stanno per essere prelevati.

Mani Tese si occupa anche di proteggere i minori soccorrendoli in Senegal, grazie a un approccio integrato e transfrontaliero che, basandosi sulla Rete di protezione dei bambini in mobilità dell’Africa dell’Ovest, consente di identificare le vittime di origine guineense e facilitarne il rientro in sicurezza in Guinea-Bissau. Mani Tese supporta inoltre il processo di riabilitazione dei minori, assicurando supporto psico-sociale e psicologico fin dai primi giorni di presa in carico e dopo la reintegrazione nelle comunità di appartenenza, e facilitando il reinserimento presso le scuole coprendo il pagamento delle tasse di iscrizione e fornendo i materiali scolastici necessari. Consapevole che il coordinamento sia fondamentale per aumentare l’impatto del nostro intervento, Mani Tese opera all’interno di partenariati, nazionali e transfrontalieri, condividendo il suo impegno con istituzioni, organizzazioni internazionali e locali e attori chiave impegnati nella lotta alla tratta dei minori Talibé, come il Comitato Nazionale per l’Abbandono delle Pratiche Nefaste, il Consiglio Nazionale della Gioventù Islamica e la Lega Guineense per i Diritti Umani.

Oltre 160 le vittime salvate dalla tratta

Grazie a un approccio che si è sempre più strutturato nel corso degli anni, Mani Tese ed AMIC hanno facilitato il rientro in sicurezza e la successiva protezione e reintegrazione di più di 160 bambini identificati nei Paesi confinanti con la Guinea-Bissau. Gli sforzi concreti compiuti da Mani Tese nel contrasto del fenomeno sono stati riconosciuti dallo Stato, che nel 2020 ha ammesso l’ONG al Comitato Nazionale per la Prevenzione e il Contrasto alla Tratta di Esseri Umani in veste di osservatore.

Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga. Nei Paesi a basso reddito come la Guinea-Bissau, le vittime di tratta sono, nella metà dei casi, bambini. Il fenomeno è alimentato da fattori molteplici e difficoltà economiche e povertà costituiscono le ragioni che maggiormente alimentano il crimine.

Dopo lo scoppio della pandemia nell’Africa dell’Ovest, il Governo senegalese ha imposto il copri fuoco e ordinato che tutti i minori venissero accolti nei centri di accoglienza statale. Nella sola città di Dakar, a giugno del 2020, sono stati identificati più di 2000 minori Talibé: di questi, 160 circa erano di origine guineense. I numeri sono aumentati nel corso dei mesi e si presume che a causa della recessione causata dalla pandemia, che certamente amplificherà le ineguaglianze socio-economiche, il bacino delle vittime continuerà ad aumentare. Mani Tese continuerà ad agire in difesa delle vittime di tratta, portando avanti il proprio impegno di giustizia nei confronti dei minori.