Le uova di Pasqua della Guinea-Bissau

Quest’anno la vera sorpresa di Pasqua per molte comunità è stata il miglioramento della sicurezza alimentare e della nutrizione attraverso il progetto “Ianda Guiné-Galinhas”

È da poco trascorsa la Pasqua in Guinea-Bissau, dove, fra i piatti tipici, si prepara la Galinha a Cafriela, un piatto che spesso si mangia in condivisione in un grande vassoio di riso e pollo, preparato con una tipica marinatura di aglio, cipolla, peperoncini verdi e rossi, succo di limone, sale e olio. Si festeggia mangiando insieme e servendosi dallo stesso piatto. 

La condivisione è una delle caratteristiche fondamentali anche del progetto Ianda Guiné-Galinhas, cofinanziato dall’Unione Europea, nell’ambito del quale Mani Tese, attraverso piccoli pollai familiari, cerca di migliorare l’alimentazione e le condizioni della popolazione.  

Un semplice pollaio famigliare può infatti cambiare la vita di molte persone sia per le prospettive economiche che questa attività può aprire che per un generale miglioramento e diversificazione della dieta grazie a un maggior consumo di proteine pro-capite. Opportunità che vengono date anche a chi vive nelle tabanka (villaggi) più remote delle regioni più povere del Paese. 

Investire in un progetto a lungo termine come questo dà valore al lavoro dei produttori e degli allevatori locali dando loro l’opportunità di far parte di un circolo virtuoso che mira a migliorare il benessere di intere comunità in termini di salute ma anche economici. 

La vera sorpresa della Pasqua quest’anno è stata il miglioramento della sicurezza alimentare e della nutrizione. Dentro alle uova di Pasqua, che qui in Guinea-Bissau non sono di cioccolato ma bensì uova vere, ci sono infatti gli elementi fondamentali per una ricerca del benessere, che in Guinea-Bissau è tutt’altro che scontata, ma anzi necessaria.