Le nostre attività di empowerment femminile a Gabu

Il nostro cooperante Andrea dalla Guinea-Bissau si presenta e ci aggiorna sugli sviluppi del nostro progetto dedicato all’empowerment femminile.

Ciao a tutti e tutte, mi chiamo Andrea Santopaolo e da maggio 2021 lavoro in Guinea-Bissau come responsabile del progetto “JUNTAS: empowerment femminile nella regione di Gabu”, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

La Guinea-Bissau, per me, è il Paese di uno dei più grandi rivoluzionari d’Africa, Amilcar Cabral (1924-1973), che ha lottato per la liberazione dalla colonizzazione portoghese. Il sogno di Cabral era quello di una Guinea-Bissau libera dalle egemonie straniere, in cui avvenisse una “riafricanizzazione degli spiriti” e una riappropriazione della terra come prima passo per l’autonomia alimentare.

Come spesso è accaduto nei Paesi lusofoni africani, tuttavia, il progetto non ha avuto i risultati sperati e Cabral, tradito probabilmente dai suoi compagni di partito, è stato assassinato il 20 gennaio 1973.

Oggi la Guinea Bissau è uno dei Paesi più poveri al mondo con un elevato indice di insicurezza alimentare. Il Paese, che precedentemente era in grado di produrre in autonomia gran parte degli alimenti consumati, principalmente il riso alla base della dieta della popolazione, vede ora la sua economia formale ed informale basata principalmente sulla raccolta della castagna di anacardo, che viene poi esportata in India per essere trasformata.

Il progetto “JUNTAS”, che ha come capofila l’ONG Aifo, nello specifico lavora nella regione di Gabu, zona ad alto potenziale produttivo per la ricchezza delle risorse naturali, ma in realtà una tra le più povere del Paese, con un indice di povertà è intorno al 69,3% e l’indice di insicurezza alimentare al 89,9% (Fonte WFP/SISAN 2018). In questo contesto la condizione femminile è estremamente penalizzata e, nonostante le donne rappresentino il fulcro della vita agricola e familiare, il potere decisionale è appannaggio degli uomini.

Mani Tese sta lavorando attivamente per fronteggiare queste dinamiche. In otto villaggi della regione di Gabu, infatti, stiamo realizzando incontri comunitari di sensibilizzazione sulla parità di genere e supportiamo le donne nella creazione e consolidamento di orti comunitari, sia per fortificare la loro autonomia alimentare sia per aumentare il loro reddito personale.

La terra, come Cabral menzionava, dev’essere il fulcro per una rivoluzione sociale e seguendo questo concetto crediamo che fortificando il benessere delle comunità, e generando reddito per le donne dei villaggi, possiamo supportare la loro emancipazione in un percorso di autonomia e di presa di coscienza del loro ruolo.

Negli otto villaggi, nello specifico, sono stati creati quattro nuovi orti e altri quattro sono stati fortificati. Sono stati realizzati quattro nuovi pozzi e sono stati installati due sistemi fotovoltaici di pompaggio dell’acqua. Precedentemente al nostro intervento, la produzione di orticole era scarsa e avveniva solamente durante il periodo delle piogge. Attualmente, tramite il supporto degli animatori agricoli di Mani Tese, si stanno appoggiando le donne delle comunità sia nell’organizzazione degli orti, attraverso l’introduzione di pratiche agroecologiche, sia a livello di commercializzazione dei prodotti.

I risultati sono visibili, soprattutto quando le donne degli orti ti mostrano con fierezza le melanzane pronte per essere mangiate o quando si siedono a cerchio per confrontarsi su cosa piantare o come organizzare la prossima semina di orticole.

Qui di seguito alcune foto:

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