Kenya: classi senza pareti per la diffusione dell’agroecologia

Allestiti i campi dimostrativi per undici gruppi di donne. Obiettivo: diffondere l’agroecologia come pratica per raggiungere la sicurezza alimentare e affrontare la siccità e i cambiamenti climatici.

 

In Kenya ci siamo messi in marcia per un altro viaggio, questa volta per iniziare il lavoro sul campo e dare vita alle idee del nostro progetto “CHAKULA CHETU, AFYA YETU Lotta alla fame ed educazione nutrizionale nella Contea di Baringo” promosso da Mani Tese e cofinanziato dall’8×1000 dello Stato Italiano 

Ci troviamo nella contea di Baringo, una delle aree più povere del Kenya, colpita da una fortissima siccità. La parte meridionale della contea, in particolare, è una zona molto arida. Gli alberi di copertura sono solo acacie e prosopis ma il terreno è principalmente scoperto, eccetto nelle aree in cui vi è un accesso all’acqua. Di conseguenza, il suolo è molto esposto all’erosione. La stagione delle piogge è breve e dura al massimo due mesi. 

Con questo progetto vogliamo dare vita a un approccio di conservazione e ripristino dell’ambiente che possa mitigare le sfide climatiche e migliorare le condizioni di vita e la nutrizione delle singole famiglie.  

La nostra prima attività è stata quella della mappatura della fattoria didattica prevista dal progetto e dell’inizio della collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura del Kenya, che ha molta competenza in tecniche agroecologiche, con l’obiettivo di promuovere soluzioni sostenibili alla conservazione ambientale del territorio e favorire l’ownership locale del progetto stesso. 

Abbiamo avviato le prime attività con l’inizio delle piogge, in modo da poter sfruttare la presenza di acqua finalmente dopo mesi di dura siccità. Nel tracciare la mappa della fattoria, abbiamo scelto di creare giardini domestici e colture foraggere per le capre da latte. Nel giardino domestico abbiamo adottato cinque diverse tecniche: micro-gardens, moist  garden, double dug garden and multi storey garden. Si tratta di metodi che richiedono meno acqua e che quindi possono essere intrapresi in modo sostenibile anche durante la siccità.  

Poiché il terreno dispone di poca copertura vegetale, nel tempo il suolo è stato degradato dall’uso di fertilizzanti chimici, che ne hanno aumentando l’acidità. Abbiamo quindi scelto di utilizzare per le coltivazioni fertilizzanti naturali per migliorare la fertilità del suolo. 

Le colture foraggere che abbiamo avviato, inoltre, sono quelle meglio adattate al clima di Baringo sud e migliori per l’ambiente: le viti di patate dolci, l’erba Napier, bracharia, la lucerna e la african fox tail. Si tratta di colture resistenti alla siccità, che possono sopravvivere anche con poca acqua.  

Abbiamo poi realizzato un tracciato per piantare alberi da frutto e patate dolci per il consumo domestico. 

Attraverso i campi dimostrativi e grazie anche al team del Ministero dell’Agricoltura, spiegheremo alle coltivatrici come usare la fattoria in modo sostenibile per sfamare le proprie famiglie, i loro animali conservando nel contempo l’ambiente.  

 “Quando ci uniamo, accadono grandi cose”. Con questo spirito le donne hanno lavorato alla preparazione dei campi dimostrativi, durante il training a loro dedicato, con grande entusiasmo. Alcune hanno mescolato il suolo con il letame, altre hanno procurato l’acqua e altre hanno installato i giardini. “Sono molto entusiasta di lavorare finalmente qui come gruppo” ha dichiarato una delle donne partecipanti “Ringrazio Mani Tese Kenya per averci coinvolte: lavoreremo finché non ne godremo i frutti.”   

Finora abbiamo allestito i campi dimostrativi per ben 11 gruppi di donne. 

È stato affascinante vedere un popolo di donne unito dallo scopo comune di migliorare le proprie condizioni di vita.  Siamo contenti di questi progressi e siamo pronti, con un monitoraggio e un follow-up continuo, per le fasi successive del progetto, per portare un cambiamento positivo sia per le persone che per l’ambiente!