Semina

Un progetto per mgliorare le condizioni di vita delle comunità locali riducendo l’insicurezza alimentare e aumentando la produzione agricola.

Contesto

Dal 2015, le regioni settentrionali del Burkina Faso confinanti con il Mali e il Niger sono colpite da una crescente insicurezza dovuta all’attivismo dei gruppi armati di ispirazione salafita-jihadista. Il progressivo deterioramento delle condizioni di sicurezza, oltre ad aver portato alla chiusura di 2.512 scuole, privando 350.000 studenti dell’accesso all’istruzione, e di 135 centri di salute, ha costretto un numero crescente di persone a fuggire. Il numero degli sfollati interni è lievitato e il 75% di essi vive in condizioni abitative precarie con una disponibilità di acqua e strutture igienico-sanitarie insufficienti, condizioni di sovraffollamento e rischio di epidemie. L’aumento di popolazione, inoltre, mette a dura prova i già limitati servizi di base e le scarse risorse naturali, incrementando i bisogni umanitari ed esacerbando le tensioni intercomunitarie per l’accesso alle terre e al pascolo e, quindi, all’autoproduzione di cibo.

Obiettivi

Il progetto Semina agisce su due stati Mali e Burkina Faso e si pone l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle comunità locali, compresi gli sfollati interni, riducendo l’insicurezza alimentare, aumentando qualitativamente e quantitativamente le produzioni agricole. È previsto il sostegno alla produzione orticola e cerealicola con tecniche agroecologiche e la generazione di reddito con attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti. Particolare attenzione verrà riservata alle famiglie vulnerabili attraverso la distribuzione di cibo e di kit igienico-sanitari per la prevenzione dalla pandemia.

Attività

  1. Realizzazione di un perimetro agroecologico sperimentale. È prevista la coltivazione di un ettaro di terreno con miglio nella stagione umida e ortaggi in quella secca. Verrà realizzato un impianto di irrigazione con un pozzo fornito di pompa a energia solare. Nel campo si svolgeranno sessioni di formazione sulle tecniche agroecologiche per una produzione che non preveda l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti chimici.
  2. Sostegno alla produzione di miglio. L’attività riguarda i perimetri agricoli individuali. 400 beneficiari parteciperanno alle formazioni tecniche e alle dimostrazioni pratiche e riceveranno una fornitura di materiali e inputs agricoli da utilizzare sui campi e di prodotti naturali per lotta fitosanitaria.
  3. Sostegno all’orticoltura famigliare. 360 famiglie estremamente vulnerabili riceveranno un sostegno alla produzione orticola familiare con una fornitura di materiali e inputs e parteciperanno alle formazioni tecniche negli orti dimostrativi.
  4. Realizzazione di due centri di trasformazione. Uno sarà per prodotti orticoli e l’atro per la trasformazione del miglio. Saranno equipaggiati con i macchinari e i materiali necessari alla trasformazione delle filiere selezionate. Per le persone che gestiranno i centri sono previste sessioni formative su contabilità di base, commercializzazione dei prodotti e risparmio e credito comunitario.
  5. Assistenza d’urgenza. Distribuzione di viveri a 60 famiglie vulnerabili una volta al mese per tre mesi. La distribuzione è prevista nel periodo in attesa del raccolto per le famiglie residenti vulnerabili o quelle che sono appena arrivate nella zona di intervento, costrette a fuggire da situazioni di violenza e che non hanno altri mezzi di sostentamento. Al cibo si aggiunge un contributo economico.
  6. Prevenzione dal COVID 19. Distribuzione di kit per l’igiene a 60 famiglie estremamente vulnerabili. Incontri e programmi radiofonici di sensibilizzazione e informazione sulle problematiche del COVID e le corrette misure di prevenzione da contagio epidemiologico.