INDIA, UN CORSO DI FORMAZIONE PER PREVENIRE LO SFRUTTAMENTO DELLE LAVORATRICI

Nell’ambito del progetto sulla prevenzione del lavoro minorile e promozione dei diritti dei lavoratori dell’industria tessile in Tamil Nadu (India), inserito nella campagna di Mani Tese I EXIST, la nostra operatrice Chiara Cattaneo ha recentemente consegnato gli attestati di frequenza alle 78 ragazze che hanno partecipato al corso di formazione in sartoria. Queste giovani donne […]

Nell’ambito del progetto sulla prevenzione del lavoro minorile e promozione dei diritti dei lavoratori dell’industria tessile in Tamil Nadu (India), inserito nella campagna di Mani Tese I EXIST, la nostra operatrice Chiara Cattaneo ha recentemente consegnato gli attestati di frequenza alle 78 ragazze che hanno partecipato al corso di formazione in sartoria.
Queste giovani donne arrivano da villaggi in un raggio di quasi 50 km dall’area del progetto e la maggior parte di loro ha tra i 16 e 20 anni. Nel loro discorso alla consegna degli attestati hanno voluto precisare che non solo questa esperienza è servita per imparare un mestiere, ma anche per trovare il proprio posto nella società e nel mondo. Molte di loro, infatti, sono ex lavoratrici delle industrie tessili, costrette ad abbandonare il loro impiego a causa delle condizioni di lavoro inaccettabili.

India_Corso sartoria

L’INDUSTRIA TESSILE A TAMIL NADU
Buona parte delle capacità di filatura e una parte significativa delle unità produttive delle industrie legate alla maglieria e al telaio meccanico si trovano nello stato del Tamil Nadu. Si tratta di uno dei settori dell’industria manifatturiera più antichi e prestigiosi della regione che impiega migliaia di lavoratori e costituisce la principale fonte di entrate per lo Stato, di esportazioni e di imprenditoria industriale. La produzione è cresciuta in maniera esponenziale a partire dagli anni ’80, quando sono iniziate le esportazioni. I marchi con una considerevole capacità di acquisto hanno continuato ad ampliare la propria base di produzione facendo abbassare i prezzi ai fornitori indiani, contribuendo in tal modo al declino dei diritti dei lavoratori in tutta la catena produttiva.

LO SHUMANGALI
Le fabbriche in cerca di manodopera a basso costo hanno iniziato a rivolgersi a giovani donne e ragazze residenti in zone rurali, per la maggior parte nubili, tra i 13 e i 21 anni, attratte dall’opportunità di un lavoro retribuito, con un alloggio e il pagamento di una somma finale. In questo scenario emerge lo schema dello Sumangali, che impiega esclusivamente giovani donne con una paga inferiore al minimo sindacale. Una volta assunte, la loro libertà di movimento è limitata, fino al termine del periodo contrattuale. L’alloggio è all’interno del perimetro delle fabbriche stesse, affinché possano essere continuamente monitorate e richiamate al lavoro in qualsiasi momento. Lavorano tra le 12 e le 15 ore al giorno, per tutta la settimana. Se le ragazze lasciano la fabbrica prima del termine del contratto non viene loro pagata la somma finale prevista.

Il progetto di Mani Tese si pone l’obiettivo di prevenire ulteriori episodi di traffico di esseri umani attraverso la mobilitazione delle comunità nei villaggi maggiormente vulnerabili, di identificare e documentare le violazioni del diritto del lavoro e di costituire un centro che possa dare voce alle giovani vittime di traffiking, che si adoperi per il rispetto dei più alti standard lavorativi agendo sulle fabbriche e sulle autorità locali.

Per approfondimenti visita anche il sito della campagna I exist.