Impresa sociale al femminile e percorsi educativi per la valorizzazione delle filiere agricole locali

Proprio in queste settimane e in contemporanea in Italia e in Benin sono state avviate le prime attività del progetto “Impresa sociale al femminile e percorsi educativi per la valorizzazione delle filiere agricole locali” che proseguirà per un biennio fino alla fine del 2016. L’intervento è realizzato in partenariato con Gruppo ALEIMAR di Melzo, il Dipartimento beni culturali e […]

Proprio in queste settimane e in contemporanea in Italia e in Benin sono state avviate le prime attività del progetto “Impresa sociale al femminile e percorsi educativi per la valorizzazione delle filiere agricole locali” che proseguirà per un biennio fino alla fine del 2016.

L’intervento è realizzato in partenariato con Gruppo ALEIMAR di Melzo, il Dipartimento beni culturali e ambientali dell’Università Statale di Milano e diversi altri soggetti sia in Italia sia in Benin ed è cofinanziato da Fondazione CARIPLO, Regione Lombardia e Comune di Milano.

Il progetto ha due grossi ambiti di intervento.

Il primo esclusivo per il Benin prevede il rafforzamento dei gruppi di donne impegnate nelle filiere della manioca, arachide e soia (produzione, trasformazione e commercializzazione) con l’idea di avviare vere e proprie Imprese sociali al femminile, nelle quali i diversi gruppi associati possano migliorare i servizi offerti ai loro membri ed aumentare le capacità di stoccaggio e accesso ai mercati dei loro prodotti. Questo vale in particolare per la manioca, filiera sulla quale Mani Tese è impegnata dal 2009 nel accompagnamento dei gruppi nella trasformazione in Garì (una specie di cous cous) e tapioca, attività questa che è già economicamente rilevante per i gruppi coinvolti e si intende rafforzare maggiormente. Dopo la missione dello scorso mese di febbraio del responsabile cooperazione di Mani Tese Giovanni Sartor, che ha definito con i colleghi in loco il cronogramma delle attività e visitato alcuni gruppi, gli animatori del progetto hanno incominciato ad incontrare i diversi gruppi già inseriti nei precedenti progetti di Mani Tese e a selezionarne di nuovi per portare il numero complessivo dei gruppi coinvolti a 50 dagli attuali 34.

Il secondo ambito mette in relazione Italia e Benin proponendo, in entrambi i contesti, percorsi di educazione alimentare e valorizzazione dell’agricoltura locale, con un attenzione particolare alla sostenibilità ambientale. In Italia proprio in questi giorni è partito il primo percorso nell’Istituto comprensivo C. Mascagni di Melzo dal titolo “Tutti i segreti del cibo” e vedrà poi coinvolte nelle prossime settimane altre scuole anche nei comuni di Gorgonzola e Milano.

E’ previsto, inoltre, per quattro classi primarie di Milano, un percorso di ricerca azione sulla filiera del grano, che prevedrà per il prossimo anno la coltivazione di un vero e proprio campo da parte degli studenti.

In Benin, invece, si stanno scegliendo le scuole e le classi che verranno coinvolte, con l’intento già con la prossima stagione agricola di avviare, dopo un’adeguata sensibilizzazione degli studenti, i primi orti scolastici e la piantumazione di alberi da frutto. Le attività in Benin e in Italia troveranno un loro punto di incontro con il percorso di formazione per insegnanti previsto per il prossimo anno in Benin e con la mostra fotografica dal titolo “una lavagna per la sovranità alimentare”, che vedrà coinvolti alunni in Italia e Benin nel rappresentare nella lavagna della loro classe che poi verrà fotografata, attraverso un disegno, un messaggio/insegnamento appreso nel corso delle attività del progetto.

E’ in preparazione, per i mesi di EXPO 2015, con il coinvolgimento di migranti del Benin che vivono in Italia, uno spettacolo teatrale proprio sul cibo e le tradizioni alimentari del Paese dell’Africa occidentale.

Per maggiori informazioni e scoprire come donare clicca QUI