EX ILVA: MANI TESE SOSTIENE LA RACCOLTA FIRME CONTRO ARCELOR MITTAL

Mani Tese ha aderito all’iniziativa dell’ambientalista Manna, che chiama i cittadini di Taranto a sottoscrivere un esposto nei confronti di Arcelor-Mittal

Con la firma della sua presidente, Sara de Simone, Mani Tese ha ufficialmente aderito all’iniziativa dell’ambientalista Luciano Manna, che chiama i cittadini di Taranto, e di altre città di Italia, a sottoscrivere un esposto nei confronti di Arcelor-Mittal, a seguito delle “emissioni non convogliate che si verificano durante il giorno e la notte dagli impianti del siderurgico tarantino”.

“Le emissioni nocive e cancerogene” – si sottolinea nell’appello di Manna, un vero e proprio ‘human rights defender – “provengono dalle cokerie, dagli altoforni, dalle acciaierie e da altri impianti già sequestrati dalla Magistratura nel 2012” e “farebbero prefigurare la violazione dell’articolo 674 del codice penale: getto pericoloso di cose”.

Per Sara de Simone, “L’ex ILVA è il più grande caso di ingiustizia ambientale in Europa. Da oltre cinquant’anni, ai cittadini viene sistematicamente negata ogni possibilità di partecipare alle scelte di sfruttamento delle proprie risorse naturali. E’ tempo di cambiare il paradigma industriale che Taranto rappresenta e pianificare, proprio partendo da Taranto, la transizione italiana verso un nuovo sistema industriale che sia in grado di coniugare la libertà di impresa con il rispetto dei diritti umani e l’ambiente”.

“Per questa ragione – conclude de Simone – ho firmato l’esposto collettivo alla procura locale e invito gli amici, i sostenitori e i simpatizzanti di Mani Tese a fare altrettanto andando sul sito www.tarantolibera.it. Perché non c’è giustizia senza partecipazione”.

Domenica 3 febbraio dalle 10 alle 13 in Piazza della Vittoria a Taranto proseguirà la raccolta firme per sottoscrivere l’esposto.

Per approfondire:

La Summer School di Mani Tese sulla giustizia ambientale a Taranto
L’inchiesta “I bambini di Taranto vogliono vivere”
Taranto, la voce dei cittadini oltre i ricatti dell’Ilva
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