LA GUINEA-BISSAU METTE LE ALI ALLO SVILUPPO

Il progetto di promozione della filiera avicola realizzato in Guinea Bissau ha consentito di ridurre l’importazione dall’estero di prodotti avicoli con risultati positivi sulla sostenibilità ed il reddito delle comunità coinvolte: così emigrare non è più una strada obbligata.

UN PROGETTO REALIZZATO NEL PAESE AFRICANO HA CONSENTITO DI RIDURRE L’IMPORTAZIONE DALL’ESTERO DI PRODOTTI AVICOLI CON RISULTATI POSITIVI SULLA SOSTENIBILITÀ E IL REDDITO DELLE COMUNITÀ COINVOLTE: COSÌ EMIGRARE NON È PIÙ UNA STRADA OBBLIGATA. 

I Paesi dell’Africa sub-sahariana, dove Mani Tese opera, dipendono dall’agricoltura e più in generale dalle attività in ambito rurale per il sostentamento della propria popolazione. Sono essi settori decisivi per l’applicazione del principio della sovranità alimentare per il quale ogni individuo ha il diritto di decidere il proprio sistema alimentare e produttivo in forma sostenibile ed ecologica.

Questo principio è intrinsecamente collegato alle migrazioni: se è un diritto di ciascuna persona avere la libertà di scegliere dove vivere, lo è anche la possibilità di restare nel proprio Paese di origine. Per questo è però necessario che ognuno possa effettivamente sostenersi con le risorse della propria terra senza che queste vengano controllate da altri che se ne appropriano per sfruttarle. Se questo succede le comunità sono costrette o a fuggire o a vivere non libere, spesso in condizioni di vera e propria schiavitù. Mani Tese invece sostiene l’agricoltura di piccola scala – dove si produce anche per il mercato ma favorendo il controllo delle filiere da parte degli agricoltori stessi uniti in associazioni e cooperative -, la biodiversità, l’agroecologia, che prevede l’equilibrio tra l’uomo e l’ambiente circostante, l’utilizzo di fertilizzanti naturali e autoprodotti, la rigenerazione delle sementi e l’integrazione di colture e bestiame. Emblematica, a questo proposito, è l’esperienza della Guinea-Bissau dove si sta realizzando il progetto “Mettiamo le ali allo sviluppo, Promozione della filiera avicola in Guinea-Bissau” (Progetto FED 2015/358-745), nato a partire dal principio della sovranità alimentare e che poi ha incontrato un contesto, quello della regione di frontiera di Gabu, dove alto è il numero di persone, soprattutto giovani, che lasciano la propria terra nella speranza di un futuro migliore.

pollaio polli Guinea Bissau Mani Tese 2017
© Mirko Cecchi

 

La filiera virtuosa

Il progetto trae origine dalla riflessione che il Paese non potrà mai svilupparsi se non sarà in grado di migliorare la propria autosufficienza alimentare. Prima che iniziasse l’intervento, circa due anni fa, uova e carne di pollo, cibi importanti per l’alimentazione della popolazione, erano esclusivamente importati dall’estero. E’ partendo da quella situazione che Alfredo Cá, un guineense visionario, idealista ma anche molto concreto, si è messo in testa di produrre polli e uova al 100% della Guinea-Bissau. Ha girato i Paesi vicini per studiarne le esperienze, insieme all’associazione che nel frattempo si era riunita intorno alle sue idee, “Asas de socorro”. Ha avviato piccoli pollai e una prima struttura, più grande, per l’allevamento, importando i pulcini e una buona parte dei mangimi dal Senegal. Nel 2014 le strade di Alfredo, Asas de Socorro e Mani Tese si sono incontrate per realizzare un pollaio a beneficio dei detenuti del carcere di Bafatà, destinatari di un progetto sui diritti umani che l’ONG stava (e sta tuttora) promuovendo nel Paese. Da quella positiva esperienza è nata l‘idea di elaborare e poi realizzare, grazie al cofinanziamento dell’Unione Europea, il progetto qui presentato.

Tre i risultati principali di questo percorso. Il primo è lo sviluppo e la strutturazione di un centro per la riproduzione di polli e la produzione di uova e mangimi, l’unico del suo genere nel Paese. Conosciuto con il nome di CEDAVES, è un’impresa sociale oggi sostenibile e che mira a produrre polli “100% made in Guinea-Bissau”. Non serve più comprare pulcini in Senegal, essi nascono, grazie alle incubatrici dell’impresa sociale, direttamente in Guinea-Bissau. Il secondo risultato raggiunto è quello relativo alla produzione dei mangimi ed in particolare alla creazione di collaborazione e complementarietà tra agricoltori, che ne producono le materie prime, e allevatori. Oggi quasi tutte le materie prime sono acquistate nel Paese e pagate con prezzi equi, in campi e terreni che in precedenza non erano adibiti a produzioni necessarie per l’alimentazione della popolazione. Il terzo risultato raggiunto è aver creato una filiera dove a fianco del già citato centro operano 19 pollai, gestiti da gruppi di persone ma anche da singoli, che hanno scelto di avviare il proprio pollaio con pulcini prodotti dal CEDAVES allo scopo di migliorare la propria dieta alimentare, promuovere il consumo di un prodotto della Guinea-Bissau e avviare un’attività generatrice di reddito. Questi tre risultati stanno contribuendo a far sì che uova e carne di pollo diventino sempre più accessibili dalla popolazione.

La sovranità alimentare: alternativa all’emigrazione

Nel corso del progetto sulla filiera avicola è stato incrociato il tema delle migrazioni. Dapprima nel villaggio di Farim, dove è stato realizzato uno dei 19 pollai sopra citati con la speranza da parte degli anziani che potesse portare sviluppo e trattenere i giovani dal migrare e di conseguenza garantire un futuro al villaggio stesso. In seguito, nella regione di Gabu, che confina con Senegal e Guinea Conakry, è zona di forte migrazione e fa parte di uno dei corridoi più importanti per il passaggio dei flussi irregolari verso l’Europa. In questa regione Mani Tese, nel corso del 2017, ha realizzato un progetto per favorire lo sviluppo dell’area e sostenere il protagonismo e le opportunità per i giovani riducendo così la loro necessità di migrare. La prima attività proposta è stata la realizzazione di quattro pollai gestiti da associazioni giovanili come opportunità per migliorare la condizione nutrizionale ed economica dei soggetti coinvolti e con l’intento di dare alle persone l’opportunità di svolgere un’attività importante per lo sviluppo del proprio villaggio. Il progetto ha previsto anche attività di orticoltura attraverso la scelta dell’agroecologia come modalità di produzione, e la realizzazione di 4 centri di trasformazione dei principali prodotti agricoli base dell’alimentazione locale: mais e riso. In questo modo le comunità hanno la possibilità di controllare tutta la filiera sia per l’autoconsumo che per la commercializzazione.


FOCUS ON: IMPRESA SOCIALE CEDAVES IN NUMERI

Giugno 2016 – Settembre 2017: 75.385 uova prodotte (dalle 300 dei primi mesi alle circa 11.000 degli ultimi).

Ottobre 2016 – Settembre 2017: 15.003 pulcini venduti (dai 600 dei primi mesi agli attuali 2mila pulcini venduti al mese).

Aprile 2016 – Settembre 2017: 19.141 polli venduti (da giugno 2017 il centro concentra i suoi sforzi nella produzione e vendita di uova e pulcini, quasi azzerando l’allevamento e la vendita di polli).

Marzo 2016 – Settembre 2017: 267 tonnellate di mangimi prodotti (da 170 kg prodotti il primo mese a 33 tonnellate).

Giro d’affari di 178.228 euro.

Ed inoltre grazie al progetto 19 pollai satellite nelle tre regioni di realizzazione del progetto: Cacheu, Oio e Settore Autonomo di Bissau (11 gestiti da gruppi e 8 da singole famiglie aderenti all’Unione dei produttori avicoli della Guinea-Bissau).


Articolo comparso sul Giornale di Mani Tese dicembre 2017