IN GUINEA-BISSAU L’EMERGENZA SANITARIA SI SOMMA ALL’EMERGENZA ALIMENTARE
Per sostenere le comunità più in difficoltà, nei mesi di maggio e giugno abbiamo distribuito cibo, beni di prima necessità e pulcini e mangime per 10 pollai.
di Sara Gianesini, coordinatrice progetto “Integrazione dei richiedenti asilo e dei rifugiati senegalesi”
In Guinea-Bissau la diffusione del coronavirus preoccupa: i contagi, infatti, continuano ad aumentare (1.654 casi al 29 giugno secondo i dati del COES, Centro de Operações de Emergência de Saúde) e il Governo ha appena rinnovato lo stato di emergenza per un altro mese, fino al 25 luglio 2020. Sono quindi più di 3 mesi ormai che il popolo guineense affronta con scarsi mezzi l’emergenza sanitaria e alimentare e le organizzazioni internazionali stanno facendo il massimo sforzo per supportare la popolazione civile.
Nel mese di maggio, in collaborazione con l’UNHCR, Mani Tese ha consegnato beni di prima necessità e di igiene a 40 villaggi dislocati nella linea di frontiera con il Senegal. In particolare sono stati distribuiti: 480 kit per il lavaggio delle mani, 1.680 barre di sapone, 2.600 mascherine lavabili, 1.400 litri di candeggina, 14.000 kg di riso, 1.000 kg di cipolle, 1.040 litri di olio e 2.280 litri di aceto.
Ma non è abbastanza. Nei villaggi della regione di Cacheu, dove operiamo, la popolazione è in grande difficoltà per via delle restrizioni dovute allo stato di emergenza. A documentarlo è un sondaggio socioeconomico condotto da Mani Tese nell’area.
Fra le necessità più urgenti c’è l’approvvigionamento di cibo e il bisogno di rilanciare il commercio del cajiu che impatta enormemente sulla economie familiari. La popolazione ha bisogno, inoltre, di semi per la coltivazione che possano aiutare nella sussistenza comunitaria.
Per far fronte a queste necessità, nel mese di giugno abbiamo consegnato pulcini e mangime a 10 pollai comunitari e abbiamo sbloccato un sostegno a fondo perduto per 10 comunità affinché possano acquistare semi di mancarra e fagioli per l’imminente stagione agricola che coincide con la stagione delle piogge. Tutte attività che aiutano le comunità dei rifugiati ad affrontare il momento di emergenza non solo sanitaria, ma anche alimentare.
Queste attività sono state realizzate nell’ambito del progetto “Integrazione dei richiedenti asilo e dei rifugiati senegalesi” implementato in partenariato con UNHCR.
Nelle foto qui di seguito la consegna dei beni di prima necessità e di igiene avvenuta a maggio.