Ecoturismo e rifiuti in Guinea Bissau. Uno studio di sostenibilità dell’Università di Venezia

La Guinea Bissau è uno dei paesi più poveri del mondo anche a causa della lunga crisi politico-amministrativa culminata nel colpo di stato del 12 Aprile 2012. La guerra civile, combattuta fra il 1998-99, ha lasciato irrisolti numerosi problemi. La fragilità statuale ha favorito, attraverso la porosità dei confini e lo scarso controllo, il radicarsi di […]

La Guinea Bissau è uno dei paesi più poveri del mondo anche a causa della lunga crisi politico-amministrativa culminata nel colpo di stato del 12 Aprile 2012. La guerra civile, combattuta fra il 1998-99, ha lasciato irrisolti numerosi problemi. La fragilità statuale ha favorito, attraverso la porosità dei confini e lo scarso controllo, il radicarsi di gruppi criminali che fanno del paese una delle basi principali nel traffico di stupefacenti.

Ma accanto alla grave situazione politica e istituzionale il paese presenta grandi potenzialità e una positiva dinamica culturale, che è la vera risorsa del paese, purtroppo scarsamente valorizzata.

Infatti nonostante le ridotte dimensioni, poco più che il Belgio, il paese presenta una elevata biodiversità e possiede un grande potenziale turistico, il cui sviluppo ancora in fase embrionale, è per lo più legato a investitori stranieri in maggioranza presenti sulle isole, legati alle attività di pesca sportiva.

L’arcipelago delle Bijiagòs è composto da 88 isole di origine sedimentaria, la sede di settore è l’isola di Bubaque con l’omonima capitale, che conta circa 6761 abitanti. Ad oggi in tutto il paese non esiste alcun sistema di gestione e raccolta dei rifiuti. Anche nell’arcipelago delle Bijagos non viene effettuata la raccolta e la gestione dei rifiuti, in quantità anche provenienti dell’oceano, con gravi danni per la popolazione e l’ecosistema locale.

Il progetto, realizzato da Mani Tese in collaborazione con l’Università di Venezia ed Engim Piemonte, co-finanziato da Unione Europea e Regione Veneto, ha diversi obiettivi: migliorare i servizi e le infrastrutture di base per la conversione della città di Bubaque in polo turistico della Guinea Bissau e creare opportunità formative e professionali per i giovani Bijagos evitando fenomeni migratori. In ambito di protezione ambientale nello specifico è stato realizzato uno studio sulla gestione integrata dei rifiuti e uno sui percorsi eco-turistici dell’ Isola di Bubaque successivamente replicato anche per le altre isole limitrofe dell’ arcipelago

Venerdì 19, studiosi ed esperti si sono confrontati proprio all’Università Cà Foscari per sviluppare nuove riflessioni sul tema ed esporre i risultati di progetto. 

Ascolta il podcast con l’intervista a Claudia Zaninelli. 

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