Donne, educazione e agroecologia: tre sfide da tenere insieme per il Benin

Dalla valorizzazione del ruolo femminile ai programmi per la sovranità alimentare fino all’ambito educativo, altrettanto decisivo per il futuro delle comunità locali.

Il Benin è un piccolo Paese dell’Africa Occidentale situato nel golfo di Guinea. Ha una popolazione di poco meno di 12 milioni di abitanti e un indice di sviluppo umano che lo colloca al 163esimo posto della graduatoria su 189 Paesi registrati. Mani Tese lavora in Benin dal 1979, prima con azioni su tutto il territorio nazionale, in seguito, negli ultimi 10 anni in particolare, concentrandosi nella zona nord del Paese, nel Dipartimento dell’Atacorà, considerato uno dei più poveri del Paese. La strategia di azione che si è andata sviluppando negli ultimi anni ha messo al centro la valorizzazione, il rafforzamento e il riconoscimento del ruolo della donna nella società beninese. Questo approccio ha toccato dapprima l’ambito delle attività agricole e in un secondo momento l’ambito educativo, con una modalità che prevede un forte collegamento e interdipendenza tra questi ambiti.

Agroecologia: una chiave per la crescita economica e sociale

Rispetto all’ambito sovranità alimentare/agroecologia, la metodologia che Mani Tese utilizza parte dal lavoro con i gruppi di donne, già presenti nelle comunità e nei villaggi, e prevede il loro sviluppo sociale ed economico valorizzando i prodotti locali nelle fasi di produzione, trasformazione e commercializzazione delle rispettive filiere.

Questa scelta si basa sulla consapevolezza che le donne hanno un ruolo nell’ambito dell’economica agricola e sono elemento chiave per il sostentamento della famiglia, ma spesso questo rischia di essere marginale, sia da un punto di vista economico sia da un punto di vista sociale, a causa dell’assenza di mezzi e opportunità con conseguente impatto negativo sull’intera società.

L’altro aspetto della strategia è quello della valorizzazione dei prodotti locali a cominciare dal fonio, un cereale della tradizione agricola del Benin come di altre zone di quella parte di Africa, dalle ricche proprietà nutritive che negli anni è stato dimenticato e sostituito dal mais e dalla coltivazione, a scopo di rendita, del cotone. Il secondo ambito, quello relativo all’educazione, è strettamente collegato al primo poiché solo se alfabetizzate e formate le donne possono essere protagoniste nella vita sociale ed economica delle loro comunità di appartenenza.

Tra lavoro ed educazione

Per mettere in pratica questa strategia, Mani Tese, negli ultimi cinque anni ha realizzato e concluso in Benin tre progetti (Impresa sociale al femminile e percorsi educativi per la valorizzazione delle filiere agricole locali; Protagonismo femminile e sviluppo economico; Scuola diritti e agroecologia per le bambine e le donne in Benin) con cui sono state costituite, da un lato, tre imprese cooperative di donne nella filiera della manioca e dall’altro si è intervenuto sulle attività educative, avviando un primo programma nell’ambito della dispersione scolastica delle bambine con una parte di esercitazione pratica di orientamento al lavoro presso gli stessi gruppi di donne coinvolti nella filiera della manioca.

Relativamente alle azioni in corso, a novembre 2020 ha preso avvio il progetto Miglioramento della sicurezza alimentare e delle condizioni igienico-sanitarie delle comunità di contadini del Dipartimento dell’Atacorà. Il progetto si pone l’obiettivo di raggiungere tre risultati: l’aumento della produzione agricola delle comunità e la loro capacità di trasformare i prodotti coinvolgendo un totale di 1125 contadini, in particolare oltre che sulla manioca e sul fonio, già menzionati, a cui sarà dedicata anche la fase di trasformazione, si lavorerà su altre varietà locali di prodotti quali mais giallo, sesamo, patata dolce e igname; un migliore e più equilibrato apporto nutrizionale garantito dal coinvolgimento di 525 donne, promuovendo una maggior varietà di prodotti agricoli; in terzo luogo, l’incremento di acqua potabile attraverso la costruzione o riabilitazione di quattro pozzi con pompa a mano con i relativi comitati di gestione.

Terminerà, invece, a fine 2020 il progetto Scuola per tutti: Prevenzione dell’abbandono scolastico per assicurare il diritto all’istruzione in Benin. Anche in questo caso sono previsti due risultati: assicurare un regolare monitoraggio dei casi di abbandono ed intervenire tempestivamente per accompagnare le studentesse a rientrare a scuola; rafforzare la consapevolezza dei leader comunitari, delle famiglie e degli stessi studenti sull’importanza dell’istruzione.