I giovani senza ideologia e con molto pragmatismo sono i protagonisti di una battaglia che richiama con urgenza i governi al rispetto degli impegni assunti.
L'urgenza di lottare contro il cambiamento climatico nasce da una domanda di giustizia, sopratutto per chi, nei paesi del Sud del Mondo è il primo a subirne le conseguenze.
Dalla Nigeria al Mozambico, le popolazioni locali pagano il prezzo più alto in termini di danno ambientale e povertà a causa del sistema di mercato attuale che governa l'estrazione e l'esportazione di combustibili fossili.
Sono 35 milioni le persone nel mondo costrette al lavoro forzato, spesso impiegate in attività che minano gli ecosistemi naturali come l'abbattimento illegale delle foreste. Dunque, combattere le schiavitù moderne significa anche fermare l'ecocidio della terra.
Mani Tese opera nel Paese con tre progetti indirizzati alle comunità rurali per aumentare la consapevolezza sui temi ambientali e favorire modelli di agricoltura resiliente.
Negli ultimi dieci anni, sono state due le crisi globali che hanno segnato la vita della comunità internazionale: la crisi finanziaria dei mutui sub-prime e la crisi climatica, che ha scalato la classifica dei trend topics dal 2015 a oggi.
Mani Tese dedica un numero del giornale ai cambiamenti climatici con un poster da stampare per manifestare durante il secondo sciopero globale per il clima.
Vi aspettiamo il 22/5 a Firenze e il 23/5 a Milano per la presentazione del dossier sulla filiera del cacao in Ecuador con degustazione di cioccolato etico!
Una festa per celebrare la nostra storia nel Paese. Dal 1979 a oggi Mani Tese in Guinea-Bissau è cresciuta notevolmente grazie all'impegno di tante persone!