Cambogia: dopo gli abusi, una nuova vita per Sreyphiev

Sreyphiev, 12 anni, dopo avere subito sfruttamento e violenza, sta riprendendo in mano la sua vita presso il centro di accoglienza di Damnok Toek.

Sreyphiev[1], 12 anni, viveva con la madre e i fratelli nella provincia di Kampong Som nella Cambogia meridionale.

Dopo il divorzio, la sua mamma, facendo molta fatica a provvedere ai bisogni della famiglia, decise di portare Sreyphiev a vivere con sua zia nella città di Poipet, dalla parte opposta del paese.

La zia, però, la costringeva a lavorare per ore, minacciandola di mandarla a prostituirsi per strada. Col passare del tempo iniziò inoltre a usare violenza contro la bambina.

Terrorizzata e impotente, Sreyphiev fuggì dalla casa della zia nel tentativo di tornare da sua madre nella provincia di Kampong Som. Camminando per le strade di Poipet e chiedendo indicazioni, fortunatamente si imbatté in uno degli agenti che collaborano con il centro di accoglienza per bambini vittime di traffico Damnok Toek, che la portò al Centro di Ascolto dove ebbe subito accoglienza, cibo e protezion. In collaborazione con le autorità locali, la bambina fu poi accolta dal Centro di Accoglienza di Damnok Toek.

All’inizio, non appena arriva al centro, Sreyphiev faticava a comunicare con gli altri bambini e con il personale a causa della traumatica esperienza di vita subita dalla zia. Col tempo, però, ha iniziato a sentirsi meglio e più a suo agio, cominciando a interagire con gli altri e a partecipare alle attività di gruppo.

Sreyphiev oggi sta a poco a poco riprendendo in mano la sua vita, trovando conforto nelle attività quotidiane. Le piacciono, in particolare, le attività ricreative che si fanno presso il Centro di Accoglienza, come la meditazione, la danza, l’artigianato, il giardinaggio, la cucina, il disegno e le sessioni di ascolto.

Nella foto, i bambini del centro di accoglienza e del centro di assistenza temporanea si divertono durante la gita in montagna nella provincia di pursat, 19-22 settembre 2022


[1] Il nome della bambina è stato cambiato per proteggere la sua identità.