IN BURKINA FASO PIANTIAMO I SEMI DI UN NUOVO PROGETTO

Al via le attività di agricoltura urbana del progetto “Imprese sociali innovative e partecipazione dei migranti per l’inclusione sociale in Burkina Faso”

Lunedì 11 febbraio 2019 si è tenuto l’evento di lancio delle attività di agricoltura urbana a Ouagadougou che ha inaugurato anche nella capitale il progetto “Imprese sociali innovative e partecipazione dei migranti per l’inclusione sociale in Burkina Faso, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo e dalla Fondazione Maria Enrica. Nei mesi scorsi il progetto era stato presentato a Koudougou e Tenkodogo, capoluoghi delle due regioni, Centro Ovest e Centro Est, dove si svolgono le attività di sostegno alle imprese agroalimentari e di coinvolgimento della diaspora burkinabè in Italia previste dall’intervento.

La cerimonia si è svolta alla presenza del sindaco di Ouagadougou Armand Béouindé ed è stata aperta con i saluti delle autorità pubbliche e tradizionali del quartiere di Tanghin, area che fa parte della cosiddetta cintura verde della capitale dove si è svolto l’evento. Le autorità hanno sottolineato l’importanza di investire in agricoltura anche in ambito cittadino, con un’attenzione particolare ai soggetti più vulnerabili.

È poi intervenuto il rappresentante della Federazione degli orticoltori urbani ricordando che sono migliaia gli aderenti che praticano attività orticole a Ouagadougou e che c’è ancora molta terra disponibile per essere coltivata.

La parola è poi passata a Giovanni Sartor, Responsabile cooperazione internazionale di Mani Tese, che ha dichiarato come sia fondamentale investire in agricoltura in ambito urbano promuovendo la transizione agroecologica e ha portato come esempio la città di Milano, partner di progetto con cui è prevista un’attività di scambio, seconda città agricola d’Italia che ha costituito il parco agricolo sud Milano e attua politiche attente al consumo di cibo locale, sano e di qualità. Rispetto a quest’ultimo aspetto è intervenuta anche Elena Scanferla, direttrice di ACRA, partner di progetto, che ha brevemente introdotto la componente dell’intervento riguardante l’impresa sociale Ké de burkinabé, che si occupa di promuovere e commercializzare produzioni locali, sane e di qualità nella capitale.

La parola è quindi passata al sindaco della città che, ringraziando Mani Tese e ACRA per l’impegno nel progetto, ha ricordato brevemente le attività previste a Ouagadougou, tra le quali lo studio cartografico e il censimento dei perimetri orticoli, il sostegno alle donne produttrici e il concorso per i giovani nell’ambito delle nuove tecnologie. Ha infine ricordato che anche il comune ha impegnato delle risorse per le attività, che si aggiungono a quelle messe a disposizione dal progetto, in particolare per quanto riguarda la formazione dei produttori urbani.

Il primo cittadino ha chiamato ad affiancarlo per dare l’avvio ufficiale al progetto il dott. Domenico Bruzzone, direttore della sede AICS di Ouagadougou, che ha ricordato la solida amicizia che lega Italia e Burkina Faso, testimoniata anche dalla presenza positiva di migliaia di burkinabé in Italia, alcuni dei quali sono coinvolti nel progetto, e che ha elogiato questo tipo di interventi innovativi frutto di un partenariato ampio e di un positivo scambio di esperienze.

Il dott. Bruzzone e il sindaco Béouindé, insieme alle altre autorità presenti, hanno dato il via ufficiale al progetto piantando alcuni semi, in segno di augurio per la sua buona riuscita, mentre Wendy Lenarduzzi, la responsabile Paese di Mani Tese in Burkina Faso, ha piantato il primo albero.

A proposito del progetto

Il progetto “Imprese sociali innovative e partecipazione dei migranti per l’inclusione sociale in Burkina Faso di durata triennale, è nel corso della sua prima annualità ed è realizzato da Mani Tese in partenariato con Fondazione ACRA, CeSPI, Chico Mendes, Ital-Watinoma Comune di Milano, Comune di Ouagadougou. Ass. Watinoma, FIAB (Federazione nazionale delle industrie agroalimentari e di trasformazione del Burkina Faso) e FENAFERB (Federazione nazionale delle donne rurali del Burkina Faso). Il progetto è cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo  e dalla Fondazione Maria Enrica.