Burkina Faso: È ritornata l’acqua a Loumbila!

Grazie all’installazione di una nuova pompa i produttori locali possono finalmente ritornare a prendersi cura del terreno e continuare la sfida agroecologica ripensando alla propria strategia di sviluppo.

Ci troviamo a Loumbilia, nella provincia di Oubritenga in Burkina Faso, dove lunedì 19 giugno è finalmente ritornata l’acqua dopo un periodo in cui l’Unione dei produttori di Loumbila, sostenuta da Mani Tese, aveva subito una battuta d’arresto nella produzione agricola perché la pompa che funzionava ad energia solare si era rotta.

L’acquisto di una nuova pompa è stato possibile grazie ad un dono dell’impresa comasca EQUA srl, che si occupa di energia rinnovabile e ha collaborato con Mani Tese in diversi progetti.

In un contesto come quello del Burkina Faso, con un clima semi-saheliano, la mancanza di una fonte d’acqua pulita costante segna profondamente le attività agricole, fino a renderle impraticabili in sua assenza.

Tuttavia, grazie alla donazione di EQUA, i produttori dell’Unione di Loumbila possono finalmente ritornare a prendersi cura dell’appezzamento di terra in capo all’Unione, certificato da CNABio, e continuare la produzione agroecologica di diversi prodotti, tra cui pomodori, cipolle, cetrioli, zucchine, gombo, moringa e peperoncino.

L’Unione è composta da 238 produttori, 45 dedicati interamente all’agroecologia, e 146 donne che svolgono sia il ruolo di produttrici che di trasformatrici. I membri dell’Unione appartengono a 9 diversi villaggi e fanno parte di 17 cooperative.

La nuova pompa ha dato lo slancio all’Unione per ripensare alla propria strategia di sviluppo e l’ha raccontata a Mani Tese durante una riunione.

Sanfo, portavoce dei produttori, ha affermato che, grazie alla nuova pompa, l’Unione si impegnerà a fondo su tre livelli: la produzione, la trasformazione e la commercializzazione. Innanzitutto, potrà ricominciare la produzione agricola agroecologica, la produzione del compost con la tecnica del bokashi e utilizzerà la propria cassa per finanziare la sistemazione di alcuni bacini d’acqua presenti sul perimetro.

Le donne riprenderanno a fare le confetture di cipolle e si dedicheranno anche all’essiccazione e vendita di foglie di moringa, gombo e peperoncino e ricominceranno a partecipare alle fiere portando i loro prodotti agroecologici, cercando di installare un nuovo punto vendita in un’area strategica della città sensibilizzando i clienti sul valore aggiunto della loro produzione.

Il ritorno dell’acqua è stato fondamentale e ha ridato energia al gruppo di produttori e trasformatrici che subito dopo l’installazione si è già messo all’opera sul perimetro preparando il terreno per la stagione delle piogge.