Benin: garantire cibo e igiene fra terrorismo, lavoro minorile e siccità

Nonostante le minacce jihadiste, gli effetti della pandemia e il costo della vita sempre più elevato, proseguono le attività di Mani Tese per garantire la sicurezza alimentare e le condizioni igienico sanitarie della popolazione.

In Benin molte minacce  gravano sull’intera popolazione della  regione  dell’Atacora, dove siamo presenti nei comuni di Natitingou, Toucountouna e Kouandé con il progetto “Miglioramento della sicurezza alimentare e delle condizioni igienico-sanitarie delle comunità agricole del dipartimento dell’Atacora” cofinanziato dai fondi 8 per 1000 a diretta gestione statale.

Dal punto di vista produttivo in  ambito agricolo, la stagione delle piogge 2021 è stata caratterizzata da precipitazioni inadeguate intervallate da un lungo periodo di siccità. La diretta conseguenza di questa situazione è la carenza precoce di alcuni importanti alimenti nei mercati locali e un aumento incontrollato dei prezzi nel 2022. L’ irregolarità delle piogge ha anche causato una siccità prematura di bacini e fiumi tradizionali necessari per lo sviluppo delle attività orticole.

Sul piano sociale, la pandemia di Covid-19 ha causato nuovi disagi sanitari e la chiusura delle scuole per alcuni mesi, che ha portato a un aumento del fenomeno del lavoro minorile con frequenti casi di bambini trafficati a scopo di sfruttamento.

Il territorio del Nord, del quale fa parte l’Atacora, del Benin è stato inoltre segnato dall’aumento di episodi di sconfinamento dei movimenti di matrice jihaidista attivi nel vicino Burkina Faso con atti di terrorismo che hanno causato la perdita di vite umane ma anche un  esodo importante di popolazioni burkinabé, in fuga dalle violenze del loro paese di origine.

Nonostante il contesto incerto, le attività del nostro progetto sono proseguite e anzi hanno permesso di ridurre, per la popolazione destinataria delle attività, gli effetti di queste minacce.

Negli scorsi mesi, abbiamo lavorato per garantire la sicurezza alimentare insieme a 21 gruppi di donne (per un totale 525 donne) con cui abbiamo preparato gli appezzamenti di terreno per avviare le attività agricole nella stagione secca. Le agricoltrici hanno partecipato a un corso di formazione sull’orticoltura per la produzione di ortaggi e a un corso di formazione in nutrizione.

Due donne mostrano fiere i loro prodotti orticoli
Una donna innaffia il proprio campo

Sono stati inoltre distribuiti attrezzi e  semi di varietà orticole per incrementare le loro capacità di produzione di ortaggi fuori stagione e sono stati costruiti e inaugurati 4 centri di trasformazione con annesso magazzino per la manioca e il fonio. Infine, sono stati distribuiti kit per irrigare i campi di ciascun gruppo agricolo.

Un ragazzo verifica l’efficienza del kit di irrigazione appena installato

Per prevenire, infine, la diffusione di malattie a trasmissione oro-fecale come il colera, l’amebiasi, la taeniasi, la dracunculiasi, l’ascariasi e la bilharzia, sono state organizzati corsi di formazione sull’igiene e la salute nei villaggi.

Il nostro impegno in Benin oggi prosegue. Con l’aiuto di chi vorrà sostenerci, contiamo di portare a termine il nostro progetto per rendere la popolazione sempre più sicura, indipendente e resistente alle minacce di un contesto purtroppo sempre più instabile.

Aiutaci a garantire indipendenza e resilienza a centinaia di famiglie in Benin e sostieni i nostri progetti donando via bonifico o a questo LINK inserendo la causale “Con gli agricoltori del Benin”.