BAMBINE UNITE CONTRO LA DESCOLARIZZAZIONE IN BENIN!

Le bambine della scuola di Tampègré cercano insieme, con l’aiuto di Mani Tese, le soluzioni ai problemi che minano la loro istruzione.

Il villaggio di Tampègré, in Benin, non è molto distante dalla città di Natitingou eppure la popolazione vive ancora in una situazione d’isolamento. L’uso della tecnologia, in particolare, è ancora una leggenda per molti abitanti del villaggio e soprattutto per le bambine della scuola primaria.

Ecco perché le alunne di Tampègré hanno prestato la massima attenzione durante la proiezione delle foto dei corsi di educazione civica a cui hanno partecipato, realizzati con Mani Tese nell’ambito del progetto “Bambine istruite e donne imprenditrici in Benin”.

In quell’occasione, le ventidue bambine partecipanti hanno avuto l’opportunità non solo di rivedersi nella piccola “scatola di immagini” ma anche di osservare per la prima volta alcuni strumenti tecnologici come il tablet, il computer portatile e il proiettore rimanendone affascinate.

In un contesto nel quale vi è una fortissima differenza di accesso alle nuove tecnologie in ambito giovanile tra la città e le zone rurali che rischia di condizionare fortemente le opportunità di futuro, per coloro che vivono nelle zone periferiche utilizzare alcuni strumenti come quelli citati per i corsi di educazione civica, oltre a facilitare la possibilità di comprensione e apprendimento, è un primo tentativo di colmare questa differenza.

Al termine della proiezione, è stato organizzato un dibattito educativo nel corso del quale le ragazze hanno esposto i problemi con i quali devono confrontarsi più frequentemente. Si tratta soprattutto della mancanza di sostegno da parte dei genitori, che in alcuni casi sfocia nel vero e proprio abbandono, della scarsa comunicazione fra genitori e figlie sulle difficoltà delle bambine e della fatica nel comprendere alcune delle lezioni.

Poiché l’approccio di Mani Tese non consiste nel fornire direttamente alle bambine delle soluzioni “preconfezionate” ai problemi ma di facilitare un processo che consenta loro di cercare da sole il modo di affrontare le difficoltà che incontrano, la riflessione si è orientata sulla ricerca di possibili soluzioni da parte delle ragazze.

Le bambine hanno formulato alcune proposte, fra cui, innanzitutto quella di parlare dei propri problemi con i genitori senza aspettare che siano loro a parlarne (cosa che può apparire scontata, ma che in molti casi non lo è). In secondo luogo, rendere partecipi delle proprie difficoltà gli insegnanti, che possono aiutare le alunne a dialogare più facilmente con i genitori, con l’associazione dei genitori degli alunni o le autorità locali competenti. Infine, restare unite di fronte ai problemi per cercare insieme delle soluzioni.

Le alunne delle scuole, oltre a partecipare ai corsi di educazione civica, hanno anche potuto toccare con mano come le donne possano intraprendere delle attività generatrici di reddito sperimentando le attività di trasformazione della manioca in gari e tapioca, che le loro mamme praticano per sostenere le proprie famiglie e l’istruzione delle figlie.

Le ragazze hanno potuto assistere e partecipare a tutte le fasi del processo, sotto la guida attenta dei gruppi di donne sostenuti da Mani Tese.

La lotta alla dispersione scolastica in Benin prosegue inoltre attraverso le trasmissioni radiofondiche di sensibilizzazione realizzate nell’ambito del progetto e diffuse dalle due radio comunitarie Tuko Sari di Kouandé e Nanto FM di Natitingou, rispettivamente in lingua Bariba e Waama.
Iniziate a febbraio, le trasmissioni si sono articolate attorno a due temi principali: l’istruzione delle bambine e i diritti di cittadinanza per la componente femminile della popolazione.

Il secondo tema, in particolare, si è aperto con una trasmissione dal titolo “Lo status della donna nella società di oggi” nella quale si è ribadito come le donne africane, oggi, abbiano inequivocabilmente dato inizio a un cammino irreversibile verso l’autonomia. La posizione e l’immagine della donna sono nettamente migliorate rispetto a un secolo fa: oggi le donne esercitano, a livelli diversi, attività generatrici di reddito, attività tecniche o professionali a forte impatto socio-economico.
La trasmissione si è conclusa esortando tutte le donne a mobilitarsi ancor di più per far progredire il proprio status.

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