22 giugno 2016 – AL LAVORO NEI CAMPI DI MANIOCA!

Arriviamo al villaggio di Tampegré, nel comune di Toucountouna, dopo una notte di pioggia torrenziale. Nei campi, che i giorni scorsi erano quasi vuoti, oggi vediamo i contadini approfittare delle prime piogge per preparare le “collinette” di terra che ospiteranno le piante di manioca. Si tratta di un lavoro faticoso, fatto dagli uomini con la […]

Arriviamo al villaggio di Tampegré, nel comune di Toucountouna, dopo una notte di pioggia torrenziale. Nei campi, che i giorni scorsi erano quasi vuoti, oggi vediamo i contadini approfittare delle prime piogge per preparare le “collinette” di terra che ospiteranno le piante di manioca.

Giorno 6 - Tampegrè

Si tratta di un lavoro faticoso, fatto dagli uomini con la zappa tradizionale. Un contadino ci mostra come utilizzarla, ma il nostro tentativo risulta un po’ goffo: ci mancano tecnica e, forse, anche forza fisica.

Giorno 6 - Tampegrè 5

A Toucountouna parliamo con Pascal T. Poematè, presidente dei produttori di cotone della zona e anche lui, come i contadini che abbiamo incontrato nei giorni scorsi, ci racconta di una crisi ormai decennale. Pascal stesso ha riconvertito negli ultimi anni alcuni dei suoi campi dal cotone alla manioca: “il problema – dice – è l’aumento del costo dei pesticidi e dei fertilizzanti utilizzati per la coltivazione”.

Giorno 6 - Tampegrè 3

Ci mostra quindi due campioni di Napeco Metafos e Moacartarine 46, insetticidi altamente tossici prodotti in Cina e distribuiti dalla società nazionale di promozione dell’agricoltura: un’altra differenza fondamentale tra il modello agro-alimentare di esportazione e quello della sovranità alimentare che abbiamo visto all’opera nei campi di manioca.

(Diario dal Benin, Giorno 6 – a cura di Valerio Bini, Presidente di Mani Tese e Paolo Santagostini, ricercatore in geografia e dottorando all’Università di Paris VIII)