Agroecologia e sostenibilità ambientale in Mozambico

Il progetto WONA, di Mani Tese, intende raggiungere la sicurezza alimentare attraverso la lotta e l’adattamento al cambiamento climatico, la riforestazione e la rigenerazione del verde urbano in una prospettiva partecipata.

Il progetto “WONA: orti e vivai urbani e politiche comunali per promuovere la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale a Quelimane“, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, è un intervento sinergico che si inserisce in un programma che Mani Tese, insieme all’UPC-Z, al Comune di Quelimane e all’E35, ha contribuito a implementare negli ultimi anni.

Questo programma ha come pilastri lo sviluppo rurale legato alla rigenerazione urbana, l’agricoltura agroecologica e sostenibile per garantire la qualità e la sicurezza alimentare, la promozione di politiche di lotta e adattamento al cambiamento climatico attraverso la riforestazione e la rigenerazione del verde urbano in una prospettiva partecipativa di comunità e istituzioni. Il progetto viene attuato nella città e nel distretto di Quelimane e promuove anche la sicurezza alimentare.

L’Associazione dei Giovani Agricoltori di Quelimane (AJAQ) è stata selezionata dal progetto come beneficiaria e ha usufruito di una formazione tecnica sulla produzione agro-ecologica e di una serra per la produzione di ortaggi dotata di vassoi isoprop, che consentono la produzione anche fuori stagione.  Alexandre Chico, membro dell’AJAQ, sostiene che, grazie a questa opportunità, quest’anno il gruppo ha avuto un tasso di produzione superiore rispetto agli anni precedenti nonostante  le varie difficoltà come il gelo, la mancanza di acqua per l’irrigazione e le difficoltà di trasporto. “Con il progetto c’è stato un maggiore successo nella produzione” ha affermato Alexandre

Oltre ad AJAQ, sono stati formati altri 2 gruppi di beneficiari per creare orti urbani e periurbani nelle comunità di Namuinho e Marrabo. Qui sono stati realizzati anche campi di produzione di ortaggi a km 0. Per i beneficiari di entrambi i gruppi si è trattato di un’esperienza nuova dato che non avevano mai lavorato prima nell’orticoltura. “Siamo riusciti a ottenere prodotti in grandi quantità e di notevole qualità, anche secondo i nostri clienti” ha dichiarato Nélia Acácio, presidente del gruppo Marrabo,

Un altro pilastro del progetto “WONA” è l’intervento nella lotta per la resilienza al cambiamento climatico nella città di Quelimane. In coordinamento con il Consiglio Autarchico della Città di Quelimane (CACQ), sono state infatti realizzate attività di riforestazione urbana nella città e nei quartieri, oltre che nelle scuole.

Dopo la distruzione della prima serra a causa dei cicloni che si sono abbattuti sulla zona tra gennaio e febbraio, il progetto ha finanziato la costruzione di un nuovo vivaio per la produzione di piantine, dotato di vassoi in legno e tubetti di plastica in cui vengono fatte germogliare le piantine durante le prime fasi di crescita.

Il progetto WONA ha anche migliorato alcune attività quotidiane come il trasporto di piante e materiali all’interno e all’esterno del vivaio comunale e del centro di compostaggio grazie alla dotazione di una cargo-bike.

 

Inoltre, attraverso la costruzione di sistemi di raccolta d’acqua piovana dal tetto, è aumentata la disponibilità di acqua all’interno del vivaio. Con il progetto Wona si è infine favorito il contatto  tra il vivaio e le scuole, coinvolgendo 10 istituti della città in sessioni di educazione ambientale sui rischi legati ai cambiamenti climatici, sull’importanza degli alberi e sul valore del verde in città.

Secondo Baridjane Francisco, Direttore dell’assessorato di riforestazione, dei giardini e spazi pubblici del CACQ, “Questa sinergia ha aumentato il livello di produzione di piantine nel vivaio comunale, dando anche un nuovo approccio e una visione a lungo termine. La produzione in tubetti si è rivelata molto efficiente e sostenibile, dato che prima si produceva in sacchi di plastica usa e getta. “Il progetto WONA ha dato più dinamismo al nostro centro”, continua il Direttore, “aumentando anche la diversificazione delle specie all’interno del vivaio comunale, come gli alberi da frutto”.

Il progetto WONA prevede anche lo scambio di esperienze e buone pratiche sia all’interno del Mozambico che tra il Mozambico e l’Italia. Tra il 12 e il 15 ottobre la Fondazione E-35, basata a Pemba, è venuta in visita di scambio a Quelimane per conoscere le realtà in cui Mani Tese lavora e l’impatto che il progetto ha avuto. Sono stati visitati i gruppi di beneficiari che svolgono attività di orticoltura, il vivaio comunale, il centro di compostaggio, alcune delle scuole beneficiarie delle attività di educazione ambientale, le zone riforestate e i forum di quartiere che il progetto ha creato per favorire il senso di ownership nei confronti degli alberi piantati dal progetto. La visita si è conclusa con un seminario per lo scambio di esperienze tra le due città.

 

Nell’ambito dello scambio tra Mozambico e Italia, il 7 ottobre si è inoltre svolto un workshop online su due temi: “La riforestazione urbana come azione chiave per la mitigazione dei cambiamenti climatici” e “Come le politiche pubbliche partecipative possono contribuire allo sviluppo e alla gestione del verde urbano”. Vi hanno partecipato, oltra a Mani Tese e la Fondazione E-35, anche il Municipio di Quelimane, il Municipio di Pemba, il Comune di Reggio Emilia e la Regione Emilia-Romagna.