#16OTTOBRE E DINTORNI: LA RESILIENZA DEI PICCOLI AGRICOLTORI IN BURKINA FASO

di Karim Sawadogo, responsabile attività di terreno, Mani Tese, Burkina Faso La Giornata mondiale dell’alimentazione di quest’anno è dedicata ai cambiamenti climatici per ricordare al mondo che le persone più colpite dalla fame e dalla povertà – per lo più contadini, pescatori e agricoltori – sono anche quelli più penalizzati proprio dai cambiamenti climatici. Il […]

di Karim Sawadogo, responsabile attività di terreno, Mani Tese, Burkina Faso

La Giornata mondiale dell’alimentazione di quest’anno è dedicata ai cambiamenti climatici per ricordare al mondo che le persone più colpite dalla fame e dalla povertà – per lo più contadini, pescatori e agricoltori – sono anche quelli più penalizzati proprio dai cambiamenti climatici. Il nesso tra questi due grandi temi ci porta a ragionare sulla necessità di rafforzare la resilienza dei piccoli agricoltori per garantire sicurezza alimentare a tutta la crescente popolazione mondiale riducendo al contempo le emissioni di CO2.

Di questo siamo convinti a Mani Tese anche alla luce degli oltre 50 anni di lavoro sul campo a fianco delle organizzazioni contadine e delle istituzioni locali del Burkina Faso. Il nostro obiettivo? Rafforzare le capacità dei produttori fornendogli assistenza tecnica, organizzativa e finanziaria per aiutarli a migliorare in modo sostenibile il cibo che producono e più in generale renderli autonomi e capaci di contribuire al miglioramento della situazione economica e sociale delle loro comunità.

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Per fare questo, Mani Tese realizza una serie di attività volte a promuovere l’agroecologia, concetto che associa lo sviluppo dell’agricoltura con la protezione a la rigenerazione dell’ambiente naturale. Le tecniche agroecologiche includono il controllo biologico (lotta contro la malattia delle piante con « pesticidi organici »), l’agroforesteria (combinazione di alberi e colture sugli stessi appezzamenti di terreno), lo stoccaggio di acqua naturale e l’uso di compost organico. Tutte queste tecniche consentono di ridurre al minimo o azzerare l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi chimici, oltre che rinnovare le caratteristiche organolettiche dei terreni, favorendo l’uso di pesticidi naturali (neem, caelcedra, cassia Amara, ceneri di legno, ecc). Questi metodi sono inoltre accompagnati dalla piantumazione di siepi che ospitano la biodiversità e dalla costruzione di barriere anti erosive e riforestazione di aree specifiche.

 

A Mani Tese siamo convinti che sia possibile conciliare il produttivismo agricolo e la sostenibilità ambientale e che sul lungo periodo l’agroecologia possa consentire ai contadini poveri di ottenere rendimenti molto più elevati rispetto all’agricoltura convenzionale. Un’esempio concreto di tutto questo risiede in due progetti che stiamo realizzando in Burkina Faso. Si tratta dei programmi « donne e sviluppo rurale per la sicurezza alimentare » e « partnership per lo sviluppo sostenibile tra l’Italia e il Burkina Faso », all’interno dei quali, in collaborazione con l’Unione Provinciale dei produttori agricoli del Boulkiemde, 50 produttori sono stati individuati per sperimentare dei veri e propri kit agroecologici costituiti da piccoli attrezzi e piante di varietà locali come mango, neem, acacia albida e moringa.

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Un anno dopo, 10 tra quei 50 produttori sono stati individuati sulla base del loro interesse specifico rispetto ai metodi di produzione agroecologia per lo start-up di fattoria agroecologica che possa diventare un modello positivo di riferimento per l’apprendimento e lo scambio tra contadini e comunità locali. Per fare questo Mani tese ha messo a disposizione di ogni produttore i materiali necessari per la piantumazione di ulteriori 15600 piedi di specie locali come acacia nilotica, chevalerie, moringa, neem, papaia e agrumi oltre che l’accompagnamento formativo sulle tecniche di compostaggio, produzione bio pesticidi e sensibilizzazione su agroecologia e cambiamenti climatici.

 

Con questo supporto tanti passi in avanti sono già stati fatti e molti se ne faranno nei prossimi mesi. Continuerà infatti la promozione della produzione di compost organico, la formazione per la costruzione di barriere antierosive (dighette in pietra, Zai e mezzelune) e la creazione di parcelle sperimentali sul controllo biologico e i trattamenti fitosanitari naturali.

(Nelle foto, due produttori beneficiari di kit agroecologici.)