#16OTTOBRE E DINTORNI: A SCUOLA DI AGROECOLOGIA

di Giovanni Sartor, Responsabile Cooperazione Internazionale di Mani Tese Prosegue la visita ai progetti in Kenya della delegazione di Mani Tese, insieme al partner locale NECOFA (Network for Eco-Farming in Africa). Siamo ai bordi della foresta di Kiptunga, una delle tante che compongono il complesso del MAU, l’estensione forestale più importante del Kenya. Il programma […]

di Giovanni Sartor, Responsabile Cooperazione Internazionale di Mani Tese

Prosegue la visita ai progetti in Kenya della delegazione di Mani Tese, insieme al partner locale NECOFA (Network for Eco-Farming in Africa). Siamo ai bordi della foresta di Kiptunga, una delle tante che compongono il complesso del MAU, l’estensione forestale più importante del Kenya. Il programma prevede la visita a una scuola primaria, quando ci avviciniamo la riconosco, l’avevo già visitata nel mese di marzo del 2014 (il 24 per l’esattezza, la data la scoprirò più tardi nel visitor’s book che ogni visitatore è tenuto a firmare).

Sono contento di scoprire che le attività avviate da Mani Tese e NECOFA proseguono, anzi si sono rafforzate. Il direttore è lo stesso di due anni fa e dopo i calorosi saluti di benvenuto si ricorda di me e dell’albero di Dobea, specie autoctona, che avevo piantato durante quella visita, che nel frattempo è cresciuto. La scuola, “Timodel Timsales Primary school”, porta nel nome quello dell’azienda, Timesales, che produce legname, che ha contribuito alla sua costruzione come azione di Responsabilità Sociale di Impresa. A testimoniarne la contraddizione gli studenti ci accolgono con una danza e cantando l’importanza della foresta e della cura degli alberi per garantire la vita.

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La visita ha come obiettivo l’orto che si trova dietro l’edificio scolastico e del quale si occupano i 36 studenti membri del 4K club, nome utilizzato in Kenya per coloro che nelle scuole sono incaricati di seguire agricoltura e ambiente. Orgogliosi del loro compito sono loro stessi a dirci cosa significa 4 K in Kiswaili: Kungana (uniti), Kufanya (agire), Kusaidia (aiutarsi), Kenya.

A prendere la parola è Florence Njau, insegnante della scuola incaricata di seguire il gruppo, ci spiega che l’orto è stato avviato da due anni e che è molto importante in particolare per gli Ogiek, l’etnia di appartenenza del 90% degli alunni, imparare fin da piccoli a coltivare diversi ortaggi e specie vegetali. I loro nonni erano cacciatori e raccoglitori, i loro genitori, cacciati dalla foresta e spostati ai bordi della stessa si sono messi a coltivare soprattutto mais senza conoscere l’importanza della bio-diversità e della necessità di ruotare le colture e offrire a se stessi e ai propri figli un alimentazione equilibrata. Nell’orto, di fianco alle patate, ai piselli, ai fagioli, alle carote e alle cipolle si trovano anche varietà prettamente locali come il sukuma wiki, il managu e il saghet.

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Il lavoro richiesto ai giovani studenti non è per niente leggero, il mercoledì è dedicato ai lavori dell’orto e dopo aver piantato hanno il compito di bagnare a turno, ogni giorno, con gli annaffiatoi ed inoltre devono portare da casa, visto che in famiglia hanno animali, il letame che serve per coltivare la terra senza l’utilizzo di sostanze chimiche, tutto al 100% organico e agro ecologico.

Quello che producono purtroppo non è ancora sufficiente a garantire un pasto quotidiano a tutti i 465 studenti della scuola, così ne beneficiano solo una volta a settimane, la produzione in più la scuola la vende per assicurarsi sale, olio e altri beni necessari a cucinare.

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Gli studenti sono i contadini del futuro, ci ripete più volte Samuel Karanja, direttore di NECOFA ed è su di loro che dobbiamo investire per garantire modelli agricoli di piccola scala agro ecologici. Alla scuola primaria Timodel è un onore far parte del 4K club perché, è importante non dimenticarlo, la vita dipende dall’agricoltura.