02/12/2021
Sindaco, quali sono le principali sfide e i principali successi che la città di Quelimane sta affrontando negli ultimi anni?
“Bisogna partire dal presupposto che Quelimane è una città costiera: le fonti d’acqua sono per la maggior parte salate e parte della città stessa si trova al di sotto del livello del mare. I cambiamenti climatici quindi, che provocano erosione e intrusione salina, uniti al disboscamento incontrollato delle mangrovie che molte persone usano per riscaldarsi e cucinare, stanno rendendo la città sempre più vulnerabile. Inoltre, la situazione pandemica del COVID-19 sta fortemente colpendo tutta la città. Fortunatamente sono anche tanti i successi, dimostrati dalle ottime relazioni create e mantenute negli ultimi anni con organizzazioni internazionali, ONG, città e rappresentanze di altri Paesi che ci stanno permettendo di lavorare e implementare numerose attività per affrontare tutte queste sfide. Abbiamo costruito ospedali, scuole, riabilitato mercati e strade per migliorare le condizioni di vita dei nostri cittadini”.
Come ha contribuito il progetto ‘Quelimane Agricola’ a raggiungere parte di questi successi?
“Dopo più di tre anni di progetto, gli impatti positivi sono numerosi e alcuni di questi già si possono riscontrare. Quest’anno è stata conclusa la riabilitazione di un canale di scolo in uno dei mercati più importanti della città, contribuendo a migliorare le condizioni igienico-sanitarie dei prodotti venduti e della struttura. Sono state organizzate due fiere agro-ecologiche utilizzando una piattaforma online, grazie alla quale i cittadini potevano ordinare i prodotti agricoli e ritirarli in spazi appositamente identificati. Questo non solo ha aiutato a introdurre un nuovo modello da replicare in futuro (o forse dovrei dire presente) sempre più tecnologico, ma anche a contribuire alla prevenzione del COVID-19 minimizzando e organizzando il movimento delle persone. Il bilancio del progetto è quindi senza dubbio positivo, ma non si può fermare qui. Abbiamo il dovere di continuare questo percorso e di affrontare e vincere tutte le nostre sfide”.
Che impatto ha avuto l’adesione della città di Quelimane al Milano Urban Food Policy Pact (MUFPP)?
“La città di Quelimane fa parte del network del MUFPP da 5 anni. Si tratta dell’unico accordo internazionale tra sindaci che coinvolge i governi locali per lavorare e rendere sostenibili i sistemi alimentari, garantire cibo sano e alla portata di tutti, combattendo gli sprechi. Dall’adesione, la città di Quelimane ha partecipato attivamente alla realizzazione di diverse azioni per raggiungere questi obiettivi. È stato pubblicato un articolo sulla gestione e trasformazione dei rifiuti solidi organici provenienti dai mercati locali; attraverso il progetto Quelimane Agricola ad aprile 2021 è stato organizzato un workshop tra tecnici dei comuni delle città di Quelimane e Reggio Emilia, per la misurazione e riduzione delle emissioni di CO2 in città; a ottobre 2021 è stato presentato, grazie al supporto di numerosissimi attori (tra i quali Mani Tese e la Fondazione E35), il primo piano regolatore urbano della città. Quelimane è una delle prime città mozambicane a realizzare un documento di questa rilevanza. In un quadro più ampio, far parte di questo network rappresenta una grande opportunità per Quelimane per permettere un dialogo su temi come l’agricoltura urbana, l’educazione alimentare nelle scuole e nei mercati locali, la rigenerazione urbana”.
La città di Quelimane ha aderito ufficialmente al programma Green Cities Initiative, lanciato dalla FAO, e da ottobre 2021 ha avviato un progetto in partnership con Mani Tese e FAO: cosa significa l’inizio di questa collaborazione?
“Siamo estremamente felici per l’adesione a questo programma, che non solo dimostra la grande collaborazione e amicizia con Mani Tese, ma anche l’impegno della città nel suo continuo migliorarsi. Obiettivo dell’intervento è promuovere un’agricoltura sostenibile e azioni di riqualificazione della città. Le attività sono varie e tutte importanti. Verrà supportata la creazione e la sostenibilità di una ‘cintura verde’ intorno a Quelimane attraverso la piantumazione di tre ettari di mangrovie. Verranno supportate le cooperative di quattro orti urbani e verrà appoggiato lo sviluppo di cinque orti scolastici. Saranno organizzate fiere, workshop, conferenze ed eventi di sensibilizzazione per promuovere politiche innovative sul cibo, sulla rigenerazione urbana e il consumo di prodotti locali, sani e nutrienti in un’ottica di durabilità che guardi al futuro”.
Quali sono i prossimi passi che dovrebbe intraprendere la città di Quelimane?
“I passi da fare sono tanti e l’importante è farne uno alla volta. Nei prossimi anni vogliamo lavorare sulla mobilità e la rigenerazione urbana, l’educazione e la sanità. Il nostro obiettivo è quello di pensare sempre con un’ottica di lungo periodo. È l’unico modo per garantire un futuro degno ai nostri figli e promuovere politiche giuste, inclusive e sostenibili”.